L’angelo del silenzio di James Ellroy

L'angelo del silenzio
“Il bene e il male esistono, attenuati dalle sfumature di grigio.”

L’angelo del silenzio

Recensione di: Giorgia Gallerani

Trama:

Martin Plunkett possiede un’anima nera che conosce un solo piacere: procurare alle sue vittime una morte lenta e dolorosa. Da anni percorre l’America seguendo rotte casuali alla caccia di coppie da massacrare e mutilare. I media gli hanno affibbiato vari soprannomi, ma il vero nome di Martin Plunkett è Morte. La sua mente brillante e contorta è un luogo orribile da esplorare, mentre la sua follia riflette quella di un’intera nazione. L’assassino è in viaggio. E non c’è nessun posto dove nascondersi. Coinvolgente e terrificante al tempo stesso, L’angelo del silenzio entra nel cuore spietato di un serial killer in un modo e con uno stile che sono propri di James Ellroy.

Recensione:

James Ellroy in L’angelo del silenzio si addentra senza filtri nella mente di un serial killer. Lo stile è tagliente, feroce, privo di qualsiasi riguardo per la sensibilità del lettore. Pubblicato per la prima volta nel 1981, il libro anticipa molti dei temi che Ellroy svilupperà nei suoi romanzi più celebri, ma si distingue per la sua intensità claustrofobica e per l’audacia con cui ci costringe a vedere il mondo dal punto di vista del male puro.

Protagonista assoluto è Martin Plunkett, un uomo che possiede una mente brillante quanto contorta, capace di mascherare la follia dietro una razionalità lucida e calcolatrice. Plunkett è un assassino seriale che attraversa l’America lasciando dietro di sé una scia di sangue: le sue vittime preferite sono le coppie, simbolo di un’umanità da cui si sente escluso sin dall’infanzia. Cresciuto in un ambiente familiare disfunzionale, in bilico tra abusi e solitudine, Martin sviluppa un odio viscerale verso la normalità apparente degli altri. Ogni delitto è un atto simbolico, una vendetta contro una società che lo ha ignorato e respinto. Non uccide per impulso, ma seguendo un progetto precisamente delineato. E proprio questa freddezza rende i suoi crimini ancora più agghiaccianti.

Ellroy, con la sua consueta maestria, costruisce un romanzo che non segue i binari del thriller investigativo. Non ci sono detective a caccia dell’assassino, né un’indagine da risolvere. Ci troviamo invece immersi nel flusso mentale di Plunkett, in un monologo interiore che diventa una discesa inarrestabile nell’abisso. L’autore ci racconta il male come riflesso di un’America segnata dalla paranoia, dalla violenza domestica, dal culto dell’apparenza e del successo.

Lo stile è asciutto, ruvido, scandito da frasi brevi e cariche di tensione. Le descrizioni non sono mai decorative, ma funzionali a trasmettere un senso di disagio soffocante al lettore, il quale si trova costretto a condividere lo sguardo del killer, seguendolo nei suoi pensieri più contorti, nelle sue manie, nelle sue perversioni. Ma è proprio questa la grande forza del romanzo: non offre vie di fuga. Non consola. Ti costringe a guardare il male in faccia, senza veli, senza scorciatoie morali.

L’angelo del silenzio non è un romanzo per tutti. Chi cerca una lettura rassicurante o un classico giallo con una trama ordinata resterà spiazzato, forse respinto. Ma per chi è disposto a confrontarsi con una narrativa estrema, che sfida la coscienza e mette a dura prova i nervi, questo libro rappresenta un’esplorazione efficace e inquietante dell’animo criminale.

Il personaggio di Martin Plunkett non è solo un assassino: è una metafora vivente del disfacimento morale, dell’alienazione estrema, della violenza che cova sotto la superficie del quotidiano. È l’eco oscura di un’epoca e di una nazione che, negli anni successivi agli assassinii politici, alla guerra del Vietnam e ai primi scandali mediatici, comincia a perdere ogni certezza.

Con L’angelo del silenzio, Ellroy ha costruito un viaggio nelle tenebre della psiche umana, che lascia il lettore scosso e consapevole che, da certe profondità, non si torna indietro del tutto.

Traduzione: Stefano Bortolussi

Editore: Einaudi

Pagine: 328

Anno di Pubblicazione: 2025 (In Italia)

Autore:

James Ellroy

James Ellroy è una delle voci più originali e potenti della letteratura americana contemporanea. Einaudi sta ripubblicando tutte le sue opere, tra cui Prega detective, la tetralogia di Los Angeles (Dalia Nera, Il grande nulla, L. A. Confidential e White Jazz), la trilogia «Underworld Usa» (American Tabloid, Sei pezzi da mille e Il sangue è randagio) e la trilogia di Lloyd Hopkins (Le strade dell’innocenza, Perché la notte e La collina dei suicidi). Per Einaudi Stile Libero sono usciti anche Ricatto, Cronaca nera, Panico, Gli incantatori e L’angelo del silenzio, oltre a Perfidia e Questa tempesta, i primi due capitoli di una nuova tetralogia dedicata a L.A.

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