Holy City
Recensione di: Roberto Frazzetta
TRAMA:
Dopo dieci anni di esilio autoimposto, Will Seems torna da Richmond nella contea di Euphoria, nella Virginia rurale, per assumere l’incarico di vicesceriffo, deciso a fare i conti con il proprio passato. Tra foreste rase al suolo e case abbandonate, la regione sperduta delle piantagioni di tabacco, impoverita e ancora segnata da un forte razzismo, è ormai un luogo desolato e immobile dove dilaga la criminalità. Una terra di nessuno, dove si può essere brutalmente uccisi senza che la polizia si preoccupi di indagare a fondo.
Come succede a Tom Janders, un ragazzo di colore che Will conosceva bene, trovato senza vita nel rogo della sua casa. A essere arrestato è un uomo che tutta la comunità locale sa essere innocente, e per fare giustizia viene ingaggiata Bennico Watts, una grintosa detective privata, perché insieme a Will possa trovare il vero colpevole. Sullo sfondo dell’America degli ultimi, un thriller d’esordio ricco di suspense che esplora la linea sottile che divide giustizia e vendetta. Con la sua prosa trascinante, poetica e ruvida, Wise racconta i tormenti interiori e le ferite ancora sanguinanti di una società maledetta e dal fascino ribelle.
RECENSIONE:
“Holy City” di Henry Wise si presenta come un’opera incisiva e profonda, che esplora le complessità della società americana attraverso una narrazione che, sebbene avvolta in un linguaggio a tratti ostico per il lettore italiano, riesce a trasmettere un messaggio di denuncia sociale di grande rilevanza. La traduzione, purtroppo, non sempre facilita la fruizione del testo, rendendo alcuni passaggi meno scorrevoli di quanto si potrebbe desiderare.
La storia si svolge nella contea di Euphoria, dove un drammatico incendio segna l’inizio di un’indagine che coinvolge un uomo buono, Zeke Hathom, accusato di aver assassinato Tom Janders. Nonostante le evidenze sembrino schiaccianti, la verità è ben più complessa: nemmeno la madre di Zeke o il vicesceriffo Will Seems, che lo arresta quasi in flagranza, sembrano convinti della sua colpevolezza.
Ambientato nel profondo Sud degli Stati Uniti, tra campi di tabacco e fabbriche abbandonate, il romanzo ci trasporta in una Virginia che, pur essendo un luogo fisico, rappresenta anche il cuore della storia e dei conflitti razziali americani.
Il senso di colpa descritto dall’autore Henry Wise permea ogni pagina, portando i personaggi a confrontarsi con le proprie scelte e i propri fallimenti. Will Seems, tornato a casa dopo dieci anni, incarna un uomo tormentato, che dorme in auto per sfuggire ai fantasmi di una comunità segnata da peccati inconfessabili. La narrazione, attraverso dialoghi naturali e descrizioni evocative, riesce a immergere il lettore in un ambiente dove l’aria è intrisa di nostalgia e di una certa resistenza alla realtà.
Il romanzo “Holy City” non si limita a descrivere una cittadina in declino, ma si fa portavoce di storie di vinti e perdenti, richiamando la tradizione della Southern novel e l’eredità di Faulkner. La presenza della Bibbia e le sue evocazioni sono costanti, mentre la narrazione si sposta verso i campi e le rovine industriali, dove il sospetto di essere stati lasciati indietro diventa un incubo per i più anziani e una realtà per le nuove generazioni.
La scena del Lounge, descritta come un luogo che emana una tristezza natalizia, rappresenta perfettamente l’atmosfera malinconica e desolante del romanzo, dove le partite di poker continuano in un contesto di immobilità e silenzio.
“Holy City” è un noir rurale che va oltre l’indagine criminale, puntando a esplorare non solo la ricerca della giustizia, ma anche il tentativo di limitare i danni inflitti da un sistema caotico e ingiusto. Il narratore si pone come testimone di memorie e racconti, descrivendo eventi con uno sguardo distaccato ma empatico, evidenziando un male sistemico che coinvolge tutti, vittime e carnefici, in un gioco di destini incrociati.
Con dialoghi vivaci e un colpo di scena finale che ribalta le aspettative, l’autore Henry Wise sviluppa una trama che ruota intorno al tema del ritorno a una terra che ha tradito le sue promesse. “Holy City” affronta traumi generazionali e i nomi di chi ha sofferto si stagliano nel racconto, mentre la speranza di una guarigione attraverso atti di compassione e giustizia si fa strada lentamente, rendendo questo romanzo un’opera di grande intensità emotiva e sociale.
Editore: Editore Carbonio / Collana Cielo Stellato
Pagine: 352 pagine
Anno di pubblicazione: 2024
Traduzione: Olimpia Ellero
AUTORE:

Henry Wise (1982) si è laureato al Virginia Military Institute e ha conseguito un Master of Fine Arts all’Università del Mississippi. Scrittore eclettico e appassionato di poesia e fotografia, i suoi lavori sono stati pubblicati su “Shenandoah”, “Nixes Mate Review”, “Radar Poetry”, “Clackamas” e altre importanti riviste, fra cui la pluripremiata “Southern Cultures”. Holy City è il suo esordio letterario.