La lince sa aspettare
TRAMA:
Milano, agosto 2021. Nell’estate dopo la seconda ondata di Covid si torna a respirare: la stagione dei matrimoni è aperta. In una cascina lungo il fiume Lambro dove è in programma un ricevimento, il ragazzo di sala cerca di far partire la ruota del vecchio mulino ma qualcosa la blocca: è il corpo di una donna uccisa in modo barbaro. Ed è solo il primo dei cadaveri sui quali l’ispettore Dario Miranda si trova a indagare. Una serie di uccisioni che, nella totale assenza di indizi, hanno due tratti in comune: il metodo disumano e la nazionalità delle vittime – tutte albanesi.
Perché questa storia ha origini lontane, negli ultimi anni dell’incubo politico dell’Albania di Enver Hoxha, da cui era possibile fuggire soltanto mettendo a repentaglio la propria vita, via mare o attraversando montagne selvagge abitate dalle linci…Ostacolato dalle stesse persone che sta cercando di salvare, aiutato da colleghi, amici hacker, medici di laboratorio e da una PM a cui lo lega un sentimento che non è ancora pronto ad affrontare, Miranda dovrà fare i conti con una Milano capace di sorprenderlo, dove il passato è in agguato come il più letale dei predatori..
RECENSIONE:
Daniele Bresciani, dopo “Testimone la notte”, di cui potete leggere la recensione sul nostro sito torna in libreria con una nuova avventura dell’Ispettore Miranda, facendoci immergere in un giallo intricato, adrenalinico, tra le due sponde dell’Adriatico.
Che dire: bellissimo, coinvolgente, scorrevole, ma, nel contempo, analitico, preciso, ricco di particolari storici e di cronaca interessanti e, forse già dimenticati, seppure recenti.
“La lince sa aspettare” è un giallo che ha la valenza di una ricerca storica; un meccanismo perfetto narrato in maniera avvincete e con dialoghi di rara maestria. L’ispettore creato da Daniele Bresciani si trova ora coinvolto in una complicata indagine ferragostana. L’apparenza sembra farlo imbattere in un sanguinario serial killer, ma scavando si ritroverà a dover scoprire una “banale” vecchia storia di soldi e a dover capire un paese e un popolo martoriati, districandosi tra preconcetti e facili mitizzazioni negative.
Un cast di personaggi fortemente caratterizzati, perfettamente calati nella realtà che li circonda, ma che nonostante tutto, rimangono sconvolti e impressionati dal susseguirsi degli eventi, sballottati in una indagine che pare rivelare continue trame a ogni fatto nuovo. Una realtà che d’improvviso sembra ostile e pericolosa, dove il confine tra il bene e il male diventa così labile da confondersi.
Daniele Bresciani, con una scrittura agile e veloce, personaggi carichi di umanità e dialoghi credibili e appassionanti vi terrà incollati alle pagine del libro.
“La lince sa aspettare” è una storia che parla di dittatura, di sanguinari servizi segreti, di torture, di famiglie distrutte senza pietà, ma anche di amore, di affetti famigliari e della forza della natura.
Davvero consigliato a chi ama le storie avvincenti, i personaggi ben sviluppati, i dialoghi coinvolgenti e una prosa dallo stile elegante ma intenso, che pone Daniele Bresciani tra i miei autori preferiti e tra i migliori nel genere.
Editore: Feltrinelli
Pagine: 272
Anno di pubblicazione: 2025
AUTORE:

Daniele Bresciani è giornalista e romanziere, ha lavorato alla Gazzetta dello Sport ed è stato vicedirettore di Vanity Fair e Grazia. Oggi è responsabile dei contenuti editoriali di Ferrari. Tra i suoi libri Ti volevo dire (Rizzoli 2013, vincitore del premio Rhegium Julii e del premio Rieti), Nessuna notizia dello scrittore scomparso (Garzanti 2017), Anime trasparenti (Garzanti 2020) e Testimone la notte (Bompiani 2022).