La profezia del povero Erasmo  di Andrea Vitali

La profezia del povero Erasmo
“Due volontà come le loro, alleate, non erano forse meglio di una sola?”

La profezia del povero Erasmo

Recensione di: Alessandra Boschini

TRAMA:

Anni Trenta. Un corpo senza identità ritrovato sulla riva di un lago non è mai un buon segno, ma quello che Ariella Achermann ritrova in una nebbiosa mattina di novembre porta con sé più di un mistero. Tre anni prima, a Bellano, dopo il funerale dell’onesto fruttivendolo Erasmo Siromalli, l’annoiato e gaudente figlio Cletto non ha alcuna intenzione di prendere in mano il negozio del padre: non si sente fatto per la monotona esistenza di un bottegaio, in quel paesino di poche case affacciato sul lago.

Sembra destino quando, durante un viaggio a Lecco per stringere un accordo con un losco rivenditore, incontra per caso Gioietta Vendoli, operaia col sogno di Cinecittà che farebbe di tutto per sfuggire alla madre Castica. Cletto, quasi per gioco, si finge un prospero grossista, mentre anche lei millanta una posizione sociale più elevata. È solo l’inizio di una serie di bugie, fraintendimenti e imbrogli che porteranno i due giovani, in un’escalation comica e terribile, a una fuga rocambolesca con conseguenze funeste per i malcapitati che incroceranno il loro cammino…

In una strepitosa tragicommedia dal ritmo serrato, Andrea Vitali dà vita a una coppia di sfaccendati Bonnie e Clyde di provincia, irresistibili nella loro scelleratezza. Li racconta con l’arguzia e il gusto per l’assurdo che lo hanno reso uno degli autori più amati in Italia: trascinandoci insieme verso il baratro, con il sorriso.

RECENSIONE:

L’ultimo romanzo di Andrea Vitali è un noir che l’autore narra con il consueto umorismo venato da un pizzico di amarezza, che contraddistingue tutta la sua prolifica produzione. La profezia del povero Erasmo ha inizio con due fatti tragici ma distanti nel tempo: 1934 il ritrovamento di un cadavere in un lago svizzero; 1931 il funerale del suddetto Erasmo.

Quale sia il collegamento tra i due eventi non è subito chiaro. Il fruttivendolo Erasmo Siromalli era uomo “fedele, praticante e osservante”, dedito al suo negozio, leale, integerrimo, senza vizio alcuno. Rimasto vedovo giovane, ha cresciuto il figlio Cletto che ora, a 23 anni, dimostra di non avere la stoffa del padre ma “è interessato a ben altri orizzonti misteriosi piuttosto che lodare zucchine e fagiolini”.

Quali che siano questi orizzonti non è chiaro nemmeno a lui ma il suo unico pensiero “è non marcire come la frutta in negozio”. La soluzione è ricavare un bel gruzzolo dalla vendita del negozio: il povero Erasmo non avrebbe mai immaginato che quel figlio “svogliato, renitente e abbacinato da sogni fumosi” avrebbe gettato all’aria il suo lavoro, ma il giovane Cletto, allettato dalla vanagloria e dal bisogno di soldi, dalla sua Bellano si reca a Lecco. Qui avviene l’incontro con una sua pari, Gioietta Vendoli: vanitosa, un po’ scema, svanita e svampita, la ragazza sogna sulle riviste patinate un mondo che non le appartiene.

Lui, Cletto, “un gagà con la brillantina e un accenno di baffetti alla Clark Gable” rimane folgorato dalla bella giovinetta col “nasino all’insù”. Lei, Gioietta, vede una via di fuga dalle grinfie della Castica, la madre che le tarpa le ali dei suoi vaneggiamenti. I due, quasi per gioco, si nascondono le realtà in cui vivono, millantando una posizione sociale inesistente.

Dopo qualche settimana di frequentazione però “la reiterata finzione comincia a pesare”, le bugie si fanno sempre più grosse e per i due non è facile mantenere quei ruoli fittizi. Il povero Cletto, messo alle strette dall’astuta Gioietta, è costretto a capitolare verso un matrimonio “già pieno di debiti ancora prima d’essere consumato”. E, si sa che, prima o poi, i nodi vengono al pettine e le bugie hanno le gambe corte… La profezia del povero Erasmo” si era avverata, quel figlio che non aveva messo la testa a posto s’era davvero ritrovato in un mare di guai.

Le molteplici storie a cui ci ha abituati Andrea Vitali, evidenziano le svariate facce del genere umano: debolezze, manie, vizi e virtù che l’autore porta spesso all’esasperazione in modo ironico e grottesco, rifacendosi alla forma tipica della commedia all’italiana, negli equivoci capaci di creare situazioni tragicomiche.

L’atmosfera di provincia diventa terreno fertile per Andrea Vitali, ne trae spunto all’infinito, a iniziare dai nomi dei personaggi, all’apparenza assurdi e demenziali eppure ideali a celarne l’indole e le caratteristiche. Il clima degli anni ’30 è sottolineato dalle pellicole cinematografiche a cui Cletto e Gioietta guardano sognanti ma è il bisogno di fuggire dallo spettro della povertà che la fine della Grande Guerra ha lasciato nella popolazione, a segnare personaggi e territorio.

Immancabili, nelle opere di Andrea Vitali, il suo lago, la sua Bellano: in ogni epoca storica, in ogni stagione riesce sempre a disegnarli con le giuste pennellate, sia che essi siano “grondanti di nebbia” oppure “luccicanti sotto il sole”.

L’epilogo lascia al lettore un gusto amaro, come a voler rimarcare che “La profezia del povero Erasmo” era azzeccata.

EDITORE: Rizzoli

PAGINE: 286

Anno di pubblicazione: 2025

AUTORE:

Andrea Vitali

Dopo aver frequentato «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco, Andrea Vitali si laurea in medicina all’Università Statale di Milano ed esercita la professione di medico di base nel suo paese natale. Scrittore molto prolifico, ha esordito nel 1990 con il romanzo breve Il procuratore, ispiratogli dai racconti di suo padre; nel 1996 ha vinto il Premio letterario Piero Chiara con L’ombra di Marinetti, ma il grande successo lo ha ottenuto nel 2003 con Una finestra vistalago (Premio Grinzane 2004).

Nel 2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La figlia del Podestà; nel 2009 il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway. Tra i numerosi romanzi, ricordiamo: nel 2011 La leggenda del morto contento e Zia Antonia sapeva di menta. Nel 2012 Galeotto fu il collier e Regalo di nozze. L’anno successivo escono Le tre minestre, lungo racconto autobiografico edito da Mondadori-Electa e Di Ilide ce n’è una sola.

Nel 2014 Quattro sberle benedette, Premiata ditta Sorelle Ficcadenti e Biglietto, signorina!; nel 2015 La ruga del cretino, scritto con Massimo Picozzi, Le belle Cece, La verità della suora storta, Quattro schiaffi benedetti, Un amore di zitella (tutti editi da Garzanti). Nel 2016 Nel mio paese è successo un fatto strano (Salani), Le mele di Kafka (Garzanti), Viva più che mai (Garzanti). Nel 2019 esce Certe fortune. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò (Garzanti), Sotto un cielo sempre azzurro (Garzanti) e Documenti, prego (Einaudi).

Altre sue pubblicazioni sono: Un uomo in mutande (Garzanti, 2020), Nessuno scrive al Federale. (Garzanti, 2020), Vivida mon amour (Einaudi, 2021), Un bello scherzo (Garzanti, 2021), La gita in barchetta (Garzanti, 2021), Cosa è mai una firmetta (Garzanti, 2022), Eredi Piedivico e famiglia (Einaudi, 2024). Tra le sue pubblicazioni si ricorda anche il libro per bambini La zia Ciabatta (Garzanti, 2020).

Da ricordare che con il romanzo Almeno il cappello (edito nel 2009 da Garzanti) Andrea Vitali ha vinto il Premio Casanova, il Premio Isola di Arturo Elsa Morante, il Campiello sezione giuria dei letterati ed è stato finalista al Premio Strega. I suoi libri, pubblicati in Italia da Garzanti e da Einaudi, sono stati tradotti in molti paesi, tra cui la Turchia, la Serbia e il Giappone.

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