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Claustrofobico
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Il nemico

Junior e Hen sono marito e moglie e vivono in una fattoria sperduta nelle campagne americane circondata solo da immensi campi di colza. Una sera la loro tranquillità viene turbata dall’arrivo di un’auto con i fari verdi, ne scende Terrance che si presenta come funzionario della Outer More società governativa.

Junior è stato selezionato in una “lotteria” come candidato per la prima installazione nello spazio, un viaggio che lo porterà via da casa per 2 anni. È solo il primo step della selezione infatti per 2 anni Terrence non si fa vedere ma per Junior e Hen questi 2 anni sono lunghissimi perché non riescono a pensare ad altro.

Quando riacquistano un po’ di normalità Terrance riappare con la notizia della selezione definitiva di Junior, si installa nella fattoria e inizia le sue ricerche armato di strani strumenti per valutare Junior. Ma la vera bomba è che mentre Junior sarà nello spazio un androide prenderà il suo posto per non lasciare sola Hen…

Sopravviverà la coppia a questa prova?

RECENSIONE

La mia teoria non è più tale, ormai. Una teoria non è mai certa, mentre la mia scoperta non può che essere la verità. Ora l’ho capito. E intendo dimostrarlo. Terrance non è nostro amico. Non lo è stato mai.

Cosa succede a una coppia quando un estraneo irrompe nelle proprie vite?

Cosa succede quando la propria vita e i propri ricordi vengono scandagliati in lungo e in largo?

Queste sono le domande che si accavallano nelle nostre menti leggendo Il nemico.

Difficile dare una risposta, ma il ritmo della narrazione e i colpi di scena (2 enormi nel corso del romanzo) aiutano un po’ a capire.

I 2 protagonisti vengono sconvolti dall’irruzione nelle loro vite tranquille dall’Intruso.

Hen sembra accettare tutto con filosofia, Junior meno.

È Junior che subisce le indagini e le interviste quasi maniacali, è Junior i cui ricordi vengono scandagliati, è Junior a cercare di opporsi all’intruso.

La realtà artificiale, l’istallazione nello spazio sono in realtà solo un pretesto per l’indagine psicologica dei personaggi.

Junior viene intervistato faccia al muro nella soffitta bassa e senza luce.

Le interviste sono serrate , lunghe, sembrano senza fine , non hanno orari e lo mandano in tilt.

Non ha più nessun punto di riferimento, non trova più pace neanche nella sua attività svago ovvero dare da mangiare ai polli .

Vari sono i punti di forza del romanzo: l’ambientazione isolata della fattoria, lontana da tutto e da tutti; la mente di Junior che tenta in ogni modo di capire; la forza di Hen che cerca in ogni modo di far capire a Junior quello che succede.

La fattoria è un luogo chiuso, isolato, le stanze sono malconce, tutto ha bisogno di una ripassata, è nascosta da campi enormi di colza geneticamente modificata, tutto è giallo attorno, è lontana da tutto e da tutti, quasi a sfuggire dalla civiltà.

Ma sono proprio la civiltà, l’innovazione, la scienza a irrompere nella “bolla” sconvolgendo i protagonisti.

Junior è l’uomo di casa, è convinto che l’immobilità, la lontananza da tutto, siano la chiave per vivere felici.

Solo la convivenza forzata con Terrance lo porta ad avere dubbi e a mettere in gioco le sue convinzioni.

Le interviste lo portano a scandagliare la propria mente, a cercare di capire se la sua vita ha un senso, ma qualcosa sempre gli sfugge, sembra che la sua vita non esista prima dell’incontro con Hen.

Hen è la protagonista femminile, parla poco, è sempre seria e triste.

La comparsa di Terrance sembra quasi non scuoterla, vive quasi in uno stato di torpore, sembra non essere in grado di esprimere le proprie sensazioni.

La si sente ridere solo nei colloqui segreti con Terrance.

È un personaggio avvolto in un alone di mistero, sembra quasi apatica ma non lo è, il rischio spoiler è alto ma Hen è il personaggio che mi ha stupito più dei 3.

La debolezza sta per me nel non aver fatto fare ai protagonisti qualche ricerca in più sul progetto, in sé nel finale ci sta ma all’inizio del romanzo qualche paragrafo in più ci sarebbe stato.

Come può una coppia accettare tutto questo senza informarsi? Senza prendere in mano un telefono o fare una banale ricerca su internet?

I 2 protagonisti sembrano accettare passivamente la notizia, Junior fa tiepidi tentativi di parlare con Hen ma si arrende subito.

Io avrei preferito qualche scossone in più, un po’ di litigi di coppia all’inizio ci sarebbero stati bene per far capire a pieno la grandezza della missione che avevano davanti.

Un thiller psicologico forte , lo definisco claustrofobico perché io da quella fattoria sarei scappata a gambe levate!

Traduzione: Stefano Tummolini
Editore: Rizzoli
Pagine: 256
Anno pubblicazione: 2023

AUTORE

Nato e cresciuto ad Ottawa, Ian Reid , dopo la laurea in storia e giornalismo presso la Queen’s University si è dedicato all’attività giornalistica.

Scrive una rubrica settimanale per il National Post e pubblicando regolarmente sul The New Yorker dal 2015.

Nel 2010 ha pubblicato il suo primo libro, l’autobiografia One Bird’s Choice.

Ha esordito nella narrativa con il thriller Sto pensando di finirla qui, pubblicato in venti paesi e presto una produzione originale Netflix.

Anche Foe, il suo secondo romanzo, ha riscosso un immediato successo diventando un bestseller internazionale di cui sono stati acquisiti i diritti cinematografici.

Il nemico di Ian Reid
Concludendo
Un thriller psicologico che porta una forte sensazione di claustrofobia
Pro
Lo scandagliare la mente del protagonista
Contro
L’accettazione senza cercare motivazioni del viaggio
4
Claustrofobico
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