Vietato uccidere
Recensione di: Alessandra Colombo
TRAMA:
«A uccidere le persone non erano i proiettili, le lame, i pugni in faccia. Erano i sentimenti. Soprattutto i sentimenti trascurati. A volte lasciati al freddo, a congelare. A volte abbandonati sulle rive di un lago, nel mezzo del nulla. Lasciati lì a invecchiare, a imbizzarrire». Un omicidio, un hotel di lusso pieno di sospettati e un colpevole apparentemente in trappola. Ma, come Gamache ben sa, un predatore messo all’angolo è il più pericoloso di tutti.
È estate e Armand Gamache e sua moglie stanno festeggiando il loro anniversario di matrimonio in uno degli alberghi più eleganti del Québec. Ma non sono soli. Anche la facoltosa famiglia Finney è arrivata per rendere omaggio al capofamiglia. E mentre il caldo aumenta e l’umidità si avvicina, un violento temporale lascia dietro di sé detriti e macerie, ma anche un cadavere. Toccherà a Gamache dissotterrare segreti e rivalità sepolti da tempo e trovare il colpevole. Il quarto titolo della serie dell’ispettore capo Gamache e di Three Pines.
RECENSIONE:
Sono passati anni dall’uscita del primo libro di Louise Penny con protagonista Armand Gamache, ma niente ha scalfito la sua fama di commissario tra i più amati della scena poliziesca internazionale. Louise Penny è una garanzia. I suoi romanzi sono stati premiati con i più prestigiosi premi letterari dedicati al genere. È l’unica autrice ad aver vinto l’Agatha Award for Best Novel per quattro anni consecutivi.
Le vicende di “Vietato uccidere” sono ambientate nel piccolo villaggio di Three Pines, luogo creato dalla fantasia dell’autrice, ma molto rassomigliante alla cittadina dove lei stessa ha vissuto. Un villaggio situato in una zona apparentemente idilliaca e tranquilla, dove invece succede di tutto. Omicidi, violenze, vendette, sparizioni… Ogni caso qui ricade sulle spalle di Armand Gamache, il commissario sessantenne responsabile della squadra Omicidi alla Sûreté du Québec.
Gamache è un uomo di vecchio stampo, brillante, colto e attento osservatore. È molto legato alla famiglia e alla sua piccola e tranquilla dimora. Ama trascorrere il tempo con sua moglie e i suoi nipoti. Come dice la stessa Louise Penny, è un uomo “… con l’aspetto di chi ha chiaramente speso la sua esistenza tra buoni libri, ottimo cibo e piacevoli passeggiate”. È affiancato nelle indagini dal genero Jean-Guy Beauvoir, giovane brillante e desideroso di fare carriera.
Questa volta il commissario sta festeggiando il suo anniversario di nozze con la moglie Reine-Marie. “… i capelli sempre più grigi e il viso di una donna di mezza età che aveva vissuto appieno.” Stanno trascorrendo un magnifico periodo di relax presso l’amato Manoir Bellechasse, uno degli auberges più eleganti del Québec, che frequentano da ormai trent’anni. Tra una passeggiata, una nuotata nel lago Massawippi e una tazza di tè, i Gamache trascorrono giorni indimenticabili.
Nello stesso hotel soggiorna anche la potente e facoltosa famiglia Finney, lì radunata per rendere omaggio al capostipite. I Finney sono arroganti e pretenziosi e il commissario Gamache, con il suo fiuto investigativo, non può fare a meno di notare che sono una “… strana famiglia. Fanno tanta strada per stare insieme e poi si ignorano a vicenda.”
Tutti gli ospiti dell’hotel passano le giornate facendo amicizia e godendosi il panorama. Il caldo estivo però è opprimente e l’arrivo di un imminente temporale fa sperare in un piacevole refrigerio. Nessuno avrebbe potuto immaginare che, invece, la tempesta avrebbe portato con sé un cadavere e quindi, un nuovo caso per il commissario Gamache.
Louise Penny in “Vietato uccidere” con il suo piacevole e fluido stile di scrittura ci accompagna tra le stanze del Manoir, tra interrogatori e indizi. Al commissario non sfugge nulla. È un abile osservatore soprattutto dell’animo umano. Non tarda infatti a comprendere che la famiglia Finney non è così perfetta come vuole apparire. Molte sono le persone che si muovono sulla scena del crimine appena commesso.
Non solo la famiglia Finney, ma anche il personale dell’hotel. Nessuno è escluso dalle indagini, tutti sono indiziati. Antichi rancori, segreti a lungo covati, gelosia e arrivismo sono tutti ottimi potenziali moventi per un omicidio. Seguendo le indagini, il lettore ha modo di riflettere sulla forza di tali possibili motivazioni e comprende quanto le persone siano fragili, ma anche pronte a gesti estremi davanti a questioni decisive.
Ricco di descrizioni molto dettagliate, mai noiose o fuori luogo. Il paesaggio descritto è realistico e quasi concreto. I protagonisti sono rappresentati quasi con degli identikit, molto completi sia nell’aspetto estetico che caratteriale.
Un mistery molto apprezzabile, in linea con lo stile e il ritmo narrativo a cui Louise Penny ci ha abituati.
“Il Commissario Gamache – Misteri a Three Pines” è anche una miniserie televisiva anglo-canadese del 2022, ispirata alla serie di romanzi di Louise Penny.
Traduzione: Alessandra Montrucchio, Carla Palmieri
Editore: Einaudi. Stile libero big
Pagine: 504
Anno di pubblicazione: 2025
AUTORE:

Louise Penny è nata a Toronto. Ha lavorato a lungo come giornalista, conduttrice radiofonica e televisiva, occupandosi di cronaca e current affair, ma è con la scrittura che raggiunge il successo. I suoi romanzi sono stati insigniti dei più prestigiosi premi letterari dedicati al genere, dall’Anthony Award al Macavity Award. È l’unica autrice ad aver vinto l’Agatha Award for Best Novel per quattro anni consecutivi.
In Italia Piemme ha pubblicato L’inganno della luce nel 2013 e La via di casa nel 2017, entrambi con protagonista l’ispettore Gamache. Tra gli altri suoi libri ricordiamo: Case di vetro (Einaudi, 2019), Il regno delle ombre (Einaudi, 2020), Una specie di follia. Le indagini del commissario Armand Gamache (Einaudi 2022), La grazia dell’inverno. Un’indagine del commissario Armand Gamache (Einaudi, 2023) e Tracce dal passato. Le indagini del commissario Armand Gamache (Einaudi, 2023).