,

La quinta vittima di Marco Attena

La quinta vittima

La quinta vittima

C’è stato un tempo in cui nella città di Velletri, il più antico tra i paesi dei castelli romani, una serie di omicidi sconvolse e terrorizzò l’intera comunità. Aleggiava nell’aria l’idea che l’artefice di quelle morti fosse un’ombra, una sorta di figura oscura che nessuno sarebbe mai riuscito a fermare.

Era puro male. L’ispettore Lucius Porto era l’unica speranza per porre fine a tutto questo. Catturare il killer diventò un’ossessione per lui e alla fine riuscì a trovarlo. Qualcosa però andò storto.

Ciò che successe quella notte rimase un mistero per anni e lasciò una scia di dubbi e perplessità sconvolgenti. L’Ispettore Porto ne uscì profondamente trasformato, così come la fama e la considerazione che si era guadagnato nel tempo.

Tutto ciò però, servì per fermare il terrore che si era scatenato, l’ombra era sparita. Anni dopo quei tragici eventi si verificò una serie di suicidi. Nessuno sembrava dar peso a quelle insolite morti.

L’Ispettore Porto fu chiamato a visionare i casi e capì subito che c’era qualcosa che non andava. Dietro ognuno di quei cadaveri si nascondeva una firma, un richiamo invisibile e potente che attraeva Lucius come il canto delle sirene. Il male si era risvegliato. L’ombra era tornata.

Ho finito di leggere La quinta vittima due giorni fa e sono due giorni che mi arrovello sulla recensione.

Mi è piaciuto? Non mi è mi piaciuto?

Sinceramente non so darvi una risposta netta, perché l’idea alla base del romanzo è forte e se fosse stata sviluppata bene avremmo davanti a noi il nuovo re del thriller psicologico.

Avremmo, perché nella realtà abbiamo un romanzo che agli occhi di un avido lettore di thriller e gialli risulta insoddisfacente: il colpevole si intuisce prima di essere giunti alla metà del libro e la fatica di Attena nel cercare il colpo di scena, nel mischiare le carte rende il tutto abbastanza raffazzonato.

Veniamo al romanzo: ambientato a Velletri, si snoda tra il racconto del protagonista Lucius Porto che è il solito commissario/ispettore dannato e tormentato dalle sue paure e dalla realtà che ha toccato col suo lavoro, e quello dell’ombra mentre uccide le sue vittime sempre con lo stesso modus operandi.

A un certo punto spunta fuori Logan, un altro ispettore venuto da Roma per aiutare/smascherare il nostro eroe.

È facile lemmatizzare con Lucius, la sua vita è costellata da eventi tragici iniziati con la morte della madre in un incidente e proseguita con questa sua costante voglia di vincere il male.

E anche qui torna il solito schema del bene/male, uno schema che viene perseguito in maniera “assoluta”, senza considerare le sfaccettature che compongono questi due sentimenti.

Il finale è alquanto strano e forse è la parte de La quinta vittima, più interessante.

Finisce e ti lascia così, a bocca aperta a riflettere su ciò che hai letto negli ultimi due capitoli e a chiederti se hai capito bene o se hai sbagliato a interpretare dei passaggi.

Peccato, perché se Attena avesse sviluppato meglio quell’idea di fondo che si intravede e che si sente viva nelle pagine, senza lasciarsi ammaliare da colpi di scena e clichè già letti avrei letto un libro decisamente notevole.

Editore: Echos Edizioni
Pagine: 186
Anno pubblicazione: 2023

Marco Attena nasce a Roma il 7 Luglio 1987, sposato, vive attualmente a Velletri.

Frequenta le scuole superiori presso l’Istituto Tecnico Commerciale “ITC Sandro Botticelli”, conseguendo il diploma di ragioniere programmatore.

Lavora dal 2008 nel settore della ristorazione.

Nel 2014 ha frequentato la scuola di recitazione di Isabella Del Bianco ottenendo il diploma in Arte drammatica.

È appassionato di letture di ogni genere: testi classici, saggi, opere teatrali, poesie, romanzi classici e contemporanei.

Condividi questo articolo:

Potrebbero interessarti anche: