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La ragazza del ballo di Laura Lippman

La ragazza del ballo

La ragazza del ballo

Amber Glass ha trascorso tutta la sua vita adulta cercando di mettere quanta più distanza possibile tra sé e la sua città natale, Baltimora, dove teme di essere conosciuta per sempre come la ragazza che avrebbe ucciso il suo bambino la notte del ballo di fine anno scolastico, dopo che il suo fidanzato, Joe Simpson, aveva deciso di abbandonarla per raggiungere la ragazza di cui era davvero innamorato. Ma quando le circostanze la riportano in città, Amber si rende conto che può ambire a una seconda possibilità, purché si tenga lontana da Joe, ora imprenditore immobiliare di successo, felicemente sposato con una chirurga plastica, Meredith.
Il problema è che Amber non riesce a tenere l’auspicata distanza da Joe. E Joe scopre che è sempre più difficile per lui ignorare Amber, se non altro perché lei gli riporta inevitabilmente a galla ricordi del ragazzo che era. E così i due vengono lentamente attratti l’uno dall’altra e insieme oltrepassano un limite che non avrebbero dovuto oltrepassare. Fin quando Joe chiede ad Amber di aiutarlo in qualcosa d’impensabile… Laura Lippman si dimostra ancora una volta una maestra assoluta della trama e del ritmo, oltreché una profonda indagatrice dell’animo umano, coinvolgendoci in una storia che presto comincia a muoversi con la rapidità disarmante di una biglia su un piano inclinato, fino all’inaspettato colpo di scena finale.

RECENSIONE

Joe Simpson era stato il progetto migliore di Amber Glass. Era riuscita ad intrufolarsi nella sua vita e a convincerlo a portarla al ballo della scuola.

Invita me, invita me (…) Non deve per forza significare qualcosa, Joe. Ma io ci voglio andare e tu non hai una ragazza

Era il maggio del 1997 e Amber diventa “la ragazza del ballo”.

Mai, i due giovani, avrebbero immaginato ciò che stava per capitare loro…

Amber si risveglia in una stanza piena di sangue, scopre di aver partorito e che il bambino è morto.

Questo evento scioccante segnerà i loro anni futuri.

Amber non era più la stessa persona di ventiquattro ore prima. Non sarebbe mai più stata quella persona.

Con un salto temporale, Laura Lippman ci trasporta nel 2019. Incontriamo una Amber matura e segnata dagli eventi adolescenziali.

Rimasta orfana, riceve in eredità una cospicua somma di denaro che le dà la possibilità di aprire una sua galleria d’arte nel centro commerciale della sua città natale, Baltimora.

Amber Glass è tornata a casa.

Sente l’esigenza di mettersi alla prova e di voler mostrare la nuova versione di se stessa.

La gente si ricordava ancora di lei oppure l’associava soltanto a un evento?

A volte gli eventi drammatici finiscono per segnare l’esistenza.

Amber si era rifatta una vita, prima in Florida, poi a New Orleans, eppure non poteva fare a meno di chiedersi come sarebbe stata quella vecchia se non avesse deragliato.

A Baltimora, inevitabilmente, si ritrova faccia a faccia con Joe.

Egoista e viziato da ragazzo, sembra essere diventato un uomo migliore, più gentile e generoso.

Ha sposato Meredith, un chirurgo plastico.

Una donna intelligente, sempre garbata ma rigorosa e precisa.

Ammetto che Meredith è il mio personaggio preferito, forse la vera protagonista del libro!

Ha sofferto molto per una grave malattia, ma ha dimostrato una grande forza di spirito nell’affrontare le difficoltà.

Inoltre, nel 2020 si comincia a parlare di Coronavirus. I personaggi si pongono le stesse domande che ci eravamo posti noi all’epoca.

Abbiamo preso il Covid da asintomatici? Quando sarà disponibile il vaccino?

Ricordiamo tutti la paura di “portare il virus a casa” e le restrizioni che c’erano.

L’autrice spiega le scelte restrittive diverse nei vari Stati: ad esempio, il Maryland tendeva a una chiusura totale. La Louisiana, invece, aveva le disposizioni più blande e, di conseguenza, il tasso di positività più alto.

La Lippman è brava a descrivere i suoi personaggi, a farci entrare nelle loro vite, a raccontarci della loro evoluzione psicologica.

È un’autrice che coccola molto i suoi personaggi.

Il romanzo si compone di viaggi temporali tra il 1997 e il 2020. Attraverso i flashback scopriamo, piano piano, cosa è accaduto.

Il ritmo è lento, tutto si evolve pacatamente.

C’è un guizzo di giallo solo verso la fine.

Per questo lo consiglio a tutti, perché lo definirei più un romanzo di narrativa o, forse, di formazione.

Non è un romanzo d’amore, anche se potrebbe sembrare.

Una frase del libro mi ha colpita particolarmente:

Era forse possibile amare da adulti come si amava da adolescenti?

Scopritelo leggendo il libro.

Traduzione: Benedetta Gallo
Editore: Bollati Boringhieri
Pagine: 302
Anno di pubblicazione: 2023

AUTORE

Laura Lipman è nata ad Atlanta e cresciuta a Baltimora, una delle città più violente d’America.

Nel 1997, quando apparvero i suoi due primi romanzi, “Baltimora Blues” e “Charm City”, mise da parte una ventennale carriera giornalistica per dedicarsi pienamente alla letteratura.

Da allora ha pubblicato numerosi romanzi, otto dei quali fanno parte della serie di Tess Monaghan, reporter disoccupata e costretta a riciclarsi in investigatore privato, divenuta presto uno dei personaggi più amati e popolari nel mondo del poliziesco americano contemporaneo.

Giano ha pubblicato, di Laura Lippman, I morti lo sanno (2007), Baltimora blues (2008) e Charm City (2009).

Nel 2019 esce per Dea Planeta, Sunburn.

Nel 2023 pubblica per Bollate Boringhieri, La ragazza del ballo.

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