Nessun segnale di Kimi Cunningham Grant

Nessun segnale
"Orsi, puma. Ma ho sempre pensato che l’animale più pericoloso di tutti è quello a due zampe."

Nessun segnale

Recensione di: Federica Cervini

TRAMA:

La natura selvaggia può nascondere i segreti più oscuri.

Per Emlyn pensare al passato non è un’opzione.
Non pensa più al fatto che lei e Janessa, la sua migliore amica, si parlano a malapena.
Non pensa più nemmeno a Tyler, suo vecchio amore, che tre anni prima l’ha abbandonata, sul ciglio della strada.
Più morta che viva.

La sua nuova routine è semplice, ridotta all’essenziale.
Lavora come guida di pesca in Idaho, cieli azzurri, acque limpide, profondi crepacci, e abita nella sua roulotte Airstream vicino al fiume, dove il tempo sembra essersi fermato.

I suoi amici ora sono il reverendo della comunità e Varden, il ranger che la guarda con occhi tutt’altro che indifferenti.
Sono loro ad averla accolta e protetta quando si è ritrovata senza nulla a cui aggrapparsi.

Poi un giorno Janessa scompare, ed Emlyn viene catapultata di nuovo nel mondo che tanto voleva dimenticare.
L’amica, diventata nel frattempo una star dei social, d’abitudine condivide tutte le sue avventure con un folto popolo di follower.
Ora però, dopo diversi giorni di silenzio, Emlyn si rende conto che l’ultima foto postata ha qualcosa di allarmante.

Janessa le sta forse chiedendo aiuto?

Non le rimane altra scelta che andare a cercarla.
Ma non è la sola, in quella natura che non è puro idillio, a volerla trovare.
Tra quei boschi silenziosi, quale altro fantasma della sua vecchia vita dovrà affrontare?

Con una narrazione incalzante e ricca di mistero, Kimi Cunningham Grant racconta di traumi negati, di un passato che non passa, sullo sfondo di una terra selvaggia e meravigliosa.

RECENSIONE:

“Emlyn comincia a farsi prendere dal panico.
Quali indizi ha trascurato?
Dove avrebbe dovuto rallentare?
Cosa si è lasciata sfuggire?”

Nessun segnale è il messaggio che i cellulari ci mostrano quando ci troviamo in assenza di campo, ad esempio in territori particolarmente remoti – ma è anche l’espressione del desiderio di limitare al minimo o a nulla i rapporti con gli altri, quando si è stati profondamente feriti.

Nel titolo del nuovo thriller di Kimi Cunningham Grant “Nessun segnale”, Neri Pozza Editore, è riassunto il senso del libro: da un lato l’isolamento imposto dalle condizioni geografiche (il romanzo è ambientato nelle terre selvagge dell’Idaho), dall’altro il desiderio di sparire e vivere in solitudine – che Emlyn, la protagonista del romanzo, sperimenta.

Questi due elementi sono il punto di forza di “Nessun segnale”: in primis l’ambientazione e le descrizioni del paesaggio dell’Idaho – vero e proprio protagonista, paese in cui la natura selvaggia e matrigna impone corsi di sopravvivenza a escursionisti e campeggiatori che desiderino attraversare quei territori spietati ma straordinari.

Quel paesaggio selvaggio e magnifico è casa sua, ormai, e niente la spaventa più. 
Ci sono i lupi da quelle parti (…)
gli orsi neri non sono rari (…) i puma
”.

La descrizione dettagliata dei paesaggi, delle morbide colline e delle valli sconfinate, nonché degli animali che si possono incontrare, oltre all’isolamento causato in inverno dalla neve, sono affascinanti e permettono al lettore di “visitare” un paese per noi così lontano ed eccezionale.

L’altro elemento di rilievo di “Nessun segnale” è la descrizione psicologica dei personaggi, in particolare della protagonista Emlyn: è una donna che ha sofferto tantissimo per amore e che cerca nella solitudine e nel distacco dalla società, che l’Idaho le può garantire, un lenitivo alle ferite del suo cuore.
Solo l’essere finalmente riuscita a troncare del tutto i rapporti con Tyler, e aver ridotto a pochissimi saltuari messaggi quelli con la migliore amica di un tempo Janessa, potrà permetterle di ricostruire la propria vita e ridare forza alla propria identità sconfitta.

Emlyn è una donna intelligente, ha ideato un gioco nel quale dà un soprannome a tutti coloro che conosce; per se stessa sceglie l’aggettivo “patetica”, Varden è “perbene”, Tyler è “ammaliante”, Oliver “pignolo”, Rev è “radiosa”.

Per ogni persona scelgo una parola che ne riassuma l’essenza.
La gente è davvero tanto … semplice
”.

Questa abitudine che Emlyn si porta dietro sin da ragazzina fa capire al lettore il suo sforzo di fondere in un’unica essenza le sensazioni che vive di fronte al prossimo ed il bisogno di incasellarlo, definirlo, per potersi proteggere.

Ha sofferto talmente tanto a causa di Tyler da avere bisogno di costruirsi una griglia di difesa personale, così da poter ricominciare a respirare.
Ed ecco che Tyler si ripresenta chiedendole un aiuto per rintracciare Janessa, che sta attraversando in camper con il suo attuale compagno Bush le terre selvagge dell’Idaho, le cui vaste aree incontaminate possono risultare pericolose per la conformazione del territorio e per la presenza di animali predatori.

La natura non è solo l’ambientazione del thriller ma anche uno specchio che amplifica le emozioni dei personaggi: emerge anzitutto la paura per le condizioni estreme che la vita in Idaho impone (in particolare nei mesi invernali), ma contemporaneamente anche il senso di protezione perché la vastità del territorio e l’essere per lo più isolati in essa possono fornire rifugio e la possibilità di nascondersi.

Le limpide acque cristalline dei laghi, lo sconfinato cielo blu e le foreste incontaminate generano nel lettore meraviglia, soggezione e suspense: nelle pagine in cui Kimi Cunningham Grant descrive Emlyn e Tyler che attraversano i boschi per cercare Janessa e Bush vengono seminati sia indizi che dubbi sulla lealtà di ciascuno di loro, e il lettore – appagato dalle meraviglie di quella natura, benché ostile – è costretto a porsi domande su cosa i protagonisti nascondano.

La chiave di volta è il passato perché “Nessun segnale” insegna che solo superando le sofferenze e le colpe di cui ci siamo macchiati si può viaggiare verso un futuro di serenità; l’autrice alterna sapientemente la vicenda attuale a flashback sugli anni dell’amicizia di Emlyn, Tyler e Janessa – permettendo solo poco alla volta di capire le motivazioni di ognuno e i misteri che li hanno portati ad essere oggi ciò che sono.

Una rottura completa.  Un taglio pulito, freddo, netto. 
Non c’erano vie di mezzo fra la vecchia vita e la nuova,
l’unica cosa da fare era staccarsi del tutto e cercare di costruire una Emlyn nuova”.

Molta l’ansia che l’autrice sa generare nel lettore, soprattutto là dove spiega quali sono le regole da seguire per addentrarsi nei territori selvaggi – regole ad una ad una disattese da Emlyn e Tyler:
Non perderti, dì sempre a qualcuno dove ti trovi e se qualcosa va storto, resta calmo.

Solitudine e speranza sono le parole chiave del thriller: con un ritmo lento – ma avvincente, e un’attenta analisi psicologica dei suoi personaggi, l’autrice parla del bisogno di isolamento e fuga dal mondo, ma anche di amicizia, coraggio e amore, e gioca con il lettore trascinandolo dal senso di sicurezza a quello di pericolo – in un thriller la cui protagonista resiliente risulta indimenticabile.

Traduzione: Maddalena Togliani

Editore: Neri Pozza

Pagine: 320

Anno di pubblicazione: 2024

AUTORE:

Kimi Cunningham Grant

Kimi Cunningham Grant ha studiato anglistica alla Bucknell University e al Messiah College, in Pennsylvania, dove vive e insegna.
Scrive poesie e romanzi.
“Nel silenzio dei boschi”, miglior giallo dell’anno per People Magazine, è stato selezionato fra le letture migliori del 2022 dal New York Post.

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