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Operazione Kazan di Vicente Vallés

Operazione kazan

Operazione Kazan

Doveva essere solo un esperimento dello spionaggio sovietico, ma può cambiare la storia del mondo Stati Uniti, 2024.

A ottantadue anni il presidente in carica annuncia di non volersi presentare alle prossime elezioni, e alla convention dei democratici viene nominata la prima potenziale donna alla Casa Bianca.

La prescelta, Nathalie Brooks, ha una ferrea forza d’animo, una brillante carriera e un padre che è stato eroe nella Seconda guerra, decorato da Eisenhower in persona e membro del Congresso. Insomma, chi meglio di lei per guidare verso il futuro la più grande democrazia del mondo?

Nello stesso momento, a Mosca, il presidente della Federazione Russa festeggia la notizia: questa nomina è il miglior risultato dell’Operazione Kazan, un piano ideato esattamente un secolo prima dai servizi segreti, portato avanti durante la Guerra Fredda e persino dopo la disintegrazione dell’impero sovietico.

Un esperimento che si sta rivelando una straordinaria opportunità per cambiare le sorti del pianeta e sferrare il più diabolico attacco all’Occidente che mente umana potesse concepire.

Pubblicato prima della recente offensiva russa che minaccia l’Europa intera, questo romanzo – Operazione Kazan – mescola finzione e realtà per disegnare un percorso imprevedibile attraverso la grande Storia, dalla Rivoluzione russa del 1917 allo sbarco in Normandia, dalla caduta del Muro di Berlino ai nostri giorni.

Un thriller appassionante per interpretare il presente e capire quali forze mettono in pericolo il futuro.

RECENSIONE

Se vi piacciono le Spy story, magari condite con una dose di fantapolitica, troverete questo romanzo – Operazione Kazan – accattivante.

La trama è ben congegnata e si sviluppa in un arco temporale che spazia dal 1918 a un futuro prossimo: le elezioni 2024 in USA.

Il filone narrativo pesca a piene mani nella tradizione e ci parla di Servizi segreti, spie e doppiogiochisti, tradimenti, eliminazioni spietate e lavoro di intelligence.

Il romanzo apre il sipario la sera delle elezioni, il 5 novembre 2024.

In un grattacielo di New York, in un salotto a ottanta metri di altezza, un uomo attende l’esito delle elezioni presidenziali americane quando, inaspettatamente, il cellulare inizia a vibrare.

Ma quella chiamata non avrebbe mai dovuto avvenire.

Da quel momento inizia un’avventura che, grazie a salti temporali e narrazioni a ritroso, ricostruisce a poco a poco le trame oscure che rendono drammatica la situazione.

In uno dei primi salti temporali ci ritroviamo a 81 giorni prima delle elezioni, al congresso del partito democratico, nel momento in cui viene proclamato il loro candidato alla presidenza. L’anziano presidente in carica, infatti, ha rinunciato a ricandidarsi, e il partito individua come carta vincente Nathalie Brooks, che per esperienza e background personale e familiare possiede tutte le carte in regola per succedergli.

Con un salto geografico atterriamo a sette fusi orari di distanza, a Mosca, dove il presidente della Federazione Russa gioisce per quella notizia diffusa in diretta da tutti i canali televisivi.

Così il lettore scopre che un’operazione di spionaggio iniziata molti decenni prima è vicina a raggiungere l’esito insperato.

L’Operazione Kazan, un piano nato quasi per caso e sopravvissuto sottotraccia per un secolo, è più attivo che mai e potrebbe modificare le sorti del mondo che conosciamo.

Ma tre spie in pensione, da punti geografici tra loro molto distanti, si mobilitano di concerto per porre rimedio a quanto sta’ per accadere.

Basterà la loro lunga e qualificata esperienza di Intelligence e la rete di relazioni ancora intatte a bloccare il più grande inganno della storia? O saranno le nuove leve di analisti cresciuti a tecnologia e algoritmi a vincere la battaglia finale?

Da segnalare, soprattutto nella prima parte, una certa indulgenza da parte dell’autore in digressioni di tipo geopolitico, piuttosto che riferite al sistema amministrativo USA, o alla tipologia di armi in dotazione ai killer.

Tali elementi, purtroppo, appesantiscono la narrazione e non aggiungono qualità alla storia.

Relativamente ai personaggi, alcuni tra i principali, presentano precisi e voluti parallelismi con la realtà mondiale, sia attuale che passata, e ciò rende più accattivante la lettura.

Gli altri personaggi, invece, non appaiono particolarmente approfonditi nei loro aspetti caratterizzanti, in relazione alla vicenda.

Le ambientazioni sono per lo più contenute, forse per porre maggiormente l’accento sull’azione, anche se personalmente avrei gradito una maggior contestualizzazione dei luoghi, almeno in occasione degli snodi cruciali della trama.

Avanzando nella lettura, però, prende sempre maggior spazio una storia che, sfrondata da superflui ammennicoli, diventa stringente e impetuosa, e il colpo di scena finale lascerà il lettore a bocca aperta.

Traduzione: Andrea Carlo Cappi
Editore: Salani
Pagine: 528
Anno pubblicazione: 2022

AUTORE

Vicente Vallés

Giornalista da trent’anni, conduce un popolare tg spagnolo, dopo essere stato responsabile dei notiziari per TeleMadrid, Televisión Española e Telecinco.

È anche analista politico sulla stampa e in radio. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Salvador de Madariaga, l’International Press Club, l’Antena de Oro, l’Iris Award della Television Academy e il Premio Ondas.

Questo romanzo – Operazione Kazan – per mesi al vertice delle classifiche spagnole, ha vinto il Premio Primavera 2022.

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