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La ragazza dagli occhi di carta di Ilaria Tuti

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La ragazza dagli occhi di carta

Dopo quanto accaduto in “Fiori sopra l’inferno”, il commissario Teresa Battaglia ha due novità nella sua vita: una decisamente negativa, purtroppo, tanto che non osa confessarla a nessuno; e un’altra sulla quale invece non sa ancora pronunciarsi, e che risponde al nome di Massimo Marini. Il suo nuovo collega, anzi, sottoposto, è ancora un enigma per lei… Ma non ha altra scelta che lavorare insieme a lui, soprattutto quando si ritrovano ad affrontare un nuovo, inquietante caso. Un caso di scomparsa, forse di omicidio, in cui però nulla è come sembra a prima vista.

Per la gioia dei numerosi fan di Ilaria Tuti, Longanesi propone una riedizione di un racconto lungo, comparso nel 2015 per Nero press Edizioni.

L’apertura del racconto, La ragazza dagli occhi di carta, è magistrale e permette subito di agganciare il lettore e trascinarlo lungo una storia piena di suspence e colpi di scena.

Troviamo un uomo che vaga sul ciglio di una strada di montagna, quasi sfiorato dalle auto in circolazione. Le forze dell’ordine vengono allertate per il pericolo di collisione, ma quando arrivano sul posto, si rendono conto che gli abiti dello sconosciuto sono sporchi di sangue. Ancora più agghiacciante è il ritrovamento che fanno nel suo zaino: una mano mozzata, con al dito un anello, e una foto che ritrae il viso di una ragazza, con due ellissi di carta sugli occhi.

Ecco che tra le montagne al confine tra Italia, Austria e Slovenia, Teresa Battaglia si lancia a capo fitto in una corsa contro il tempo per identificare la vittima, sperando che sia ancora viva, e forse riuscire a salvarla. Al suo fianco, Massimo Marini, il suo nuovo collega, che il commissario guarda con una certa malcelata diffidenza.

L’indagine è l’occasione per analizzare i tratti salienti della protagonista, come la sua forza di volontà, la caparbia e l’intelligenza. Ma anche le tante debolezze, sia genetiche, come il diabete o la malattia degenerativa che le sta poco alla volta cancellando la memoria, che caratteriali, come l’indulgenza verso uno stile di vita poco sano o l’incapacità di prendersi cura di se stessa. A questo, si aggiunge un passato doloroso di donna che è stata vittima di violenze da parte del proprio compagno.

La trama, ben architettata e con un colpo di scena finale, unita alla scrittura suadente della Tuti, fanno di questo racconto un piccolo capolavoro, perfetto per un pomeriggio invernale sotto la coperta.

Editore: Longanesi
Pagine: 66
Anno pubblicazione: 2023

Ilaria Tuti (1976) è nata e risiede a Gemona del Friuli. Laureata in Economia e Commercio, ha lavorato come illustratrice.

Esordisce pubblicando racconti gialli e fantasy in riviste e antologie, ottenendo il Premio Gran Giallo Città di Cattolica nel 2014.

Nel 2018 esce il suo primo romanzo, Fiori sopra l’inferno, che vede protagonista la commissaria e profiler Teresa Battaglia. L’anno successivo pubblica Ninfa dormiente, seguito da Luce della notte e Figlia della cenere nel 2021.

Nel 2020 ha pubblicato Fiore di roccia, romanzo storico ambientato nella prima guerra mondiale, con il quale si aggiudicata la 37ª edizione del Premio letterario nazionale per la donna scrittrice.

Madre d’ossa, apparso nel 2023, vede nuovamente protagonista Teresa Battaglia, a cui la RAI ha recentemente dedicato una serie televisiva, con Elena Sofia Ricci nel ruolo principale.

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