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Era mia madre di Diego Cola

Era mia madre, copertina libro
“Dal male può nascere solo altro male”.

Era mia madre

Recensione di Alessandra Boschini

Aurora Else, giovane reporter, durante una normale mattinata di lavoro, riceve segretamente dei documenti riportanti un mistero che coinvolge sua madre, il suo defunto padre ed il suo attuale direttore. Insieme ai documenti trova anche un invito anonimo a recarsi ad un appuntamento volto a svelare ulteriori dettagli.

Qualcuno però, che non vuole assolutamente che lei indaghi sul suo passato, cerca di fermarla a qualsiasi costo per impedirle di scoprire scomode verità. Un viscido gioco di potere che coinvolge la redazione per cui lavora rischia di essere smascherato se lei sapesse troppo.

Aurora dovrà scavare in un passato che getta le sue radici oltre trent’anni prima, partendo dal matrimonio dei suoi genitori e proseguendo nel periodo successivo, durante il quale vengono compiuti diversi atti illeciti allo scopo di proteggere il buon nome della famiglia.

Capirà, a sue spese, che il racconto della morte del padre, mai conosciuto, è stata l’ultima goccia di verità che sua madre ha messo per anni in un calice di bugie.

Recensione

Era mia madre è il primo lavoro di Diego Cola.

Un noir che ci trasporta tra il passato e il presente della famiglia di Aurora. Ci fa conoscere diversi personaggi accomunati da una rete di segreti e bugie che sembrano non avere fine.

Si passa dalla Svizzera del 1990, dove la facoltosa e prestigiosa famiglia Elsen sta celebrando il matrimonio del figlio Martin con Elena, giovane ragazza italiana, alla Roma trafficata e verdeggiante dei colli laziali dove Aurora Elsen, figlia di Martin ed Elena, lavora come giornalista. In mezzo ci sono trent’anni di menzogne e complotti.

“I segreti e le bugie sono frequenti in questa casa”, ribadisce Elena, tra scambi di denaro per comprare il silenzio o coprire inganni, e tradimenti e scomode verità che saranno in grado di stravolgere chiunque abbia a che fare con quella famiglia.

Questa storia è condotta da donne ciniche e sfrontate, crudeli e sprezzanti, capaci di ogni ignominia. Nonostante gli uomini detengano il denaro o il potere, sono soltanto una cornice. Le donne conducono i giochi, come mantidi religiose che si disfano del maschio dopo averlo circuito.

Solo Aurora si salva, lei che ha il cuore e la bontà del padre, quel padre che non ricorda perché morto quando lei era troppo piccola, ma che sente così vicino. Con la madre Elena il rapporto è sempre stato conflittuale, competitivo, le fasi della sua crescita le ha passate confrontandosi unicamente con lei, fredda e distante.

“Il dolore per la morte del padre, negli anni si era trasformato in una volontà ferrea di riuscire nella vita e crearsi un futuro da giornalista

È una trentenne consapevole di sé e delle proprie capacità, difficilmente si arrende di fronte alle avversità. È molto brava nel suo lavoro, attenta, precisa e puntuale.

Ed è proprio sul luogo di lavoro che trova una chiavetta USB con un messaggio: “Tua madre è molto brava a nascondere i segreti” ed un secondo file contenente diversi movimenti bancari riguardanti donazioni verso la società del suo datore di lavoro.

Come sono collegati sua madre e Giovanni Setti, il suo capo? Cosa le stanno nascondendo e cosa le hanno taciuto per tutto quel tempo?

“Il difficile del mantenere un segreto è non pensare a chi lo hai promesso, ma cosa stai scatenando raccontandolo

L’intreccio della trama di Era mia madre è complesso e articolato, anche se a tratti risulta forzato, poco autentico e originale. Nonostante ciò, il ritmo della narrazione non ne risente.

I luoghi in cui si svolge la storia sono descritti in maniera minuziosa e ricca di particolari, anche quando molte scene si svolgono all’interno delle abitazioni.

La descrizione dei personaggi è molto accurata, articolata e complessa, anche se, a volte, quelli femminili risultano un po’ stereotipati. In ogni caso, sono costruiti ad hoc per la storia che raccontano.

I dialoghi scandiscono il ritmo della loro evoluzione, mentre, piano piano, ne svelano i segreti.

Diego Cola è uno scrittore con un buon potenziale. È alle prime armi ed utilizza un linguaggio semplice e schietto. Nonostante l’impostazione della storia sia molto credibile, nella narrazione troviamo delle piccole forzature che rendono la lettura non molto fluida. La storia, comunque, ha una struttura convincente e quando, sul finale, il ritmo si fa più incalzante, l’autore riesce a dedicarvi particolare pathos e tensione emotiva.

Era mia madre è un buon punto di partenza da cui emerge anche l’impegno nel toccare problematiche sociali molto importanti, quali la maternità surrogata, il rapporto conflittuale tra gemelli omozigoti e i rapporti omosessuali.

Editore: Echos Edizioni
Pagine: 216
Anno di pubblicazione: 2023

Diego Cola nasce a Roma il 3 luglio del 1990. Laureato in ingegneria civile presso l’università di Tor Vergata è sposato e vive a Tortoreto Lido (TE).

Lavora come impiegato tecnico nel campo dell’edilizia ma nutre da sempre una grande passione per la lettura e la scrittura.

Ha iniziato a scrivere a 32 anni e l’opera “Era mia madre” rappresenta il suo lavoro di esordio, avviato nel maggio 2022 in seguito a vicende personali che gli hanno fornito la spinta per dar voce alla sua creatività.

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