“Tienimi la mano mentre tutto brucia” – Johana Gustawsson

Tienimi la mano mentre tutto brucia
Parliamo di magia, di sicuro nera. E chi dice magia nera dice satanismo, e forse messe nere

Tienimi la mano mentre tutto brucia

Recensione di: Giulia Capacchietti

TRAMA:

Lac-Clarence, Québec, 2002. Maxine Grant, detective e madre single in crisi, viene chiamata sulla scena di un crimine orribile. L’ex insegnante del paese, amata da tutti, ha massacrato il marito pugnalandolo a morte.

Parigi, 1899. Lucienne Lelanger si rifiuta di accettare il fatto che le sue figlie siano morte in un incendio. Così, si unisce a una società segreta nella speranza che lo spiritismo e la magia nera la aiutino a ritrovarle.

Lac-Clarence, 1949. La giovane Lina sta attraversando un’adolescenza turbolenta. Per tenerla occupata dopo la scuola, la madre la costringe a raggiungerla alla “Mad House”, la casa di riposo dove lavora. Lì, Lina incontra una strana paziente che le dà dei consigli pericolosi…

Tre donne, tre storie legate da un filo rosso, rosso come il sangue.

RECENSIONE:

“Tienimi la mano mentre tutto brucia”, pubblicato da Newton Compton Editori e firmato da Johana Gustawsson, è un thriller che si distingue per la costruzione narrativa stratificata e per la capacità di mettere insieme lo stile del romanzo storico e la suspense del noir.

L’autrice intreccia tre linee temporali apparentemente lontane, collocate tra la fine dell’Ottocento, il secondo dopoguerra e il presente, racconta tre protagoniste femminili profondamente diverse. Quello che il lettore trova è una trama che richiede attenzione, ma che cattura grazie a un crescendo di tensione e a un intreccio ricco di sorprese.

Nel presente seguiamo Maxine Grant, tenente della Polizia del Québec, chiamata a indagare sull’omicidio di un professore ucciso in circostanze insolite e inquietanti. Il caso sembra, all’inizio, facilmente spiegabile con un raptus della moglie, ma ben presto la realtà si rivela più complessa. Maxine, divisa tra le pressioni del lavoro e le sfide della vita privata, avendo da poco avuto un figlio e dovendo confrontarsi con una figlia adolescente, affronta l’indagine insieme al collega Jules e con il supporto di Gina, matura psicologa che ha un ruolo cruciale nello svelare dinamiche che vanno oltre la superficie del delitto.

Nel 1949 l’ambientazione si sposta in Quebec, dove facciamo la conoscenza di Pauline, una ragazza di quindici anni che subisce continue umiliazioni da parte delle compagne. Per sfuggire a questa sofferenza, trova conforto nella casa di riposo in cui lavora la madre. Lì stringe un legame con un’anziana residente che, oltre ad ascoltarla, le fornisce strumenti inaspettati per affrontare la cattiveria degli altri. La vicenda racconta il difficile percorso di crescita di Pauline, segnato dalla sofferenza ma anche da un lento processo di liberazione personale.

Infine, a Parigi nel 1899, la protagonista è Lucienne, giovane donna canadese costretta a vivere in Francia a seguito di un matrimonio combinato. La sua vita viene sconvolta da un incendio devastante, che la priva degli affetti più cari e la getta in una spirale di sofferenza e alienazione. È forse la figura più tragica delle tre, ma anche quella che meglio incarna il tema della lotta femminile contro un destino imposto.

Il romanzo procede intrecciando le tre vicende, apparentemente slegate ma in realtà connesse da un filo sottile che il lettore è chiamato a riconoscere pagina dopo pagina. È qui che si nota uno degli aspetti più interessanti della scrittura di Johana Gustawsson; la bravura nel collegare le storie in modo non diretto, usando temi, simboli e riferimenti che uniscono epoche diverse.

Un tratto distintivo di “Tienimi la mano mentre tutto brucia” è la centralità della dimensione femminile. Maxine, Pauline e Lucienne non sono semplicemente protagoniste di tre storie: rappresentano diversi aspetti di un stesso percorso di resistenza e autodeterminazione. Collocate in epoche diverse, affrontano ostacoli differenti — la difficoltà di conciliare maternità e carriera, il bullismo adolescenziale, la subordinazione sociale ed economica della donna a fine Ottocento — ma tutte condividono una forza che le spinge a non soccombere, pur nella sofferenza.

Sul piano stilistico, Johana Gustawsson predilige una scrittura asciutta, incisiva, che non si perde mai in descrizioni superflue. Le atmosfere sono cupe, a tratti disturbanti, arricchite da elementi che rimandano all’esoterico e al macabro, ma senza esagerare, infatti non perdendo mai di credibilità. La scelta di alternare linee temporali diverse non spezza la tensione,  al contrario l’aumenta: ogni salto nel tempo svela un dettaglio, lascia un indizio, accresce l’attesa.

Anche se tratta argomenti difficili e momenti molto drammatici, “Tienimi la mano mentre tutto brucia” conserva un forte lato umano. È un romanzo che fa riflettere sul dolore, sulla perdita e sulla forza di superare situazioni estreme. Allo stesso tempo, segue lo stile del thriller, con sorprese e rivelazioni che tengono il lettore sempre attento.

Il risultato è una lettura che riesce a unire intrattenimento e riflessione. Johana Gustawsson conferma il suo talento nel costruire intrecci ambiziosi, capaci di unire ambientazioni storiche suggestive e indagini moderne, offrendo una lettura intensa, avvolgente e mai banale.

Traduzione: Alessandra Maestrini

Editore: Newton Compton Editore

Pagine: 256

Anno di pubblicazione: 2 settembre 2025

AUTORE:

Johanna Gustawsson

Johana Gustawsson: È nata a Marsiglia e adesso vive tra Londra e la Svezia. Autrice di thriller e gialli storici pubblicati in 40 Paesi, ha lavorato anche come giornalista. Tienimi la mano mentre tutto brucia è il suo primo romanzo pubblicato con la Newton Compton.

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