Guida per cauti viaggiatori alle Lande Desolate
Recensione di: Maria Teresa Peirano
TRAMA:
Pechino, 1899. Marija Petrovna sale sul vagone di prima classe del Transiberian Express, diretta a Mosca. Marija porta un nome che non è il suo. A bordo c’è anche Weiwei, nata sul treno e subito diventata orfana, trattenuta a bordo come portafortuna per volere dell’equipaggio che sa bene quanto sia pericoloso attraversare le Lande Desolate. Lei e i suoi compagni macchinisti, steward, camerieri parlano railhua, un misto di russo, cinese e inglese.
A guidarli è il Capitano, imbarcatosi come clandestino da ragazzo, che ha fatto carriera fino ai massimi ranghi rivelando solo dopo la promozione di essere una donna. A bordo c’è anche Henry Grey, un naturalista malato che ha perso tutti i suoi reperti in un’inondazione. E c’è la terza classe, che pullula di avventurieri e disgraziati in cerca di riscatto. La maledizione delle Lande incombe su tutti loro: qualcosa di incontrollabile sale a bordo durante il viaggio e ne insidia il compimento. Un romanzo d’esordio che mescola atmosfere vittoriane e avventure alla Jules Verne, travolgente come un treno in corsa.
RECENSIONE:
“Guida per cauti viaggiatori alle Lande Desolate” è un romanzo atipico, che si discosta sensibilmente da quanto scritto finora. Persino inserirlo tra le opere di narrativa sembra inappropriato, per via della mescolanza che Sarah Brooks fa di elementi reali e immaginari. Infatti, se a una prima lettura il libro appare come il resoconto di un viaggio compiuto da un gruppo di amici, presto il lettore si accorge di essersi imbattuto in ben altro.
Innanzitutto, Sarah Brooks ci dipinge una realtà alternativa in cui verità storica e immaginazione si mescolano. Siamo all’alba del Ventesimo Secolo, poco prima della grande Esposizione Universale di Mosca. Ma nella realtà, l’esposizione avvenne a Parigi. Dal punto di vista geografico, la vicenda si situa in un luogo immaginario, ossia un’area tra Pechino a Mosca divenuta un pericoloso focolaio di imprevedibili cambiamenti. Tutta la zona è stata dunque delimitata da un muro impenetrabile e nessuno la può attraversare, a eccezione dei coraggiosi dipendenti della Compagnia Transiberiana (ispirata alla Ferrovia Transiberiana.
Questi, a bordo del treno più grande e sicuro mai costruito, sono incaricati di accompagnare passeggeri ricchi e annoiati da una parte all’altra delle Lande Desolate. A bordo di questo mezzo di locomozione così eccezionale, vigono due regole: bisogna cercare di non fermarsi mai, perché sarebbe troppo pericoloso, e nulla proveniente dall’esterno deve entrare nel treno, né aria, né animali o insetti, né null’altro.
Grazie a questo suggestivo contesto, “Guida per cauti viaggiatori alle Lande Desolate” cattura subito l’attenzione del lettore, che si trova a seguire le vicende di Marija, la quale indaga sulla misteriosa morte di suo padre, deceduto in maniera misteriosa a seguito di una precedente traversata di quell’insolito convoglio. Altro personaggio chiave è il professor Grey, che cerca un riscatto personale all’interno del mondo scientifico ed è disposto a tutto per raggiungerlo. Infine, c’è Weiwei, una bambina nata sul treno, ormai divenuta adulta e arruolata come impiegata della compagnia, il cui sangue scorre al ritmo del cadenzato passo della locomotiva che sfreccia sulle rotaie.
Quello che però rende il libro di Sarah Brooks così particolare è il messaggio che esso trasmette. Soprattutto negli ultimi capitoli, il lettore si troverà in una situazione paradossale. Da un lato il desiderio di voltare pagina per scoprire lo svolgersi della vicenda, e dall’altro la necessità di fermarsi a riflettere sul messaggio soggiacente al testo. Infatti, in “Guida per cauti viaggiatori alle Lande Desolate”, Sarah Brooks si domanda se tutto ciò che è sconosciuto e al di fuori di noi è per noi un pericolo.
I cambiamenti che avvengono, e che non possiamo fermare, sono da rifuggire e da temere o sono da accogliere e abbracciare? Bisogna diventare un tutt’uno con i mutamenti inevitabili della Storia, i quali, come una marea, finiranno comunque per sommergerci, che lo vogliamo o no? Come spesso i filosofi affermano, ciò che accade al di fuori di noi è incontrollabile, l’unica cosa che possiamo decidere è come reagire a ciò che ci circonda.
L’unico punti che può lasciare il lettore interdetto, è la mancanza di eventi eclatanti. Infatti, ogni cambiamento avviene in maniera progressiva, anticipato da altri fatti che saranno, essi stessi, la causa di ulteriori vicende. Nonostante questo mutamento progressivo, il lettore non potrà impedirsi di voler capire, scoprire, guardare fuori dai finestrini del treno dietro la cui sicurezza il viaggiatore si ripara. Il cambiamento è lì fuori, minaccioso, e non dove essere osservato troppo a lungo se non si vuole esserne irretiti.
“Guida per cauti viaggiatori alle Lande Desolate” è un libro affascinante, per nulla scontato e per certi aspetti anche filosofico. Una lettura diversa, che unisce elementi magici e surrealisti a un messaggio profondo.
Traduzione: Raffaella Patriarca
Editore: Bompiani
Pagine: 400
Anno di pubblicazione: settembre 2024
AUTORE:

Sarah Brooks ha vinto il Premio Lucy Cavendish nel 2019. Si occupa di East Asian Studies all’Università di Leeds, dove contribuisce anche alla gestione del Leeds Centre for New Chinese Writing. Ha un dottorato di ricerca sui mostri nelle storie classiche di fantasmi della Cina ed è anche codirettrice di Samovar, rivista online bilingue di fiction speculativa in traduzione.