Tornare a casa di Tom Lamont

Tornare a casa
“Sento di poter confessare entrambe le cose contemporaneamente. Che sono padre. E che come padre sono un candidato imperfetto.”

Tornare a casa

Recensione di: Giorgia Gallerani

Trama:

A trent’anni, con un lavoro stabile e un nuovo appartamento, Téo Erskine sente di aver finalmente preso le distanze da Enfield, il sobborgo di Londra in cui è cresciuto, e dalle pressanti richieste del padre Vic, che è sempre più bisognoso di cure. Dopo una festa con gli amici d’infanzia, però, la vita di Téo cambia d’improvviso: Lia, il suo amore mai ricambiato, si toglie la vita mentre lui è a Enfield a fare da baby-sitter a Joel, il figlio di lei. E non solo: gli assistenti sociali lo nominano tutore del bambino, almeno finché non ne venga rintracciato il padre naturale.

Tra dubbi e timori, Téo non può sottrarsi alla richiesta, quindi si stabilisce a Enfield nella casa del padre e inizia a prendersi cura del piccolo, coinvolgendo la nuova rabbina del quartiere e l’amico Ben. Ma dal passato riaffiorano vecchi rancori e segreti che obbligheranno tutti a fare i conti con l’età adulta e gli scherzi del destino.

Tornare a casa racconta la nascita di una famiglia inaspettata, che si forma attorno a un vuoto e che si salda in nome dell’amicizia e di un impegno profondo nella cura reciproca. Tom Lamont ci consegna un esordio commovente, un racconto della paternità ironico e dolce, capace di sovvertire i ruoli sociali e di mettere in discussione le consuetudini e le regole dei legami di sangue.

Recensione:

“Tornare a casa”, esordio letterario di Tom Lamont , è un romanzo che affronta con delicatezza e intelligenza temi complessi come la paternità, le dinamiche familiari e il potere delle relazioni. La storia segue Téo Erskine, un giovane uomo che, dopo aver raggiunto una certa stabilità nella vita adulta, si ritrova a fare i conti con il passato, con il dolore e con la responsabilità inaspettata di prendersi cura di un bambino.

A trent’anni, Téo sembra essersi finalmente lasciato alle spalle Enfield, il sobborgo di Londra che ha segnato la sua infanzia, e il suo rapporto problematico con il padre, Vic, sempre più fragile e bisognoso di assistenza. Ma la sua vita cambia radicalmente quando si ritrova, dopo un evento traumatico, a dover crescere Joel, il figlio di una sua cara amica. Téo è costretto a tornare a Enfield, a vivere con il padre e a prendere in carico la piccola vita di Joel, tra mille difficoltà e dubbi.

L’inizio di questa nuova vita lo porta a confrontarsi con le sue paure più profonde e a riscoprire le sue radici, nel tentativo di trovare un nuovo equilibrio. Ma in questo viaggio il protagonista non è da solo: a orbitare nella sua vita ci sono anche Ben, l’amico di sempre, che rappresenta l’amicizia di lunga data, quella che si sviluppa nell’infanzia e che resta come un punto di riferimento nella vita adulta; Vic, il padre di Téo, una figura che oscilla tra forza e vulnerabilità; e Sibyl, la rabbina del quartiere, che, pur essendo un personaggio marginale, offre a Téo e a Joel un supporto importante.

In Tornare a casa di Tom Lamont, i personaggi sono il cuore pulsante del romanzo. Ognuno di loro porta con sé una complessità emotiva che crea una trama ricca di sfumature e conflitti interiori. I protagonisti non sono mai caricature, ma individui reali, con paure, desideri e contraddizioni che li rendono autentici e umani. Lamont riesce a esplorare la complessità dei legami familiari e delle relazioni umane con grande sensibilità, facendo di ogni personaggio un pezzo fondamentale di una storia che parla di crescita, responsabilità e redenzione.

Con un tono che oscilla tra l’ironia e la dolcezza, il romanzo riesce a trattare la paternità in modo inaspettato e originale. Téo non è il classico eroe, ma un uomo normale che si trova catapultato in una situazione straordinaria, che lo costringe a mettere in discussione tutte le certezze che aveva costruito. Questo approccio alla paternità è un elemento centrale del libro: Lamont esplora come la cura reciproca possa nascondere, dietro al dolore e alla fatica, una forma di amore che, pur nella sua imperfezione, può creare legami forti e duraturi.

Il romanzo di Lamont è anche un potente invito a riflettere sulle convenzioni sociali e sui ruoli che, spesso, ci vengono imposti. La paternità non è un concetto monolitico, ma un’esperienza che può assumere forme diverse, mettendo in discussione le aspettative tradizionali. In questo senso, Tornare a casa è anche un atto di resistenza nei confronti di un sistema che spesso esclude o marginalizza chi si trova fuori dai binari prestabiliti.

In definitiva, Tornare a casa è un esordio che lascia il segno. È un racconto commovente e, allo stesso tempo, realistico, che mescola ironia e dramma, senza mai cadere nel sentimentalismo. Lamont riesce a trattare con eleganza e sensibilità temi universali come l’amore, la perdita, e la creazione di legami umani autentici, offrendo al lettore un’esperienza emotiva e riflessiva che risuona a lungo dopo aver terminato la lettura.

Traduttore:  Antonio Matera

Editore: NNE

Pagine: 336

Anno di Pubblicazione: 2025

Autore:

Tom Lamont

Tom Lamont vive a Londra con la moglie e i due figli. Giornalista pluripremiato, scrive per The Guardian, The Observer e GQ America. È tra i fondatori della rubrica giornalistica “The long read”. Ha intervistato personaggi celebri, scrive di libri, cinema, musica e sport. Tornare a casa è il suo romanzo d’esordio.

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