La Libraia di Stalino
Recensione di Roberto Frazzetta
TRAMA:
Fronte russo, dicembre 1941. Il capitano Arcieri, in missione nel gelo dell’inverno ucraino, si scontra con il vero orrore Dicembre 1941. Il SIM, il Servizio di informazioni militare, intercetta il messaggio di una spia inglese nascosta in Unione Sovietica, che chiede nuovi codici per poter rivelare un terribile segreto. Non si conoscono altri dettagli, tranne la posizione da cui trasmette: Stalino, in Ucraina, nei dintorni dell’ospedale militare italiano.
C’è solo una persona di cui il Comandante si fida per una missione così delicata: il capitano Bruno Arcieri, che non esita a partire sotto copertura per la gelida campagna russa alla ricerca della spia. Con il pretesto di indagare su presunte ruberie di materiali dell’Esercito, Arcieri si trova immerso da subito in un paesaggio spettrale, buio, innevato, e preda di un gelo inesprimibile che ben presto gli toglie il respiro e la speranza.
Le condizioni sanitarie dell’ospedale militare sono spaventose, e tra i corpi dei caduti in attesa di sepoltura iniziano a notarsi anche quelli di vittime civili innocenti. Così, tra le reticenze dei medici italiani, le avances delle giovani donne ucraine che frequentano i locali dell’ospedale, le conversazioni con una bellissima e colta libraia e con il padre, italiano di Crimea, Arcieri indaga a fatica, atterrito da orrori indicibili, di cui inizia a sospettare i nazisti…
In queste pagine Leonardo Gori dà un’altra densa e ricca pennellata al grandioso affresco della Storia italiana, che ha rappresentato finora attraverso gli occhi e le gesta di Bruno Arcieri, scegliendolo qui come testimone muto e incredulo della più grande tragedia che abbia colpito l’umanità.
RECENSIONE:
Nel nuovo romanzo di Leonardo Gori, La libraia di Stalino,il capitano Bruno Arcieri, questa volta, ci porta in terra russa, a Stalino appunto, alla ricerca di un agente segreto britannico che ha trasmesso un messaggio radio contenente rivelazioni di grande importanza.
Oltre all’individuazione della spia, che si crede sia vicina all’ospedale militare italiano, ciò che interessa maggiormente ai servizi segreti sono le informazioni rivelate.
Il Capitano Bruno Arcieri viene inviato per indagare, ed inizia così un’avventura che si intreccia con i timori e le conseguenze della guerra, portando ad una riflessione sulla sua inutilità e alla volontà di aiutare le vittime, indipendentemente da chi siano.
La libraia di Stalino è un romanzo ricco di personaggi sospetti che trasmette una tensione palpabile ed invita il lettore ad una lettura avvincente per scoprire l’identità della spia.
In questo nuovo romanzo troviamo un ritorno a quegli elementi positivi che avevano caratterizzato la scrittura di Gori e che avevano conquistato i lettori sin dalle prime avventure del Capitano Arcieri e che, in precedenza, si erano leggermente offuscati.
“Ma avrà una fidanzata, o comunque una ragazza. E credo proprio che sia ebrea. Con Massi lei difendeva gli israeliti in generale, certo, ma soprattutto qualcuno che ama molto. Me ne sono accorta, e in certe cose una donna sbaglia difficilmente.”
“La prego, parlare troppo porta alla morte.”
Con uno stile che strizza l’occhio al giallo storico, si conferma che La libraia di Stalino di Leonardo Gori è un romanzo di spionaggio che si colloca al livello dei grandi maestri del genere come Eric Ambler, John Le Carré e Philip Kerr.
Utilizzando una scrittura scorrevole ed essenziale, Leonardo Gori va oltre, offrendoci anche una profonda e commovente rappresentazione della storia italiana. Ma, c’è dell’altro che nobilita l’opera.
Ad esempio, il rapporto che intercorre fra le violenze di una guerra e chi ne è partecipe, i suoi timori, la convinzione che piano piano prende piede sull’inutilità della stessa, il desiderio, come reazione, di aiutare chi ne è vittima, amico o nemico.
“Piangevano anche le ragazze in sala, e Arcieri stesso doveva lottare, per non far trasparire la commozione. Perché lui non poteva lasciarsi andare: Il suo cuore, che avrebbe voluto volare, stava ancora rinchiuso in una gabbia. Eppure sentiva che la canaria, la canarina, la sfortunata cantante di Libero Bovio, moriva anche per lui.”
Insomma, un tema che trascende la vicenda del thriller, forse un po’ aggrovigliata, ma dotata di una crescente e palpabile tensione che induce a una lettura senza soste per scoprire, fra i tanti indiziati, chi sia la spia.
In La libraia di Stalino, il lettore arriverà soltanto alla fine alla soluzione del caso. Una conclusione caratterizzata da una certa logicità, una connotazione indispensabile per non provocare delusioni e malumori in chi legge.
La libraia di Stalino è un romanzo che merita attenzione ed è uno dei romanzi finalisti del premio NebbiaGialla 2024.
Editore: TEA Editore
Pagine: 242
Anno di pubblicazione: 2024
AUTORE
Leonardo Gori è nato a Firenze il 1° gennaio 1957. Ha pubblicato nel 2000 il suo romanzo d’esordio nel campo del “Giallo storico”: “Nero di maggio” ambientato a Firenze nel 1938 all’epoca della visita di Hitler e Mussolini alla città. In seguito ha pubblicato “I delitti del mondo nuovo” (2002), “Il passaggio” (2002), “La finale” (2003), “Lo specchio nero” e “Il fiore d’oro” (con Franco Cardini, 2004 e 2006) e “L’angelo del fango” (Rizzoli, 2005), con cui nel 2005 ha vinto il prestigioso Premio Scerbanenco nell’ambito del Noir in Festival di Courmayeur.
Ha collaborato con le maggiori riviste di storia e critica del medium, come “Il Fumetto”, “Exploit Comics”, “Comic Art”, “Fumo di China”, “Fumetti d’Italia”, “Dime Press”, “Nostalgia”, “Les cahiers de la Bande Dessinée”, ecc., e ha fatto sporadiche incursioni in prestigiose testate quali “Capital”, le collane Disney americane, “Zio Paperone”; per un breve periodo ha collaborato anche alle pagine culturali dei quotidiani “La Nazione” – “Il Resto del Carlino” e a “Il Giornale della Toscana”. Nel 2024 la sua nuova uscita con TEA Editore La libraia di Stalino