Giallo Festival

Prima Parte

Sabato 4 giugno, nella splendida cornice di Villa Benni a Bologna, si è svolta la terza edizione di Giallo Festival, finalmente in presenza dopo le restrizioni imposte dalla pandemia. L’evento, organizzato da Katia Brentani, Massimo Casarini e Simone Metalli, con la direzione artistica di Giusy Giulianini, ha esplorato tutte le sfumature del giallo, tra realtà e fiction, attraverso la narrazione di alcuni degli autori più significativi del mondo letterario italiano. L’assessora delegata del Sindaco alla Cultura per la Città Metropolitana, Elena di Gioia, ha aperto la manifestazione, patrocinata dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Bologna. Proverò a raccontarvi questa giornata ricca di eventi ed emozioni.

Marina Visentin e Giusy Giulianini

Giusy Giulianini affronta il tema della paura declinata al femminile in tutte le sue sfumature, dialogando con autrici che indagano i vari colori della narrativa mistery. Con Livia Sambrotta e Marina Visentin esamina la dimensione psicologica della paura.

Livia Zambrotta e Giusy Giulianini

Livia Zambrotta esplora le fragilità dei ragazzi puntando i riflettori sulla gioventù spezzata. Ci parla dell’ultimo libro, Non salvarmi, Sem edizioni, un romanzo corale ispirato a fatti realmente accaduti, che con una narrazione cinematografica ricca di riferimenti a quel capolavoro che è Tre manifesti a Ebbing, Missouri, racconta la storia di un gruppo di giovani figli di star del cinema alle prese con le instabilità derivanti da situazioni di solitudine e desolazione. Marina Visentin è laureata in filosofia, interesse presente in tutti i suoi thriller di approfondimento psicologico. Nell’ultimo romanzo, Cuore di rabbia, Sem edizioni, esplora l’anima del personaggio, la vicequestore Giulia Ferro, alle prese con un passato difficile. Indagando sulla scomparsa della suocera di un assessore regionale si trova a ripercorrere un mistero lontano che la tormenta da anni. Il tema delle implicazioni emotive dei traumi del passato è un tema caro all’autrice, forse anche in virtù degli studi filosofici.

Nei romanzi di Lorena Lusetti e Paola Varalli hanno dedicato un ampio spazio narrativo alle città in cui vivono.  A Bologna si muove Stella Spada, l’investigatrice creata da Lorena Lusetti, tra via dell’Inferno dove vive, i grigi condomini dell’estrema periferia, le misteriose ombre dei portici e angosciosi recessi infestati di scarafaggi. Paola Varalli, milanese d’azione, ha un rapporto molto stretto con il capoluogo lombardo. I suoi romanzi sono ambientati in quella Milano di nord ovest dove vivono le sue investigatrici, Anita Valli e Mirella Bonetti, da lei definite “squinzie”, epiteto ripreso dalla casa editrice. I luoghi e le atmosfere delle città, egregiamente descritte dalle autrici, sono forse l’unica cornice acconcia alle loro storie.

Linda Tugnoli e Giusy Giulianini

Una diversa paura è il sottotitolo dell’evento che vede alternarsi nel dialogo con Giusy Giulianini, le autrici Linda Tugnoli e Sonia Sacrato. Entrambe le scrittrici usano figure investigative non convenzionali.

Per la Tugnoli indaga il giardiniere Guido Martiner Bot. Il filo conduttore dei due romanzi che lo vedono protagonista, Le colpe degli altri e L’ordine delle cose, Nord edizioni, sono i traumi del passato, di Guido e delle vittime, il sentimento da indagare è la malinconia e assume importanza la risonanza tra il giardiniere e i luoghi in cui vive.

Sonia Sacrato e Giusy Giulianini


L’investigatrice per caso di Sonia Sacrato è un’insegnante precaria, Cloe. Nel romanzo La mossa del gatto, Newton Compton editore, il delitto diventa una via di fuga da un universo familiare disturbato. Cloe deve superare un blocco emotivo attraversando il trauma dell’abbandono provocato dalla morte del padre.

Barbara Penna e Giusy Giulianini

Con Barbara Penna la paura si colora di ironia con Annabella Abbondante, la verità non è una chimera. Annabella è un magistrato civile con la passione per i gialli che si trova coinvolta per caso in un’indagine. In un romanzo pervaso da ironia, l’autrice affronta le fragilità e le nevrosi femminili. Annabella nasce dal desiderio di narrare la magistratura sotto un’ottica diversa, per riscattare la figura del magistrato che spesso nel mistery ricopre ruoli non del tutto lusinghieri. L’autrice ci dimostra che attraverso le gamme dell’umorismo si possono dire cose di grande profondità e con Annabella ha voluto sdoganare l’immagine di donna normale, che ha successo anche non riveste i canoni estetici standard, spesso difficilmente raggiungibili.

Infine, dialogando con Patrizia Fasso, sceneggiatrice televisiva, Giusy affronta il tema della paura espressa tramite e immagini. L’autrice ha esordito nella narrativa con il romanzo Ragnatele edito da Damster Edizioni, dove Natalia Solari, vice questore di Sansepolcro, è chiamata a indagare sulla morte della propria madre, scavando con dolore nel proprio passato.

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