56 giorni
TRAMA:
Nessuno sapeva che vivevano insieme. Ora uno dei due è morto. Potrebbe essere questo il delitto perfetto? 56 giorni prima Ciara e Oliver si incontrano per la prima volta in un supermercato di Dublino, durante una pausa pranzo come tante; tra loro scatta subito la scintilla e, nel giro di pochi giorni, iniziano a frequentarsi. Nella stessa settimana, il Covid-19 raggiunge le coste irlandesi. 35 giorni prima. Quando il lockdown minaccia di tenerli separati, Oliver suggerisce di andare a vivere insieme nel suo appartamento.
Nonostante si conoscano da poco, Ciara accetta: per lei è l’unico modo di far funzionare la relazione sfuggendo al controllo della famiglia e degli amici. Per Oliver è l’unico modo di nascondere la sua vera identità. Oggi. Nell’appartamento di Oliver viene trovato un cadavere in decomposizione. Gli investigatori si buttano a capofitto nell’indagine: riusciranno a capire cosa è realmente accaduto, oppure la pandemia ha permesso a qualcuno di commettere il delitto perfetto?
RECENSIONE:
Dublino, Febbraio 2020, la pandemia di Covid-19 è alle porte, quando Ciara, una giovane impiegata insicura di sé che è da poco arrivata in città, conosce per caso Oliver, un giovane architetto molto affascinate e avvolto nel mistero. Inizia così una storia d’amore che potrebbe apparire simile a tante altre, se non fosse che 56 giorni dopo il loro primo incontro, la relazione si conclude quando uno dei due viene ritrovato morto.
Quello della pandemia (prima, durante e poco dopo) è il contesto in cui si svolge “56 giorni” un avvincente romanzo in cui Dublino stessa sembra diventare uno dei vari personaggi: i dettagli con cui Catherine Ryan Howard descrive bar, paesaggi, locali e strade permettono al lettore d’immergersi totalmente nella città irlandese, tanto da fargli credere di aver realmente passeggiato fra le sue vie.
Il principale punto di forza del romanzo è senza ombra di dubbio la presenza di punti di vista multipli, in grado di donare al lettore un’esperienza immersiva. Entrando nei pensieri di Oliver e Ciara l’autrice crea dubbi sull’identità di entrambi, infittendo il mistero. Inoltre, Chaterine Ryan Howard è stata abilissima nel ripetere le stesse scene dalla prospettiva di ciascuno dei due protagonisti, aggiungendo piccoli dettagli che fanno propendere prima per una direzione e subito dopo per quella opposta.
L’altra caratteristica estremamente avvincente di questo romanzo è la scelta di Catherine Ryan Howard di utilizzare diverse linee temporali per narrare la storia, che – tra l’altro – inizia dalla fine (espediente tipico dei thriller per creare suspense) svelando così al lettore degli indizi centellinati e cambiando linea temporale prima di ogni grande rivelazione.
Per quanto riguarda il finale di “56 giorni” si può dire che colpisce perfettamente nel segno. Infatti, fino alle ultime pagine il lettore fatica a comprendere chi ha commesso cosa e la conclusione si mostra agrodolce e lontana anni luce da quello che si può pensare all’inizio della vicenda.
In conclusione, “56 giorni” di Catherine Ryan Howard risulta un ottimo thriller, ben strutturato, con numerosi colpi di scena e una profonda attenzione nella caratterizzazione dei personaggi e delle loro insicurezze, acuite dal momento di crisi generale che si stava vivendo a causa della pandemia.
TRADUZIONE: Giuseppe Marano
EDITORE: Fazi, Darkside
PAGINE: 372
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2025
AUTORE:

Catherine Ryan Howard è un’autrice irlandese. Il suo blog è diventato un punto di riferimento per tutti i self-publisher. La sua storia è apparsa su giornali come The Irish Examiner, The Irish Independent e The Sunday Times, ed è stata intervistata da BBC Radio Ulster, RTE Radio 1 e Newstalk (Irlanda). Nel febbraio 2012 è stata scelta per tenere il primo corso di self-publishing presso la Faber & Faber’s Faber Academy di Bloomsbury, a Londra, dove continua a essere docente ospite.Nel 2025 Fazi pubblica in Italia 56 giorni, vincitore del Crime Fiction Book of the Year agli Irish Book Awards.