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Il dio del labirinto di Colin Wilson

Il dio del labirinto, copertina

Il dio del labirinto

Recensione di Leonardo Di Lascia

Lo spiantato flâneur londinese Gerard Sorme è ormai uno scrittore di successo, quando un editore americano gli commissiona la prefazione a un libro su Esmond Donelly, famigerato libertino irlandese del XVIII secolo, amico di Rousseau, Boswell e Horace Walpole e presunto autore di un osceno lavoro sulla deflorazione delle vergini. Presto però la ricerca su Donelly si trasforma in un’avvincente caccia al tesoro costellata di personaggi pittoreschi e ambigui: tra Londra e l’Irlanda, rovistando negli scaffali di antichissime biblioteche e nelle soffitte di decrepite magioni, Gerard si imbatte in una società segreta medievale, la Setta della Fenice, dedita al culto del piacere sessuale.
Uscito nel 1970 e tradotto in italiano per la prima volta da Carbonio, Il dio del labirinto è un impudico thriller letterario giocosamente erudito, in cui Colin Wilson si addentra nell’esplorazione di due dei suoi maggiori interessi, la filosofia e il sesso, con la consueta spiazzante disinvoltura e uno sguardo che non solo non si accontenta delle apparenze, ma vuole ribaltarle.

Recensione

Per i lettori di Thrillerlife, Colin Wilson è un mondo nuovo, perché non è un autore, ma un mondo. Un mondo di idee, di stile di scrittura, di sensazioni e di emozioni. La casa editrice Carbonio è stata lungimirante nel riproporre gli scritti di questo autore inglese scomparso nel 2013 e nel farli tradurre ad un maestro del genere come Nicola Manuppelli.

Su questo traduttore e autore si dovrebbe aprire un altro capitolo, dato che si tratta di uno dei più grandi esperti della letteratura anglo americana.

Fare la recensione di questo testo, Il dio del labirinto, rischia di essere banale e riduttivo, perché forse questo è uno dei libri più difficili che ha scritto Wilson, ha un impianto thriller sia come ritmo che come tipologia di genere, ma dietro c’è un universo gotico, edonistico e sessuale che rende il libro una pietra miliare, un libro di un livello di maturità non facilmente raggiungibile.

La storia è quella di Sorme, un famoso scrittore, a cui viene data la possibilità di scrivere una prefazione sul libro di Esmond Donelly. Chi è questo autore? Un altrettanto famoso scrittore irlandese del XVIII secolo, amico di Rousseau, Boswell e Horace Walpole e autore di un osceno lavoro sulla deflorazione delle vergini.

Sorme vuole esplorare il mondo di Donelly e inizia a perdersi nel “labirinto” di questo personaggio, non solo un labirinto di vicende, ma soprattutto il labirinto contorto che sta nella testa e nella mente di Donelly.

Da questo labirinto viene fuori che Donelly amava i piaceri carnali, ma soprattutto i piaceri che gli procuravano le ragazzine, le vergini.

Il dio del labirinto è un libro basato sulle verità, dove Sorme passa il suo tempo a studiare e ad approfondire la ricerca della verità, Wilson, ci fa prendere per mano dallo scrittore irlandese e ci trascina insieme a lui in questo labirinto di luoghi mistici dove esiste una verità non detta, una verità che nasconde un mondo sessuale ricco di perversioni e di piacere carnali.

Il personaggio di Sorme è costruito in maniera impeccabile, ha tutte le qualità che dovrebbero avere gli scrittori, amante della ricerca, dell’approfondimento e di tutto quello che non conosce, attraverso i suoi occhi, il suo pensiero e la sua idea, viviamo Esmond Donelly, personaggio contorto del XVIII secolo.

Il libro non è solo questo, è un viaggio in una realtà diversa anni luce dalla nostra, un viaggio filosofico e un romanzo costruito su molti strati letterari, Wilson è un maestro di questo tipo di narrazioni. L’autore riesce come in tutti i suoi scritti a far venire fuori la sua natura di filosofo e di amante dell’era settecentesca, raccontandoci la parte più nascosta di quel periodo.

Il dio del labirinto è un libro completo e ricco di spunti di riflessione. Definirlo solo un Thriller sarebbe riduttivo.

Colin Wilson (1931-2013) ha raggiunto la fama con il saggio The Outsider (1956) che lo ha consacrato come uno dei massimi scrittori anti-establishment della letteratura inglese contemporanea. Intellettuale poliedrico, narratore, saggista, studioso di esoterismo e dell’occulto, anticipatore di stili letterari, è autore di più di un centinaio di libri.

Di Colin Wilson Carbonio ha già pubblicato Un dubbio necessario (2017), La gabbia di vetro (2018) e primi due volumi della trilogia di Gerard Sorme, Riti notturni (2019) e L’uomo senza ombra. Il diario sessuale di Gerard Sorme (2020), oltre al saggio Religione e ribellione (2021).

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