Il lupo sotto la pelle
Intervista a cura di: Alessandra Boschini, Chantal Guzzetti, Erika Gili, Federica Cervini e Maria Sole Mazzone, in occasione del contest; premio primo classificato.

Buongiorno cari lettori, il graditissimo ospite del nostro spazio interviste di oggi è Graziano Lonardi vincitore del primo contest letterario di ThrillerLife.
- David era lo sceriffo di Lake Heaven, ora è rinchiuso in un ospedale psichiatrico. È così che inizia “Il lupo sotto la pelle”, ciò che ha visto è qualcosa di talmente agghiacciante da non poterne nemmeno parlare. Orrore, sangue e follia…Com’è nata questa sfumatura del romanzo, c’è qualche autore che ti ha ispirato più di altri per affrontare queste tematiche?
Il romanzo affonda le sue radici nelle suggestioni delle prime opere di Stephen King e nei racconti di H.P. Lovecraft, che accesero la mia immaginazione quando, diciottenne, mi imbattei nelle raccolte A volte ritornano e L’orrore di Dunwich. Quelle letture mi lasciarono un segno profondo, spingendomi a scrivere i miei primi racconti horror.
Da allora, l’idea è rimasta con me, trasformandosi nel tempo fino a diventare un progetto che desideravo realizzare da anni. Il lupo sotto la pelle nasce proprio dalla volontà di dare nuova vita a una storia scritta molto tempo fa e, allo stesso tempo, mettermi alla prova come scrittore.
L’incipit del racconto originale, ripreso poi nel prologo del romanzo, è in parte ispirato a due opere di Lovecraft che mi hanno particolarmente colpito: Il caso di Charles Dexter Ward e Dagon.
Per lo sviluppo dei personaggi di David Briggs e Ethan Holloway, ho preso spunto da alcune figure letterarie e cinematografiche che si trovano di fronte a un orrore inspiegabile, come il protagonista de Il seme della follia di John Carpenter e in generale ai personaggi tormentati dei romanzi di H.P. Lovecraft, dove il terrore non è solo fisico ma anche psicologico. La tematica dell’uomo distrutto dal confronto con il male assoluto è un elemento che ho voluto sviluppare, lasciando spazio al dubbio: ciò che David e Ethan hanno visto e vedono è reale o frutto della loro mente alterata?
In mancanza di supporti audiovisivi, ho deciso di sfidare il lettore e la sua immaginazione giocando con la follia dei personaggi. L’obiettivo è stato quello di spingere il lettore a entrare nel caos psicologico dei protagonisti, facendolo interrogare su ciò che è vero e su ciò che è frutto di un’interpretazione distorta della realtà.
- “Il male può annidarsi ovunque, indistinguibile dal bene finché non decide di mostrarsi”. Dove risiede il male? Come individuarlo e combatterlo? A tuo parere, il male è innato nell’animo umano o nasce come il risultato delle vicende della vita?
Nel romanzo, il male è sia tangibile che metaforico. Può essere incarnato da una creatura mostruosa, ma anche da un semplice essere umano che, in circostanze estreme, lascia emergere il proprio lato oscuro. Credo che il male non sia del tutto innato, ma neppure un prodotto puramente ambientale. È una possibilità latente dentro ognuno di noi, che può essere risvegliata o tenuta sotto controllo in base alle esperienze e alle scelte fatte. Il romanzo gioca molto su questa ambiguità: alcuni personaggi combattono il male, ma forse lo portano anche dentro di sé.
- Leggendo Il lupo sotto la pelle si viene proiettati subito in un’atmosfera che ricorda tantissimo i romanzi di Stephen King. È il tuo autore di riferimento? Quali altri autori hanno influenzato il tuo stile di scrittura?
Stephen King è un riferimento letterario fondamentale, soprattutto per la sua capacità di creare un senso di familiarità e poi distorcerlo in qualcosa di inquietante. Ma le influenze vanno oltre: da H.P. Lovecraft a Thomas Harris, da Clive Barker a Robert Bloch. Vorrei però aggiungere anche alcuni registi come Carpenter, Kubrick e Hitchcock.
- Iscriversi a un concorso letterario significa, anzitutto, mettersi in gioco e ciò richiede una certa dose di coraggio perché, diciamolo chiaramente, si può incorrere in una delusione. Questo però vale esattamente per la pubblicazione di un libro: lo scrivi e, quando finisce nelle mani degli avidi lettori, potrebbe anche non riscuotere il successo che speravi. Con che spirito hai affrontato la battaglia che vive ogni scrittore, alle prime armi e non, contro sé stesso?
Scrivere è un atto di esposizione, perché quando pubblichi una storia, lasci che il mondo la giudichi. È inevitabile avere paura del rifiuto o del fallimento, ma ho affrontato questa sfida con la consapevolezza che ogni passo, anche quelli difficili, sono parte del percorso. Ogni critica è un’opportunità per migliorare, e ogni successo – anche piccolo – è una conferma che vale la pena continuare. Certo, quando ho scritto Il lupo sotto la pelle non avevo alcuna idea di come l’avrebbero giudicato i lettori, ma la paura del fallimento è passata rapidamente.
- Cosa o chi ha ispirato la trama del tuo romanzo, Il lupo sotto la pelle?
La trama è stata suggerita dalle mie passioni letterarie e cinematografiche: l’horror disturbante, la tensione tipica dei thriller investigativi e l’atmosfera di isolamento tipica dei boschi e delle montagne. Ho voluto raccontare una storia che fosse un viaggio nell’oscurità, non solo quella sovrannaturale, ma anche quella più profonda e inquietante della mente.
- Immaginiamo che vincere un concorso, seppur modesto, dia la carica per affrontare progetti futuri, magari anche ambiziosi. Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Vincere questo contest è stata una straordinaria conferma, che mi ha dato ulteriore motivazione per continuare a scrivere.
Il lupo sotto la pelle ha ricevuto una buona accoglienza fin dal primo momento. Così, poco dopo la pubblicazione, avvenuta ad aprile del 2024 dopo una campagna di crowdfunding, mi sono messo al lavoro sul seguito. In autunno, completata la bozza del secondo volume, dal titolo Brucia la strega!, mi sono trovato a riflettere su come pubblicarlo, volendo evitare di ricorrere di nuovo al crowdfunding.
È stato allora che ho conosciuto Sergio De Tomi, titolare della De Tomi Editore, che stava cercando un’opera per inaugurare la nuova collana Incubi. Da questo incontro è nata una collaborazione importante: non solo l’editore ha deciso di pubblicare Brucia la strega!, ma mi ha anche proposto di acquisire i diritti di Il lupo sotto la pelle per realizzarne una nuova edizione.
Insieme a Sergio, abbiamo scelto di pubblicare l’intera saga de Il lupo sotto la pelle in tre volumi. I primi due, Lake Heaven (Vol. 1) e Brucia la strega! (Vol. 2), sono usciti il 24 febbraio di quest’anno, mentre il terzo, ancora senza titolo, arriverà il prossimo Halloween, portando a termine la storia… almeno per il momento.
Desidero concludere ringraziando la giuria del contest e tutti i collaboratori di Thriller Life, per avermi offerto la preziosa opportunità di condividere il percorso che ha portato alla nascita de Il lupo sotto la pelle e per averlo proclamato vincitore del contest.
Infine, un sentito ringraziamento va a tutti i lettori che, fin dall’inizio, hanno creduto nel mio lavoro e mi hanno sostenuto con entusiasmo. La fiducia che ho percepito è stata una spinta fondamentale per continuare a scrivere e a condividere storie. Senza di loro, questa esperienza non sarebbe stata possibile.