L’inverno della Lepre Nera. Il sublime primo romanzo di Angela Tognolini

L'inverno della lepre nera
“Nel momento più buio dell’inverno bisogna saper annusare l’aria, trovare il sud e ricominciare a correre verso la primavera.”

L’inverno della Lepre Nera

Recensione di: Barbara Casavecchia

TRAMA:

Nadia ha nove anni, una mamma che non la abbraccia mai e un padre del quale le restano solo ricordi lontani. Ma una mattina, subito dopo Natale, la mamma le fa indossare un paio di scarponcini e le consente di prendere con sé solo l’oggetto a lei più caro: il registro su cui annota le caratteristiche e le abitudini di tutti gli animali, perché dentro il loro universo di piume e di zanne, di versi e di canti, trova un ordine che le dà conforto. Partono insieme, Nadia e sua madre Rosa, per un lungo viaggio fino alla baita di zio Tone, che vive con il cane Fumo in mezzo a un grande bosco, lontano da tutto.

È qui che Nadia impara a conoscere i bagliori della neve e la voce della montagna, qui ascolta la leggenda della Lepre Nera, che nella sua inarrestabile corsa fa mutare le stagioni, qui comincia a capire quale peso grava sulle spalle di sua madre: non certo quello dello zaino con cui ogni mattina parte per lunghissime camminate solitarie, ma qualcosa di molto più grave e indicibile.

Sarà proprio nell’aria sottile delle montagne e in mezzo alla neve alta che Nadia e Rosa dovranno trovare la forza per sciogliere il freddo che stringe i loro cuori e il coraggio per muovere di nuovo i loro passi lungo il sentiero della vita. Angela Tognolini esordisce con una narrazione genuina e solida come gli alberi che ne sono silenziosi personaggi.

RECENSIONE:

“La catastrofe arrivò all’improvviso il 26 dicembre, un lunedì, mentre il sole d’ inverno declinava senza calore nel cielo.”

Così inizia L’inverno della Lepre Nera, l’eccellente romanzo d’esordio di Angela Tognolini, un libro intenso e introspettivo, ambientato in uno scenario suggestivo.

La storia ruota attorno al complicato rapporto tra Rosa e Nadia, madre e figlia che, grazie all’aiuto dello zio Tone, un anziano montanaro che vive da solo in una malga del Trentino, impareranno a conoscersi, ad aprirsi l’una con l’altra e a lasciarsi alle spalle un passato doloroso.

Rosa è una donna complessa e dal carattere difficile, tanto rigida da essere paragonata dalla figlia ad una madre-robot che esegue automaticamente i piccoli gesti quotidiani senza dimostrare il benché minimo slancio di affetto.

All’improvviso, Rosa prepara i bagagli e si rifugia con Nadia nei boschi della montagna dove, arrivate nella baita di zio Tone, le due riscopriranno il legame madre-figlia e affronteranno il passato per poter ricominciare insieme una nuova vita.

Quei luoghi offrono alle due protagoniste un rifugio, ma anche un ambiente di sfida, dove la natura selvaggia e le leggende locali, come quella della Lepre Nera, giocano un ruolo cruciale nella storia. La Lepre Nera, infatti, simboleggia il potere della rinascita e della guarigione, la possibilità di voltare pagina perché “nel momento più buio dell’inverno, annusa l’aria, trova il sud e ricomincia a correre verso la primavera”.

“Te la ricordi la leggenda della Lepre Nera, che fa cambiare le stagioni correndo intorno alla montagna a ogni solstizio?” “Sì, certo.” “Ti ricordi che quando eri ragazzina passavamo il tempo a cercarla nel bosco?” “Sì.” “Ecco, Rosa, mi sa che a forza di cercare l’abbiamo trovata eccome. Anzi, forse è lei che ha trovato noi.”

La scrittura di Angela Tognolini è evocativa, le descrizioni sono fortemente immersive e permettono al lettore di essere lì con i personaggi e, come loro, di sentire gli odori, avvertire rumori e fruscii, contemplare la bellezza della natura, percepire i muscoli doloranti per lo sforzo dell’arrampicata e lasciarsi incantare dalla maestosità dei paesaggi.

Si dice che ogni autore porti un po’ di sé nei propri libri e sicuramente il tratto autobiografico di Angela Tognolini ne L’inverno della Lepre Nera è il rapporto con la montagna.

L’autrice è infatti appassionata di arrampicata sportiva, che pratica da anni, ed è per questo che la descrizione della montagna e delle escursioni di Rosa sono assolutamente veritiere e verosimili, tanto da coinvolgere in pieno il lettore nella storia.

La trama de L’inverno della Lepre Nera sviluppa gradualmente, alternando il presente di Nadia e il passato di Rosa. Il racconto diviene così dinamico e invoglia il lettore a capire quando e come i due piani temporali finiranno per intrecciarsi.

I personaggi sono tutti ben costruiti e anche quelli che sembrano marginali danno spessore alla narrazione. Uno in particolare è lo zio Tone, un uomo di montagna, profondamente legato alla natura e alle sue leggi. È lui a raccontare a Nadia la leggenda della Lepre Nera e, utilizzando le sue conoscenze della montagna come metafore, ad indicarle il modo per avvicinarsi a una madre che sembra incapace di provare affetto per lei.

“Tone soffiò sul legno, disperdendo un pulviscolo di segatura. “Ecco,” continuò, “allora tutti quanti diventiamo qualcosa in base a quello che ci è capitato. Quello che siamo non è solo colpa nostra. È anche il risultato di quello che ci succede. Lo senti quando ti si incastra la lama, che intacchi il legno? Quando la vita ci taglia male, noi rimaniamo intaccati. Le cose felici ci fanno più lucidi, più belli. Le cose tristi ci rendono ritorti e bitorzoluti come alberi pieni di nodi.”

L’ inverno della Lepre Nera non presenta punti deboli, è un romanzo in cui Angela Tognolini è riuscita ad armonizzare tutti gli argomenti focali che ha voluto trattare: le leggende, la natura, la nostalgia, la bellezza e la durezza della montagna, i conflitti familiari, le relazioni interpersonali e, non per ultimo, il tema tristemente attuale della violenza di genere.

Tutto questo dà vita ad un romanzo potente in cui il lettore arriva in cima al Becco insieme a Rosa e desidera fortemente che lei completi la sua scalata e il suo percorso di rinascita.

Il finale è fortemente coinvolgente dal punto di vista emotivo e costringerà Rosa a confrontarsi direttamente con tutto ciò che la Lepre Nera rappresenta. Il lettore rimarrà col fiato sospeso, attendendo con trepidazione l’epilogo per scoprire se sarà Rosa a conquistare la montagna o se sarà la montagna a sconfiggere Rosa.

L’inverno della Lepre Nera è un’opera riflessiva che tocca profondamente, una storia di montagna in cui traspare tutto l’amore della scrittrice per i luoghi descritti. È un viaggio emozionante e profondo che lascerà qualsiasi lettore a riflettere a lungo anche dopo aver chiuso il libro.

Editore: Bompiani

Pagine: 320

Anno di pubblicazione: 2024

AUTORE:

Angela Tognolini

Angela Tognolini è nata a Bologna nel 1990. Dopo la laurea in Scienze Internazionali Diplomatiche, ha vissuto a Lisbona e Londra. In seguito, si è trasferita a Trento e da allora si è innamorata di montagne e territorio ed ha trovato la dimensione di vita ideale, tra natura, montagne, orto e bosco. Il suo romanzo d’ esordio narra una relazione madre-figlia e un amore malato e violento. Ma è anche una riflessione sulla vita di montagna con aspetti incantati e asprezze.

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