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Enigma Tiziano di Chiara Montani

Enigma Tiziano

Enigma Tiziano

Lago di Garda 1942. Appena rientrata sulle sponde del suo amato lago dopo una lunga assenza, Aida si imbatte nello straordinario ritrovamento di uno strano quadro, interamente ricoperto da una mano di pittura nera.

Lei è una restauratrice e la sua missione diventa quella di riportare allo splendore iniziale quello che intuisce essere nascosto sotto la pesante mano di pece. Ciò che scopre va oltre le sue aspettative: non avrebbe mai pensato di trovarsi di fronte ad un autentico Tiziano.

Ne è convinta ma deve averne le prove così si avventura per le calli di una Venezia cupa e ingrigita dai vicini bombardamenti e dall’odio razziale, sulle tracce del grande pittore veneto.

È accompagnata da un esperto d’arte dalla personalità sfuggente e dalla dubbia reputazione. Aida non si fida di lui ma ne è al contempo attratta ed ha bisogno delle sue competenze. Nel frattempo il paese è oscurato dalla guerra ed il mondo dell’arte è sotto assedio perché i tedeschi sono collezionisti senza scrupoli.

Uno di loro, un colonnello nazista avido di potere intuisce che Aida vuole proteggere l’inestimabile patrimonio artistico del paese. La difesa dell’arte diventa così una delle tante forme di Resistenza e Aida dovrà fare appello a tutto il suo coraggio per salvare il dipinto e anche la sua stessa vita.

RECENSIONE

Lago di Garda 1706: un quadro raffigurante un uomo che si avventa su una donna inerme, un pugnale sguainato, la vittima rassegnata ad un destino ineluttabile.

La donna che lo guarda è sgomenta, atterrita, inorridita.

Lago di Garda 1942: Aida Lamberti, laureata all’Accademia d’Arte di Venezia, torna da Firenze, dove ha scelto la specializzazione in restauro, alla casa dei genitori.

Sua sorella Bianca le mostra, felice ed entusiasta, la casa dove abiterà col futuro marito, il figlio del podestà.

La casa ha bisogno di qualche lavoretto e, nell’intercapedine di un muro, trovano un quadro interamente ricoperto da una patina di bitume, come se qualcuno avesse voluto cancellare per sempre quello che si trova sotto.

Accanto al quadro un cofanetto al cui interno trovano spatole, pennelli e un contenitore con olio di trementina.

All’interno del coperchio vi è inciso un nome: Petrus Bellotti.

Inizia così Enigma Tiziano, che ci porta in viaggio tra le splendide sponde del Lago di Garda e una Venezia tra le cui calli serpeggia la paura del conflitto, dei bombardamenti e lo spettro dell’antisemitismo.

L’incombere della guerra sembra non scalfire la quotidianità di Venezia. Uno stormo di aerei carichi di bombe, diretti a seminare morte verso un’altra destinazione, non rivestiva maggiore interesse dei piccioni che atterravano sui tetti

 Aida ama l’arte, dipinge opere astratte e la sua ricerca artistica è rivolta ai rapporti cromatici, al dialogo tra le forme senza dover limitare il gesto creativo, con un occhio alle figure di Paul Klee e ai colori di Kandinskj.

È una donna impulsiva, odia le prepotenze ma la sua lingua tagliente rischia di cacciarla nei guai, soprattutto in un momento come quello dove anche i muri sembrano aver le orecchie.

In famiglia ha sempre respirato l’arte in ogni forma.

Il padre grande estimatore d’arte e la madre ex soprano l’hanno cresciuta nella libertà di espressione e di scelte.

La sua curiosità e la sua esperienza la spingono a cercare di capire cosa si celi sotto quella patina nera ed inizia così un paziente lavoro di recupero e di pulizia.

Diceva Kandinskij che il nero è come la morte del nulla dopo che il sole si è spento, senza futuro e senza speranza. Consunto come un rogo arso completamente, immobile come il silenzio del corpo dopo il congedo dalla vita

Quello che riaffiora si dimostra un dipinto sublime, dai colori forti e dalla scena cruenta.

Il quadro ha in sé qualcosa di magnetico, un’intensità unica, una tecnica pittorica materica, quasi ai confini della scultura.

La firma sul quadro e le tecniche pittoriche fanno supporre si tratti di un autentico Tiziano, il pittore veneto, grande esponente del Rinascimento.

Le sue opere infatti erano caratterizzate da un intenso cromatismo, da un’attenta cura dei dettagli e da uno studio accurato degli effetti di luce.

Molto probabilmente il quadro era stato dipinto poco prima della morte dell’artista.

Nelle sue ultime produzioni Tiziano aveva abbandonato la ricerca del bello per muoversi verso l’essenza del soggetto in una forte tensione creativa che dava modo di catturarne l’anima.

Inizia così per Aida una ricerca sull’autenticità del dipinto mentre in parallelo svolge l’indagine sull’ultima proprietaria, la figlia di Pietro Bellotti, affermato pittore del XVII secolo a cui apparteneva il cofanetto trovato vicino al quadro.

Perché aveva cercato di cancellare quella tela così preziosa?

Cosa significava per lei?

Ma Aida deve partire per Venezia, chiamata dal professor Carraro, soprintendente delle Belle Arti e amico di suo padre.

Vuole Aida con sé perché lo aiuti a mettere in sicurezza alcune tele di palazzi storici.

Molte opere hanno preso la via della Germania, destinate ad arricchire le collezioni private di Hitler e Göring

Il mio compito è assicurarmi che l’arte e la bellezza non siano annientate dal conflitto. Essere custodi di un patrimonio come il nostro è un grande privilegio ma anche un pesante fardello, perché ci è stato affidato ma appartiene al mondo intero. Lo sanno gli americani che hanno creato un corpo militare a quello scopo e anche i tedeschi che confondono la protezione con il possesso

La folle smania dei nazisti di accaparrarsi capolavori di inestimabile valore si mescola con il folle proposito di far distruggere tutto piuttosto che farli cadere in mano agli Alleati che stanno avanzando verso la linea gotica.

Il professore le presenta Vittorio Sartori, insegnante di storia dell’arte ed esperto del Rinascimento.

Aida è attratta dalla sua grande competenza, dalla sua cultura e dai suoi modi ma quell’uomo ha qualcosa di sfuggente ed è spesso vicino al colonnello von Wittenberg, uomo delle SS spietato e pericoloso, avido e troppo smanioso di possedere oggetti artistici italiani.

Mentre i tedeschi in ritirata cercano in ogni modo di fare terra bruciata dietro di loro, Aida capisce che il suo scopo è salvare più opere possibili.

Il suo dolore si trasforma in odio quando un tragico evento sconvolge la sua famiglia ed è pronta a qualsiasi cosa pur di salvare lei e i suoi cari e arrestare le mire del colonnello von Wittenberg che ha messo gli occhi sul Tiziano e lo vuole ad ogni costo.

Complotti, segreti, enigmi e misteri intriganti si mescolano alla storia reale, il contesto storico è autentico e riveste un ruolo importante in questo magnifico romanzo che è Enigma Tiziano, così come le ambientazioni.

Che siano le acque di un lago di Garda dai riflessi plumbei e cupi, una Venezia in preda al caos ma che non perde mai il suo fascino o le montagne trentine dove la Resistenza sta cercando di fermare come può l’orrore dei nazifascisti, l’autrice ci ha donato, con Enigma Tiziano, un tema su cui riflettere.

Un periodo drammatico della nostra storia recente, il sacrificio di quanti si sono prodigati per salvare l’immenso, incredibile, affascinante patrimonio artistico italiano. 

Con una prosa evocativa e pittorica, arte e storia si intrecciano in una trama intrigante e ben congegnata.

In Enigma Tiziano, siamo catturati dalle vicende e proiettati in un coinvolgente turbinio di emozioni, la storia si mescola al romanzo con una scrittura ricca, densa di atmosfere e di personaggi caratterizzati come vivide pennellate sulla tela bianca.

Editore: Garzanti
Pagine: 372
Anno di pubblicazione: 2023

AUTORE

Chiara Montani ha lavorato nel campo del design, della grafica e dell’arte, esplorando varie tecniche e materiali, partecipando a esposizioni in Italia e all’estero.

Specializzata in arteterapia, conduce da anni atelier sulle potenzialità terapeutiche del processo creativo.

Tra le sue pubblicazioni Il mistero della pittrice ribelle (Garzanti 2021)


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