La famiglia è ancora qui
Recensione di Alessia Chierico
TRAMA
2019. È mattina presto quando l’ispettore Samuel Owusu riceve una chiamata: sulle rive fangose del Tamigi è stato ritrovato un sacco nero contenente resti umani. Gli accertamenti della Scientifica portano a un vecchio caso che aveva visto coinvolti marito, moglie e un terzo uomo, trovati morti, allineati a terra come in un rituale, nella cucina della loro elegante casa di Chelsea, una bimba di pochi mesi, piangente, al piano di sopra, e i due figli adolescenti svaniti nel nulla.
Un cold case fatto di indagini senza sbocco, profili di dna ignoti, ombre inquietanti di una setta. Un triplice suicidio mai accertato e una duplice scomparsa. Anche Rachel Rimmer viene svegliata da una telefonata. Suo marito Michael è stato trovato morto nella cantina della sua villa di Antibes, in Francia. Nessuna effrazione, allarme disinserito. Qualcuno dev’essersi introdotto per poi aggredirlo con un’arma da taglio. La polizia francese vorrebbe che Rachel rispondesse a un po’ di domande su Michael, sul suo passato, le sue frequentazioni.
Domande a cui Rachel non ha alcuna intenzione di rispondere. Dopo essere fuggita da Londra trent’anni prima incalzata da un’orribile tragedia, ora Lucy Lamb può tornare lasciandosi alle spalle un’esistenza all’insegna della precarietà. Un’inaspettata eredità le consentirà finalmente di trovare una sistemazione più che decorosa per sé e i suoi due figli e di lasciare l’appartamento di suo fratello Henry, dove non sono i benvenuti. Anche perché Henry se n’è andato, in cerca di una persona del loro passato, quel passato che non possono dimenticare.
RECENSIONE
“La famiglia è ancora qui” di Lisa Jewell, edito da Neri Pozza, è il sequel di “La famiglia del piano di sopra”.
Nel giugno del 2019, Jason Mott, durante un’escursione lungo il Tamigi,
“Frugando nel fango, ha aperto quel sacco (…) sappiamo tutti che nel mudlarking la regola numero uno è ‘guardare e non toccare’.”
L’autrice parla del mudlarking, cioè della ricerca di oggetti antichi e, a volte, di valore, che vengono trasportati a riva con la bassa marea.
L’ispettore Samuel Owusu della Squadra Investigativa e la collega Saffron Brown della Scientifica devono scoprire cosa nasconde quel mucchietto di ossa rinvenute dal ragazzo in un sacco nero dell’immondizia.
Nel luglio del 2018 Rachel Rimmer riceve dalla polizia municipale di Nizza una di quelle notizie che una moglie non vorrebbe mai ascoltare: la morte del marito.
“Michael Rimmer è stato ritrovato senza vita nella cantina della sua villa di Antibes. Lo ha scoperto la cameriera.”
È stato accoltellato. Per quale motivo?
La famiglia è ancora qui è tutto in terza persona, tranne i capitoli dedicati a Henry Lamb che sono narrati dal protagonista.
Henry sta subendo una convivenza forzata. Nel suo bell’appartamento in stile art déco, è venuta a vivere sua sorella Lucy con i suoi due bambini.
È lo stesso Henry a raccontarci cosa era accaduto nel romanzo precedente.
Nel frattempo, lui e Lucy hanno ricevuto una cospicua eredità.
“Avere un sacco di soldi è bellissimo, ma (…) a darmi la speranza è aver ritrovato un pezzo del mio passato, l’uomo che amo dai tempi in cui eravamo tutti e due prigionieri nella casa degli orrori.”
È tutta una montatura la vita di Henry, e anche quelle di Lucy, di Clemency e di Phin – i bambini della “Famiglia del piano di sopra”.
“Ci siamo nascosti per anni dietro montagne di bugie, costretti a restare fuori dai radar, a inventarci esistenze fasulle e passati fittizi.”
Dopo aver vissuto tanti anni per strada, dormendo in spiaggia o in ricoveri di fortuna, Lucy è pronta a dare un tetto alla sua famiglia. Lei è “la donna di prima”, la ex di Michael Rimmer.
“Le ragioni per cui un matrimonio va in malora sono note soltanto ai due coniugi che l’hanno vissuto.”
Nel passato di un uomo che è stato sposato, c’è tutta una vita fatta di luoghi, di momenti, di attimi vissuti con l’altra donna.
Lisa Jewell sa farci viaggiare avanti e indietro nel tempo, da un capitolo all’altro.
E così ci ritroviamo nell’agosto del 2016 a Martha’s Vineyard quando Rachel Gold conobbe Michael.
L’uomo è un abile affabulatore, incanta con le parole.
Per scoprire il vero Michael, occorre frequentarlo e Rachel, poco alla volta, inizia a conoscere la sua “oscurità incommensurabile.”
L’autrice tratta il tema della violenza domestica giustificata, o mascherata, dai rapporti coniugali con la propria partner che, il più delle volte, non è consenziente.
Spesso, in questi casi, le vittime scelgono di non parlare. Anzi, cercano di cancellare dalla loro mente quei brutti episodi.
La vicenda narrata in “La famiglia è ancora qui” si fonda su truffe, plagi e ricatti.
Finché, dal passato, emerge un testimone che racconta tutta la storia:
“La storia di una famiglia di privilegiati, viziati all’inverosimile e stufi della loro monotona esistenza in quella specie di castello sul Tamigi.”
“La famiglia è ancora qui” è un romanzo strutturato in cinque parti, il cui punto di forza è la scrittura della Jewell.
È stato inquietante entrare di nuovo in quella casa da cui ero uscita al termine del romanzo precedente e ritrovare gli stessi personaggi.
Traduzione: Annamaria Biavasco e Valentina Guani
Editore: Neri Pozza Editore
Pagine: 374
Anno pubblicazione: 2024
AUTORE
Lisa Jewell è nata e cresciuta nel nord di Londra, dove vive ancora con il marito e le due figlie. Il suo primo libro, Ralph’s Party, è stato il romanzo d’esordio più venduto del 1999. Ha scritto numerosi altri romanzi che sono entrati nella classifica dei bestseller del Sunday Times. Con Neri Pozza ha pubblicato Io ti ho trovato (2017) e Ellie all’improvviso (2018) e ovviamente La famiglia è ancora qui (2024)