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A scuola non si muore di Gaja Cenciarelli

A scuola non si muore
“Stronzo sì, vigliacco pure, e anche ipocrita, falso, traditore, razzista, sì sì sì, ma che il vicepreside fosse anche un viscido vecchio porco (pedofilo, la parola a cui non voleva nemmeno pensare era pedofilo) non l’avrebbe mai detto.”

A scuola non si muore

Recensione di: Eleonora Francesca Grotto

TRAMA

A scuola non si fuma, a scuola non si beve alcol, a scuola non si alza la voce e non si alzano nemmeno le mani, a scuola si insegna prima di tutto il rispetto, a scuola non ci sono differenze, soprattutto a scuola non si muore. Come tutte le intenzioni e i buoni propositi, anche quello di tenere la morte lontana dalle aule scolastiche fallisce miseramente per Margherita Magnani, che insegna inglese in una scuola della periferia romana frequentata da studenti della periferia romana con famiglie che vivono nella periferia romana, abbandonate dalla politica e sostenute, quando lo sono, da traffici vari e spesso illeciti.

Così, quando la mattina successiva al consiglio di classe il professor Giuliano Colagrossi viene trovato morto e con le mani amputate sul pavimento di un’aula, Margherita Magnani decide di indagare. Non che l’insegnante abbia una particolare tensione investigativa; anzi, è di quelle che nei film dell’orrore, quando si avverte un rumore dalla cantina, per l’ansia si precipitano a vedere, e non tornano più.

L’unica tensione della Magnani è la fede. Ma non è una faccenda religiosa, la Magnani crede in alcuni esseri umani, e cioè nei suoi studenti e nelle sue studentesse. E infatti, quando al professor Colagrossi e alle mani tagliate si aggiungono altri cadaveri, sempre professori mutilati, e la tensione tra corpo docente e studenti cresce, saranno proprio la Magnani e i suoi studenti – sbagliando, inventando, intralciando senza volerlo le indagini della polizia – a trovare il filo che lega i corpi morti a un passato che lo è ancora di più.

RECENSIONE:

Gaja Cenciarelli con A scuola non si muore ci fa rivivere le atmosfere scolastiche in chiave inaspettatamente dark, ma con un retrogusto di ironia che non si può che apprezzare.

L’omicidio di un vicepreside sconvolge l’apparente tranquillità di un istituto romano di periferia e dà inizio alla storia.

La protagonista, Margherita Magnani, un’insegnante di inglese amata dai suoi studenti, si ritrova coinvolta in un’indagine che la porterà a scoprire i lati oscuri della scuola e dei suoi colleghi.

L’autrice con A scuola non si muore, grazie alla sua esperienza di insegnante, dipinge un quadro vivido e realistico della vita scolastica, fatta di rapporti interpersonali complessi, rivalità, segreti e, ora, anche di un omicidio. Riesce a dosare con maestria gli elementi tipici del thriller, come la suspense e i colpi di scena, attraverso una narrazione fluida e coinvolgente.

La figura della professoressa è particolarmente affascinante. Tra ipocondria, quotidianità scolastica e rapporti interpersonali, Margherita Magnani non è la classica detective.

La sua relazione con i ragazzi, basata sulla fiducia e la complicità, è uno degli aspetti più riusciti del romanzo, e contribuisce a creare un’atmosfera familiare e rassicurante, in contrasto con la gravità degli eventi.

L’ambientazione scolastica, spesso utilizzata nella letteratura young adult, viene qui rivisitata in chiave adulta, con un focus sui rapporti tra colleghi e sulla gestione del potere all’interno di un istituto scolastico. Gaja Cenciarelli non si limita a dipingere un ritratto negativo della scuola, ma ne mostra anche le contraddizioni e le complessità.

La trama di A scuola non si muore è ben costruita e ricca di colpi di scena e tiene il lettore incollato alle pagine fino all’ultima riga. L’autrice riesce a mantenere alta la suspense, dosando sapientemente le informazioni e introducendo nuovi elementi che complicano ulteriormente l’indagine.

A scuola non si muore è un thriller originale e coinvolgente, che si distingue per la sua ambientazione insolita e per la profondità dei suoi personaggi. Un giallo avvincente, capace di intrattenere e al tempo stesso di far riflettere i lettori.

Questo romanzo si inserisce nella tradizione del giallo italiano, con un occhio di riguardo per la caratterizzazione dei personaggi e per l’analisi psicologica.

In conclusione, A scuola non si muore è una lettura consigliata a tutti gli amanti del genere thriller, ma anche a chi cerca un romanzo che, oltre ad intrattenere, offra spunti di riflessione sulla società e sui rapporti umani.

Editore: Marsilio – Lucciole

Pagine: 256

Anno di pubblicazione: 2024

AUTORE:

A scuola non si muore

Gaja Cenciarelli, scrittrice e traduttrice, vive e lavora a Roma. Ha scritto romanzi, racconti, interventi critici. Fa parte dei “Piccoli Maestri”. Per Marsilio sono usciti anche La nuda verità (2018) e Domani interrogo (2022; premio Alvaro-Bigiaretti 2023) e ovviamente A scuola non si muore (2024). Insegna lingua e letteratura inglese a Roma.

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