Il nonno killer di Benoît Philippon

Il nonno killer
“Crediamo sempre di avere tempo. L’unica certezza sono i rimpianti”

Il nonno killer

Recensione di: Alessandra Boschini

TRAMA:

Mariole è un ex sicario professionista, anziano, malato di Alzheimer, in fuga dalla casa di riposo perché ha un’ultima missione da compiere. Se solo ricordasse qual è… Mathilde è una giovane donna disperata, vittima di pornografia non consensuale: il mondo le è crollato addosso da un giorno all’altro. In fuga da sé stessa, ancora non sa di avere una missione da compiere.

L’incontro fra i due dà origine a una scoppiettante avventura on the road: imparando a conoscersi, a fidarsi l’uno dell’altra, ad aiutarsi, Mariole e Mathilde troveranno la forza per affrontare i propri fantasmi, attraversando una rocambolesca serie di peripezie mentre scorrazzano tra Parigi, la Normandia, la Bretagna a bordo di una vecchia Renault Dauphine, sempre accompagnati dalla fedele maialina Chonchon. Ci sono un mistero da risolvere e una vendetta da portare a termine, e niente potrà fermarli.

RECENSIONE:

Quando in un noir sono i personaggi a creare la storia, a dipanarla, provocando nel lettore un mix di emozioni contrastanti, ne nasce un romanzo geniale. Benoît Philippon , dopo il grande successo de “La centenaria con la pistola”, torna a deliziarci con un altro anziano arzillo, bizzarro e dolce quanto agguerrito: Mariole che tutti dicono somigliare a Jean Rockefort con quei baffi curati e l’aria un po’ stranita.

Lui fatica riconoscersi allo specchio da quando si trova recluso all’ospizio, del resto ha 77 anni e anche se il fisico regge ancora, “la sua testa è un colabrodo, un contenitore pieno di buchi dove la corteccia cerebrale vegeta, fatta a pezzi da un cane rognoso: la vecchiaia”. Ma quando, a sprazzi, torna la lucidità, rammenta di dover portare a termine il suo ultimo lavoro: “Ha ancora una missione da compiere, ma non riesce a ricordare quale sia”.

Poi c’è Mathilde, 35 anni, qualche chilo di troppo, la cellulite e un’insicurezza che le ha reso la vita un inferno, l’ha isolata in un’esistenza piatta e monotona. Vive una realtà amorosa limitata a qualche app di incontri, mettendo così a tacere il suo romanticismo pur di non affrontare la solitudine. Ed è su una app che incontra Boris, uomo belloccio, che si dimostra tenero e affettuoso così, dopo aperitivi, fiori e cene deliziose, il livello successivo è fatto di sesso piacevole e appagante.

Lei, restia a lasciarsi andare, cede alle lusinghe e all’insistenza, accettando di farsi riprendere nell’intimità. Quando il video diventa virale, la sua intera esistenza crolla, quella “ragnatela virtuale che si era creata per incoraggiarsi alle relazioni”, le si rivolta contro. Isolata come un’appestata, sente di aver toccato il fondo della sua intera esistenza e non le resta che farla finita.

Inizialmente Benoît Philippon ci presenta le storie separate dei due protagonisti, a pov alternati, fino a che non avviene l’incontro che cambia le loro vite. Da qui in poi Il nonno killer ci cattura in un vortice di situazioni assurde, stravaganti, impensabili ed esilaranti. La coppia mal assortita, che viaggia per la Francia a bordo di una Renault Dauphine, accompagnata dalla fedelissima Madame Chonchon, una maialina fedele e dolcissima, ci farà sorridere e ci troveremo a sfogliare le pagine con la smania di conoscere il loro destino, ma saremo portati a riflettere sulla loro fragilità, sulle loro solitudini che, unite sembrano trovare un effimero sollievo.

Dalla Normandia alla Bretagna, Da Giverny a Pigalle, Mariole e Mathilde sono l’emblema della vulnerabilità delle persone anziane e delle donne vittime di body shaming,  entrambi figure fragili ed emarginate ma che, unendosi, sanno far fronte comune e dar voce allo loro grandissima sete di vendetta.

Con una scrittura ironica e accattivante, a cui non manca una buona e sana dose di humor, Benoît Philippon tesse una trama fitta di emozioni: si è catturati fin dalle prime pagine, è impossibile non rimanere invischiati da una coppia di personaggi così entusiasmante e coinvolgente.

Due storie parallele, due vite difficili, due anime allo sbando, due sofferenze che, incrociandosi, trovano un loro equilibrio. Se è vero che l’unione fa la forza qui sarà più che mai fondamentale. E Benoît Philippon ci delizia con un noir atipico ma d’effetto dove l’ambientazione è mero contorno, solo qualche accenno perché il fulcro sta tutto nei personaggi e nello sviluppo della loro storia.

“Il nonno killer” è un noir capace di mescolare azione e riflessione, che ci permette di focalizzare temi molto importanti e attuali come il body shaming, la misoginia, la solitudine e l’emarginazione. Il lettore non può che rimanere invischiato in questa storia dal retrogusto amaro perché “La vita è troppo breve per tenere il broncio”.

TRADUZIONE Marina Agnelli e Rossella Monaco

EDITORE: Ponte alle Grazie

PAGINE: 352

Anno di pubblicazione: 2024

AUTORE: 

Benoît Philippon

Benoît Philippon (1976), cresciuto tra Costa d’Avorio, Antille, Canada e Francia, è scrittore, sceneggiatore e regista. La centenaria con la pistola, suo secondo romanzo, l’ha imposto come uno dei migliori autori di polar francesi.

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