Città di lacrime
Recensione di: Daniele Iannetti
TRAMA:
Dopo una vita passata a dare la caccia ai criminali della specie peggiore, l’ispettore John Rebus, leggenda vivente della polizia di Edimburgo, è oggi un pensionato la cui principale occupazione è portare fuori il cane e ammazzare la noia. È per questo che accetta di rintracciare l’ex socio in affari di “Big Ger” Cafferty, eminenza grigia della malavita in città, che vorrebbe chiudere un conto lasciato in sospeso prima di consegnare, redento, le malandate membra al Creatore. L’innato istinto da segugio suggerisce a Rebus che le intenzioni del vecchio sono altre, ma alla curiosità non si comanda.
Ben presto, questa sua investigazione arriva a lambire l’ultima indagine in ordine di tempo di Siobhan Clarke, la sua collega storica: quella che riguarda un poliziotto accusato di violenza domestica, la cui scomparsa ha acceso un faro sulla collaudata rete di corruzione che serpeggia tra le forze dell’ordine della capitale scozzese. E proprio Rebus, antieroe refrattario alle regole, affezionato a metodi non sempre ortodossi, rischia di essere trascinato all’inferno per primo: i peccati del passato lo hanno messo nel mirino dei signori del crimine, e in quello dei fratelli poliziotti.
Sia come sia, per l’anziano John la resa dei conti è alle porte: eccolo adesso in un’aula di tribunale, per la prima volta al banco degli imputati, accusato di un reato che potrebbe spedirlo dietro le sbarre per il resto dei suoi giorni.
RECENSIONE:
“Città di lacrime” di Ian Rankin è un noir intenso e avvincente che segna un nuovo capitolo nella vita del suo famoso personaggio, dell’ex ispettore John Rebus. Nonostante il pensionamento e le difficoltà legate all’età, Rebus non riesce a stare lontano dai guai. Quando gli viene chiesto di rintracciare un vecchio socio del malavitoso “Big Ger” Cafferty, si ritrova invischiato in una vicenda oscura e pericolosa che lo porterà persino a dover difendere se stesso in tribunale.
Rankin si conferma un maestro nel costruire intrecci avvincenti, mescolando abilmente il crimine con la realtà sociale e politica della moderna Edimburgo. La città, con le sue strade umide e le sue ombre, diventa un personaggio a sé stante, teatro perfetto per una storia di intrighi, corruzione e vendette che affondano le radici nel passato.
Il protagonista, Rebus, è più vulnerabile che mai: i problemi di salute lo limitano, ma la sua mente è ancora affilata come un tempo. È un uomo che sa di non essere più invincibile, ma che non può fare a meno di cercare la verità, qualunque sia il prezzo da pagare. Accanto a lui, l’ispettore Siobhan Clarke e l’agente Malcolm Fox offrono due prospettive diverse sul modo di affrontare la giustizia, rendendo la dinamica tra i protagonisti ancora più coinvolgente.
La narrazione in “Città di lacrime” è fluida, il ritmo dosato alla perfezione tra momenti di tensione e riflessioni amare sulla giustizia e sul passare del tempo. Rankin non delude mai nel tratteggiare personaggi autentici, con pregi e difetti che li rendono incredibilmente reali.
“Città di lacrime” è un romanzo che tiene incollati fino all’ultima pagina, dimostrando ancora una volta perché Ian Rankin sia considerato uno dei più grandi scrittori di crime fiction contemporanei. Imperdibile per chi segue la saga di Rebus e per chi ama i thriller profondi e ben costruiti.
Ottima anche la trasposizione in italiano da parte di Albero Pezzotta.
Traduzione: Albero Pezzotta
Editore: Rizzoli
Pagine: 448
Anno di pubblicazione: 2024
AUTORE:

Ian Rankin è nato nel 1960 a Cardenden, in Scozia, e vive a Edimburgo. James Ellroy l’ha definito il re del noir scozzese. I suoi romanzi, tradotti in ventidue lingue, hanno ricevuto riconoscimenti prestigiosi: Gold Dagger Award nel 1997 per Morte grezza; Edgar Award nel 2004 per Casi sepolti; Grand Prix de Littérature Policière nel 2005 per Anime morte. Nel 2019 Rizzoli ha pubblicato La casa delle bugie.