Morte di una libraia
Roach ha 24 anni, lavora in una libreria londinese: dark, Dr Martens slabbrate, capelli unti, scarsa igiene personale. Gli unici libri che per lei hanno valore sono quelli che raccontano di efferati serial killer, cronaca nera e crimini violenti.
Nelle orecchie gli auricolari per ascoltare podcast true crime. Nutre un odio profondo per le “ordinarie”, le persone solari, quelle che sul viso hanno stampato il buon umore, un sorriso ed incarnano la felicità.
Così, quando in libreria arriva una nuova collega, tutto cambia. Laura è l’esatto contrario di Roach: solare, luminosa, attira i clienti con la sua gentilezza e col sorriso, indossa abiti colorati e rossetti rosa, scrive poesie ed è amata da tutti. Pian piano Roach sviluppa un’ossessione nei suoi confronti scoprendo un passato oscuro, segreti nascosti ed un mistero che la attira come una calamita.
RECENSIONE
Le librerie sono oceani e le sezioni sono come le maree: salgono e scendono, si allungano e si ritraggono. Dipende dallastagione, da cosa si vende, da quali sono le mode del momento. Basta un solo bestseller per dare il via ad uno tsunami di imitazioni.
Brogan (per tutti Roach, scarafaggio) è una ragazza timida, introversa, ha le unghie rosicchiate, poca cura della persona e scarsa autostima.
La gente la evita, è morbosa, malsana, inquietante, ma lei ama definirsi creativa. La sua mente è costantemente affollata di pensieri cupi, ha fasi della vita in cui è ossessionata dagli omicidi seriali.
Durante l’adolescenza ha sviluppato una fissa per il true crime, è attirata dalle notizie di morti cruente e sanguinose.
Tutti i bambini sono morbosi ma io lo ero più degli altri
e per questo veniva esclusa dai giochi dei compagni, alle feste di compleanno non si sentiva a suo agio nella massa di “principessine a modo”.
Per animale da compagnia ha una lumaca, Bleep. Il suo lavoro alla libreria le consente di accaparrarsi i libri migliori senza comprarli, ascoltare i suoi podcast preferiti e tenere i colleghi alla larga.
Ma quando alla libreria arriva una nuova collega il clima cambia completamente. Laura veste colori pastello con un basco in tinta, usa rossetti color pesca, regala sorrisi a tutti ed è sempre gentile con i clienti.
Scrive poesie che hanno come tema la violenza sulle donne e tiene un diario
Laura era innamorata dei fogli in sé e per sé, dell’inchiostro, di ogni scadente tascabile prodotto in serie che avesse letto. Si struggeva per loro, li cullava come neonati.
Fin dal primo istante Roach sente una fortissima attrazione verso Laura, è incapace di toglierle gli occhi di dosso e pian piano sviluppa un’ammirazione che diventa ossessione morbosa verso di lei, le vede un’aura oscura, percepisce in lei un grande dolore che manifesta nell’insicurezza e nell’enorme quantità di cocktail che ingurgita.
Al contrario Laura respinge le attenzioni di Roach, ne è infastidita e intimorita, mantiene le distanze.
Nutre un’avversione istintiva, il bisogno di attenzioni di Roach le appare viscido e disperato.
Diverse come il giorno e la notte vivono la convivenza forzata sul luogo di lavoro ognuna a modo suo: Laura ubriacandosi tutte le sere e Roach cercando on line notizie sul passato della collega.
Per lei Laura rappresenta la luce in fondo al tunnel soprattutto quando scopre il suo tragico passato.
Quello che troverà sarà la scintilla che farà scoccare una serie di incredibili tormenti, vessazioni e manie persecutorie nei confronti di Laura.
In una follia di paranoie e pedinamenti, Roach sembra dannarsi l’anima pur di strappare a Laura il colore, la felicità, il sorriso, come un vampiro, una sanguisuga ne inghiotte ogni cosa buona.
La stolkera, la sovrasta, viola la sua intimità, la svuota. In un crescendo delirante di fissazioni e cattiverie, l’istinto criminale si evolve, come se un demone se ne fosse impossessato, non riesce più a fermarsi.
Posso cambiare le serrature ma non c’è esorcismo abbastanza forte per cancellare Roach dalle pareti, dal pavimento, dall’anima di questo posto.
Atmosfera claustrofobica per questa storia incredibile, dove i due personaggi si affrontano in un duello all’ultimo sangue, letteralmente allo sfinimento, impregnando le pagine di follia e delirio.
I dialoghi serrati, l’ambientazione in una periferia londinese piovosa e cupa, la libreria che fa da sfondo come una pesante coltre nebbiosa ed umida, i personaggi secondari che assecondano il ritmo, donano alla lettura un senso di smarrimento.
La tensione nevrotica che l’autrice ha instillato in Roach produce un ritmo angosciante.
I capitoli si alternano dando voce alle due protagoniste: Roach sprofonda sempre più nella follia mentre Laura rimane schiacciata dal peso del suo passato.
Roach, pagina dopo pagina, diventa sempre più perfida e morbosa, non tenta nemmeno di nascondersi mentre Laura cela dietro una maschera di perfezione tutte le sue paure.
Dando voce alle due protagoniste che si alternano nei capitoli assistiamo ad un’escalation di inquietudine e alienazione che ci porta ad un finale dove, dopo aver toccato il fondo, finalmente Laura può rinascere come l’araba fenice dalle ceneri di un passato da cancellare.
Ma Roach è una psicopatica pericolosa e intelligente, decisa a non mollare. Forse non c’è una parola fine per Laura e Roach?
Traduzione: Cristina Ingiardi
Editore: Piemme
Pagine: 359
Anno di pubblicazione: 2023
AUTORE
Alice Slater è scrittrice, editor ed ex libraia. Vive a Londra e conduce il podcast “What page are you on?” dedicato agli amanti dei libri. Appassionata di true crime è molto attiva su Instagram e TikTok. Con “Morte di una libraia” firma il suo primo thriller in corso di traduzione in molti paesi già best seller del Sunday Times.