La finestra del terzo piano
TRAMA:
In un palazzo del centro viene rinvenuto il cadavere di un vecchio pittore. I suoi quadri raccontano una storia di bugie e inganni. La luce azzurra delle volanti illumina il volto austero dei palazzi di Torino, accendendo la notte di un quartiere del centro dove non accade mai niente. Un vecchio pittore sabaudo, Simone Benelli, è stato trovato morto nella sua casa, seduto nella poltrona in soggiorno con un dito mozzato. Nessun segno di forzatura sulla porta d’ingresso, nessun rumore. Adele vedeva il vecchio Benelli ogni giorno.
Abitava nel palazzo di fronte e aveva l’abitudine di chiudere la giornata fumando al balcone, proprio come lei. Era un uomo distinto, elegante, dall’aspetto triste e solitario. Il caso la incuriosisce: contatta la famiglia e decide di dedicare al pittore scomparso una mostra personale nella sua piccola galleria d’arte. Inizia così lo scavo nel passato di un uomo misterioso, che nemmeno la nipote, Nadia, conosceva davvero. Una burrascosa giovinezza trascorsa a Londra e una tarda età scontata in Italia, un grande successo iniziale e le improvvise, lunghe crisi di creatività. La vita di Benelli, come la sua arte, è costellata di contraddizioni e misteri.
Ma chi lo ha ucciso? La finestra del terzo piano incarna il carattere più intimo di una città riservata e nobile come Torino. Un imperdibile esordio dalla scrittura avvolgente, in bilico tra il calore della commedia e il ritmo incalzante del giallo, con una protagonista scanzonata e fuori dagli schemi: Adele Tedeschi, gallerista che cerca nelle pennellate del pittore una traccia che possa risolvere un omicidio rompicapo.
RECENSIONE:
Una nuova autrice che si affaccia nel panorama del giallo italiano, una scrittura fresca e spigliata, una casa editrice che garantisce successo nel settore. Cosa possiamo aggiungere, se non segnalare “La finestra del terzo piano” l’ottimo esordio di Paola Darò e del suo personaggio Adele Tedeschi?
Un esordio dalla scrittura avvolgente, in bilico tra il calore della commedia e il ritmo incalzante del giallo, con una protagonista scanzonata e fuori dagli schemi: Adele Tedeschi, gallerista che cerca nelle pennellate del pittore una traccia che possa risolvere un omicidio rompicapo.
Una trama avvincente, anche se leggera, con un tocco finale da brividi e pagine che corrono veloci nella cornice di una Torino assolata e caldissima nell’avvio estivo del libro e poi fredda e pungente nel dipanarsi della scrittura. Accanto alla protagonista si muovono gli altri personaggi: il compagno avvocato Edo, il barista Ettore, i genitori di Adele e lo spettro della piccola Lucia che turba i sogni della gallerista.
La finestra del terzo piano è un romanzo giallo, a tratti umoristica commedia rosa, ricco di pathos e di mistero. Le indagini non sono condotte da professionisti del settore, piuttosto da due persone dotate di intuito alla ricerca di una verità che non è facile e fa soffrire. La curiosità e l’intrigo sono ben distribuiti lungo tutto il libro e stuzzicano l’attenzione del lettore.
Su tutto, protagonista in seconda, ma non meno importante, la città di Torino e la tipica piemontesità, quella sorta di riserbo tutto sabaudo, fonte ben conosciuta dalla scrittrice stessa. Splendide descrizioni, ripercorrendo strade e angoli noti e suggestivi, dalla Mole Antonelliana alla Chiesa della gran Madre.
Il gioco narrativo si basa su un semplice assunto: quanto conosciamo davvero le persone, anche quelle a noi più care? Ci troviamo di fronte alla verità o a una semplice e rispettabile facciata?
La scrittura appare fluida, incalzante e coinvolgente, con tratti ironici e scanzonati da non sottovalutare; forse si potrebbero affinare e approfondire alcuni passaggi per evitare di cadere in una eccessiva banalizzazione.
Apprezzabile il richiamo alla malattia mentale, così come al dolore e alla verità, con la medesima gentilezza e leggerezza che permeano l’intero libro.
La protagonista, Adele, è ben delineata e si completa con gli altri personaggi, dando vita a un quadro corale ben riuscito.
Un esordio potente e raffinato, una narrazione calma ma ricca di mistero e segreto, celati in profondità. Una autrice che si affaccia al panorama letterario italiano in punta di pedi e con gentilezza, ma con un interessante potenziale narrativo che attrae sin dalle prime pagine.
Un piacevolissimo giallo costruito con grande attenzione e diligenza. Consigliato a chi ama l’intrigo, ma anche semplicità e raffinatezza.
Editore: Piemme
Pagine: 304
Anno di pubblicazione: 2025
AUTORE:

Paola Darò vive a Torino ed è un’ingegnera civile. La finestra del terzo piano è il suo romanzo d’esordio.