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Soledad. Un dicembre del commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni

Soledad

Soledad

1939. L’Italia si prepara a vivere l’ultimo Natale di pace, ma un omicidio squassa il ventre della città.

Quanta solitudine che c’è. In Europa la guerra è cominciata, eppure da noi qualcuno si illude ancora che sia possibile tenerla fuori della porta. E poi sta arrivando la più bella delle feste, quella dove si mangia, si beve, ci si abbraccia, quella in cui ci si scambiano doni con le persone care; non bisogna avere pensieri tristi.

La solitudine, però, la solitudine vera, è difficile da scacciare. Puoi essere solo perfino se stai in mezzo alla gente, se hai una famiglia, degli amici. Soprattutto puoi essere solo se decidono che sei diverso, magari perché non sai parlare, o perché ami persone del tuo stesso sesso. O perché, dicono, sei di un’altra razza.

Anche Erminia Cascetta era diversa, a modo suo. Aveva troppa voglia di vivere, perciò l’hanno uccisa. In questo tempo che accelera verso l’abisso, spetta al commissario Ricciardi e al brigadiere Maione scoprire chi è stato. La chiave di tutto, però, è sempre la solitudine. Che, a volte nemmeno lo sappiamo, ci siede accanto.

«Potessi parlarti, ti parlerei della solitudine del cuore. E della condanna che hai comminato, senza nessuna pietà, e senza avere idea di quello che stavi facendo. Potessi parlarti, ti direi che alla fine la colpa è tua. Ma non posso parlarti, giusto? No, non posso. Perché sei morta».

Con il suo nuovo romanzo, Soledad, Maurizio De Giovanni ci regala un intenso capitolo della celebre serie de Il Commissario Ricciardi.

La narrazione ci trasporta nell’atmosfera inquieta e carica di tensione di un’epoca storica cruciale per l’umanità: il dicembre del 1939.

Un anno tormentato in cui gli italiani ignorano quale sarà il loro destino, mentre gli orrori incombenti si profilano minacciosi all’orizzonte e sempre più spesso irrompono sulla scena.

La storia narrata si sviluppa in una cornice napoletana dalla precisa ricostruzione d’epoca, in cui il clima emozionale è denso di timori, sospetti e orrori e la vita dei personaggi è strettamente avvolta nell’inquietudine.

Lo stile narrativo di De Giovanni trasforma le parole in immagini palpitanti, capaci di far vibrare le corde del cuore.

L’effetto che ne deriva è un concentrato di emozionalità, filo conduttore della narrazione e collante dell’intero romanzo.

Il Commissario Ricciardi, mente brillante e carattere determinato, affiancato dal Brigadiere Maione, meticoloso e affidabile, è chiamato a indagare su una morte violenta: l’omicidio di Erminia Cascetta, una giovane donna bellissima che vive a Napoli con una madre inferma e bisognosa di cure costanti.

Per scoprire l’omicida, i due investigatori si immergono nelle atmosfere oscure della Napoli dell’epoca, tra eleganti palazzi, antichi vicoli e luoghi iconici.

Nonostante gli sforzi compiuti e l’impegno incondizionato, le indagini faticano a decollare a causa dell’emergere di circostanze contradditorie, mentre ogni nuova pista contribuisce a delineare un mistero senza soluzione, e porta il lettore a riflettere sulla natura del male.

La storia principale si intreccia ad altre vicende e i potenziali assassini vengono attentamente esaminati dalla coppia di investigatori.

Il colpo di scena finale è sottile e raffinato, basato su un dettaglio che sorprende e che passa inizialmente inosservato.

L’incipit di Soledad pone l’attenzione sul tema della solitudine e suggerisce che il romanzo si sviluppi attorno a questa complessa tematica.

Soledad, infatti, oltre ad essere un giallo, è anche un’opera che scava nelle emozioni, esplorando i diversi contenuti emotivi della perdita e del lutto: la perdita di una persona cara, della salute, della libertà e dei diritti, dell’identità sociale e altro ancora.

Nel contesto di queste esperienze, emerge la vivida rappresentazione degli stati emozionali dei vari personaggi, che affrontano eventi traumatici e/o dolorosi e che, talvolta, nell’evoluzione della storia, sviluppano una maggior consapevolezza di sé, fino a riconsiderare il proprio rapporto con la vita e con gli altri.

Accanto alla solitudine emerge un’altra tematica fondamentale: l’amore, declinato anch’esso in molteplici sfumature.

L’amore è infatti una presenza costante nel romanzo, poiché non si può sperimentare la solitudine senza aver prima provato l’amore, e perché qualunque amore apre la strada alla solitudine.

L’amore, che sia romantico, paterno, passionale, compassionevole o altro, gioca un ruolo cruciale nella storia dei personaggi.

Tra amore e solitudine si profila anche un altro sentimento complesso: l’odio. L’odio porta a uccidere, a sottomettere, ad aggredire, e non solo.

L’autore lo inserisce nel contesto del giallo, creando un’atmosfera carica di contrasti, e tratteggiando così anche il contesto sociale dell’epoca.

Il risultato è un romanzo ricco di sfumature che invita a meditare sulle dinamiche delle relazioni umane, sulle emozioni che le animano e sulla difficile gestione tra sentimenti opposti.

Un’opera narrativa profonda, che unisce suspense e riflessione, in una visione complessa della vita e della natura umana.

I personaggi emergono con efficacia e significatività, attraverso il ritratto dei loro rapporti interpersonali, complicati anche dalle leggi razziali e dalle tensioni politiche del 1939.

In primo piano ritroviamo il commissario Ricciardi, uomo solitario, capace di trattenere dentro di sé emozioni e ricordi, e di confrontarsi con la solitudine pur di non obliare il ricordo della moglie morta.

Accanto a lui, il maresciallo Maione che combatte senza timori contro le ingiustizie e il crimine; marito esemplare e un padre affettuoso, in questo capitolo della serie messo a dura prova da un dramma familiare.

Altri personaggi animano, soprattutto al femminile, le pagine del romanzo.

Bianca, la contessa di Roccaspina, donna elegante e raffinata, inconsapevolmente innamorata del commissario Ricciardi, e determinata a prendersi cura di Emma come se fosse sua figlia.

E ancora, la domestica Nelide, che si distingue per fedeltà e lealtà assolute, tanto da rinunciare alla propria felicità in nome di un altro amore.

Oppure la madre della vittima, la signora Cascetta, risoluta e altera nonostante la sua infermità, o la misteriosa Laura che rivendica la libertà e il suo coraggio di donna; consapevole, forse troppo, della realtà che la circonda e incapace di lasciarsi andare alle illusioni d’amore.

Altro aspetto chiave di Soledad riguarda la dimensione temporale da cui il lettore osserva un mondo che ora esiste solo nei ricordi di pochi o che è presente solo nei libri di storia, anche se è parte viva della memoria collettiva del nostro paese.

In questa dimensione di scambio mutevole tra passato e presente si crea il pathos del lettore per gli orrori annunciati e per il senso d’impotenza dato dall’impossibilità di fermare quanto già accaduto.

Editore: Einaudi
Pagine: 288
Anno pubblicazione: 2023

Nato nel 1958 a Napoli, Maurizio De Giovanni è autore della fortunata serie di romanzi con protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta, su cui è incentrato un ciclo di romanzi, tutti pubblicati da Einaudi, che comprende tra gli altri: Il senso del dolore (2007), La condanna del sangue (2008), Il posto di ognuno (2009), Il giorno dei morti (2010), Per mano mia (Einaudi, 2011), Vipera (2012, Premio Viareggio, Premio Camaiore), Anime di vetro (2015) Serenata senza nome (2016), Rondini d’inverno (2017), Il purgatorio dell’angelo (2018) e Soledad. Un dicembre del commissario Ricciardi (2023).

Insieme a Sergio Brancato ha pubblicato due graphic novel sulle indagini del commissario Ricciardi: Il senso del dolore. Le stagioni del commissario Ricciardi (Sergio Bonelli 2017) e La condanna del sangue. Le stagioni del commissario Ricciardi (Sergio Bonelli 2018).

Con I bastardi di Pizzofalcone (Einaudi 2013) ha inaugurato un nuovo ciclo contemporaneo, sempre pubblicato da Einaudi, continuato con Buio per i Bastardi di Pizzofalcone (2013), Gelo per i bastardi di Pizzofalcone (2014), Cuccioli per i bastardi di Pizzofalcone (2015), Pane per i bastardi di Pizzofalcone (2016), Souvenir per i bastardi di Pizzofalcone (2017) che vede protagonista la squadra investigativa di un commissariato partenopeo.

Del 2018 sono Sara al tramonto (Rizzoli) e Sbirre (Rizzoli), scritto in collaborazione con Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo.

Tra le altre pubblicazioni si ricordano: Una lettera per Sara (Rizzoli, 2020), Troppo freddo per settembre (Einaudi, 2020), Fiori per i Bastardi di Pizzofalcone (Einaudi, 2020), Gli occhi di Sara (Rizzoli, 2021), Una Sirena a Settembre (Einaudi, 2021), L’equazione del cuore (Mondadori, 2022) e Sorelle (Rizzoli, 2023).

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