Una famiglia
Recensione di Samantha Placucci
Una misteriosa rapina al caveau di una banca, una nave che affonda con il suo carico di veleni, un antico santuario consacrato alle cosche. A Paola è bastata un’ora e mezzo di volo per trovarsi in un altro mondo. Quello che ha lasciato tanti anni prima senza rimpianti e in cui torna di rado, e sempre controvoglia. L’addio che deve dare questa volta, in questa terra a cui rifiuta di appartenere, è il più doloroso di tutti.
Matteo era il più piccolo e perdere un fratello in quel modo non è accettabile per lei che ha sempre cercato di trarlo in salvo, lontano dal destino che la famiglia aveva scelto per lui.
La famiglia di Paola non è come le altre. Suo padre Domenico La Paglia è un boss della ‘ndrangheta e rappresenta tutto quello a cui lei si è ribellata. Da Pietranera – un paesino calabrese arrampicato su una montagna a picco sul mare – è scappata a Milano, ha fatto carriera nel mondo della moda e iniziato una nuova vita. Ma ciò da cui ha cercato di prendere le distanze ha tentacoli lunghi. C’è solo la guerra tra clan dietro la morte di suo fratello? Ora che il dubbio si è insinuato nella sua mente, la verità è un premio per cui è disposta a pagare un prezzo molto alto.
Un romanzo crudo e disincantato, con il passo narrativo del thriller e la capacità di raccontare gli angoli più bui dell’animo umano e di una terra, la Calabria, violenta e ancestrale.
Recensione
Una famiglia, titolo quanto mai azzeccato per questo thriller.
Sì perché questo romanzo ci racconta proprio la storia di una famiglia, una famiglia composta da un padre e tre figli, una famiglia che si trova improvvisamente a dover affrontare la morte di uno dei tre eredi.
La famiglia è distrutta e noi lettori dovremmo esserlo con loro, ma non è così perché il ragazzo, quando era in vita, andava in giro a torturare le persone per riscuotere il pizzo.
La famiglia La Paglia non è una famiglia come le altre; fra le pagine di questo libro infatti, ci si ritrova impigliati nelle maglie della criminalità organizzata calabrese sballottati fra punti di vista diversi.
Impossibile per noi piangere un uomo simile, impossibile per noi provare pena e pietà per questa famiglia.
Quello della criminalità organizzata è un mondo lontano e sconosciuto alla maggior parte di tutti noi, Zucchini ce lo racconta con estrema semplicità e chiarezza dandocene così un’idea molto vivida.
In questa storia è tutto finto, tranne la verità.
Con queste parole l’autore decide di iniziare il romanzo e ,con la consapevolezza che quanto viene raccontato potrebbe non essere tanto lontano dalla realtà, il lettore procede della lettura.
Vengono narrati fatti che ci aspettiamo di vedere solo sul grande schermo, che facciamo fatica ad immaginare possano accadere nella realtà e invece questo libro ci dà la consapevolezza che la criminalità organizzata è quanto mai reale e si muove parallela e fa incursione all’interno del mondo che tutti noi viviamo.
Per tutto il romanzo si ha la percezione di partecipare alla vita dei protagonisti come attraverso un vetro, un muro che ci permette di vedere tutto ciò che accade senza nasconderci nulla, ma che fa in modo che non si venga coinvolti. Stiamo leggendo la storia di altri, persone da non prendere ad esempio e credo che Zucchini sia stato davvero molto bravo nel non far provare nessuna pietà per loro nemmeno per un istante.
Lo stile diretto e crudo, acuisce questa distanza e se in altri romanzi questo stile così distaccato stonerebbe, in questo invece è assolutamente perfetto. Vengono raccontati i fatti semplicemente per quello che sono perché non servono commenti o parole per definirli.
Editore: Mondadori
Pagine: 192
Anno pubblicazione: 2023
Alessio Zucchini è nato in Umbria, lungo le sponde del Tevere, nel 1973.
Giornalista del Tg1, ha seguito come inviato alcuni dei principali eventi di cronaca degli ultimi anni, in Italia e all’estero: dagli attentati terroristici di Parigi alle stragi dei migranti nel Mediterraneo, il terremoto dell’Aquila, le proteste No Tav, le inchieste sulla criminalità organizzata.
Oggi conduce l’edizione delle 20.
Ha pubblicato un libro su Unabomber (Nutrimenti, 2003) e una serie di racconti nell’antologia Lama e Trama (Perdisa Pop, 2010-2011).
Questo è il suo primo romanzo.