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Gli incantatori di James Ellroy

Gli incantatori
“Restò sospeso in aria per un secondo e borbottò: - È tutta una facciata - . Sentii il rumore quando cadde sul tettuccio di una macchina.”

Gli incantatori

Recensione di: Barbara Stasi

TRAMA:

A Los Angeles è una notte afosa, quella in cui Marilyn Monroe muore di overdose e di solitudine. Lo stesso giorno la polizia libera una starlette che era stata rapita. Tra le due storie c’è un collegamento, così pensa un detective corrotto, con la passione per le droghe, maestro del ricatto.

RECENSIONE:

La storia narrata da Ellroy ne “Gli incantatori” ruota attorno alla discussa e misteriosa morte di Marilyn Monroe, raccontata in prima persona da Freddy Otash, personaggio realmente esistito.

Totalmente privo di scrupoli e di qualsiasi etica, è stato il principe degli investigatori di Los Angeles tra la seconda metà degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta.

Inizialmente Freddy viene incaricato da Jimmy Hoffa di spiare la vita dell’attrice per scovare scheletri che riconducano a una vita sessuale discutibile, collegata al nome dei Kennedy.

Ma, a seguito della sua misteriosa scomparsa, Freddy viene ingaggiato dalla polizia per fare luce sulla più clamorosa morte nel mondo hollywoodiano.

“Gli incantatori” offre un’immersione totale in strategie, procedure e dettagli di un’indagine complessa e articolata, in cui Otash non esita a usare metodi spietati, ma finisce anche per subire colpi ancora più pesanti.

Il risultato è un caos…

Un caos di personaggi. Decine di poliziotti, detective, psichiatri, sceriffi, procuratori, avvocati, attrici, prostitute e chi più ne ha più ne metta, che si mescolano nel racconto, che appaiono per una pagina e poi spariscono come se non fossero mai esistiti.

Un caos di nomi. Nomi di strade, di palazzi, di vie, di statali, di personaggi, di marche di automobili, che lasciano il lettore fermo ancora al primo nome letto nella prima pagina del romanzo.

Un caos di parole. Un linguaggio quasi da telegramma, costituito da frasi brevi, a volte da vocaboli unici che, in questo romanzo, non fanno altro che aumentare la confusione e il disorientamento del lettore.

Infine, un caos nell’intreccio. Una trama ingarbugliata, sconclusionata e, forse, persino improbabile.

In quasi 600 pagine del suo “Gli incantatori” Ellroy dipinge un quadro di un sistema poliziesco profondamente corrotto; tratteggia una famiglia Kennedy quasi surreale e ritrae la vita quotidiana di Marilyn, sempre sull’orlo del baratro, divisa tra droghe, feste, sesso e intrighi.

L’attrice sospetta di essere coinvolta con la malavita ed è pronta a trasformarsi per agevolare traffici loschi.

Di per sé la trama risulta molto interessante, ma la lettura, per le descrizioni e lo stile di scrittura, procede con grande difficoltà.

Tra verità e finzione, Ellroy rielabora, a modo suo e in chiave crime, uno dei grandi eventi di cronaca della storia recente degli Stati Uniti; una storia fatta di chiaroscuri e stereotipi con protagonisti, ancora una volta, John e Bob Kennedy. Sesso, denaro, potere, bellezza, solitudine.

“Gli incantatori” è una lettura molto articolata e caotica, che consiglio a chi è realmente interessato alla vicenda e conosce un pochino meglio l’argomento.

Traduzione: Alfredo Colitto

Editore: Giulio Einaudi Editore

Pagine: 624

Anno di pubblicazione: 2024

AUTORE:

Gli incantatori

James Ellroy è una dei maestri della letteratura americana contemporanea. Einaudi sta ripubblicando tutte le sue opere, tra cui la tetralogia di Los Angeles (Dalia Nera 2022, Il grande nulla 2022, L.A. Confidential 2023 e White Jazz 2023) e la trilogia «Underworld Usa» (American Tabloid, Sei pezzi da mille, Il sangue è randagio). Per Einaudi sono usciti anche Ricatto (2013), Cronaca nera (2019), Panico (2021), Clandestino (2023), Prega detective (2023), oltre a Perfidia (2015 e 2016) e Questa tempesta (2020), i primi due capitoli di una nuova tetralogia dedicata a L.A., Gli incantatori (2024), La collina dei suicidi (2024), Le strade dell’iinocenza (2024), Perché la notte (2024) e American Tabloid (2024).

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