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Brucerai all’inferno di Anna E. Pavani

Copertina libro Brucerai all'inferno

Brucerai all’inferno

Recensione di Samantha Pascucci

A Green Village, piccolo paese sulle sponde del lago Moosehead nel Maine, scompare senza lasciare tracce Jennifer Stenton, una bambina di cinque anni. Inutili le ricerche, il suo corpo non sarà mai trovato. Vent’anni dopo, la storia si ripete: scompare la piccola Beth Morley, di cinque anni. La straordinaria somiglianza tra le due bambine provoca sgomento.

Il vicesceriffo, un agente dell’FBI e Marlene Smithson, giovane e caparbia giornalista reduce da uno scandalo politico e un divorzio, in vacanza a Green Village insieme alla figlioletta Reggy, si buttano a testa bassa nelle indagini.

Partendo dalle similitudini dei due casi, Marlene si imbatte in un probabile serial killer, e riporta a galla una vicenda di violenza e sofferenza. Fino a che, in un crescendo emotivo, nell’incalzare dei colpi di scena delle indagini, si arriverà quindi al confronto decisivo, e Marlene si ritroverà a lottare per la salvezza di sua figlia.

Recensione

La protagonista di questo romanzo è una donna che sta pagando a caro prezzo la dedizione al proprio lavoro, ma nonostante questo non si tira indietro davanti alla possibilità di poter essere d’aiuto. All’inizio del romanzo Marlene è una donna insicura, questo dovuto al fatto di essere stata invischiata in uno scandalo che l’ha portata al divorzio dal marito e alla rinuncia della custodia della figlia, ma piano piano troviamo una donna sempre più forte che cerca con tutte le forze di combattere le proprie fragilità.

Sarà proprio lei con le sue intuizioni e il suo impegno a mettere la polizia locale e l’FBI sulla strada giusta per trovare il colpevole e fare così finalmente giustizia, una giustizia che manca da più di vent’anni.

Ho letto questo thriller in meno di 24 ore e non solo perché è un romanzo abbastanza breve, ma anche perché sono stata coinvolta dalle indagini e trascinata dalla voglia di scoprire il filo conduttore che legava le due (o forse più) sparizioni. L’autrice, con il suo linguaggio scorrevole e accattivante, è stata molto brava nel creare un intreccio narrativo, che sebbene non sia dei più originali, crea la giusta suspense.

E’ un thriller molto dinamico: in ogni pagina succede qualcosa o viene svelato un indizio che aiuta a ricostruire la dinamica dei fatti e questo sicuramente aiuta a tenere sempre viva l’attenzione del lettore. Purtroppo questa velocità nel ritrovare indizi in alcuni momenti risulta però controproducente perché sembra quasi che alcune situazioni, che a mio avviso avrebbero meritato una maggiore spiegazione e un maggior approfondimento, siano lasciate un po’ al caso.
Nonostante questo però, è un libro che consiglio di leggere se si amano i classici thriller nei quali è impossibile non parteggiare per i buoni e dove l’assassino sembra quasi essere un’illusione, un’entità impalpabile che si ha quasi il dubbio non esista.

Ma il male esiste e durante tutto il libro se ne ha la certezza grazie ai capitoli visionari e suggestivi che vengono lasciati in mano all’assassino e che ne delineano a poco a poco la natura.

Editore: Dalai
Pagine: 190
Anno pubblicazione: 2022

Anna E. Pavani

Anna E. Pavani vive nello splendido scenario della Valpolicella, in provincia di Verona, tra vigneti e uliveti. Ama la natura e gli animali, ha un cavallo, un cane e due gatti, tutti salvati e adottati. Appassionata di pittura, nel tempo libero dipinge e realizza quadri e trompe-l’oeil con soggetti ispirati ai paesaggi che la circondano e al mare, che ama sin da bambina.

È autrice di romanzi d’avventura, pubblicati sotto pseudonimo. Con Mondadori ha pubblicato nel 2020 il thriller Voci nella Nebbia, ambientato su un lago del Trentino, e un racconto noir breve, L’anello di giada, scaricabile gratuitamente su tutte le librerie on-line.

Brucerai all’inferno è il suo primo thriller con cui ha vinto, nel 2001, l’edizione del premio letterario Linus ispirata alla suspense.

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