Le colpe dei padri
Börje Ström è un pugile che in Svezia tutti conoscono, non solo per i suoi eccezionali successi sul ring, ma anche per l’infanzia segnata dalla misteriosa scomparsa del padre.
In modo del tutto inaspettato, dopo quasi sessant’anni, ne viene ritrovato il corpo, perfettamente conservato nel freezer di un vecchio alcolizzato stroncato, a quanto pare, da un infarto. Rebecka Martinsson, incalzata dal medico legale che l’ha accompagnata per tutta la sua carriera a Kiruna, decide allora di riaprire il caso.
In realtà, il procuratore capo ha tante cose per la testa: la sua vita privata è un gran caos, divisa com’è tra due uomini, e oltretutto le indagini sul padre del campione di boxe si rivelano collegate a un capitolo molto buio del passato della sua famiglia, mettendola nella scomoda situazione di un conflitto d’interessi.
Chi era veramente il padre di Börje Ström? E cosa lo legava alla madre di Rebecka? In un epilogo letteralmente mozzafiato, Åsa Larsson tira le fila della sua acclamata serie con una storia ricca di emozioni e colpi di scena, accendendo l’entusiasmo nei milioni di lettori che l’hanno seguita con passione negli anni, in paziente attesa del suo ritorno.
Una storia tutta sua: con personaggi magnifici, una trama brillante, e la straordinaria forza della natura seducente e selvaggia delle terre a nord del circolo polare artico.
RECENSIONE
Åsa Larsson non si smentisce!
Anche in questo romanzo a farla da padrone sono le descrizioni dei luoghi incontaminati della Svezia e le differenze delle minoranze linguistiche finlandesi.
Molto interessante il lato psicologico dei personaggi e di Rebecka Martinsson in particolare.
Non ce la fa più Rebecka, non riesce più a sopportare il cambiamento che ha voluto.
In una parola: è in piena crisi esistenziale, come può capitare a moltissime donne della sua età.
In fondo si è trovata a dover buttare all’aria più volte la sua vita, a cambiare decisamente rotta più volte.
Ora si trova davanti all’ennesimo stravolgimento e si pone le domande che tutti si fanno: Farò bene? Sarà questa la scelta giusta?
Ma non è la sola ad avere questi pensieri.
C’è anche una sua “zia” (volutamente tra virgolette, leggendo il libro capirete perché!) che ha programmato il suicidio e che viene richiamata alla vita nel momento in cui stava per attuare il suo piano.
Sono sentimenti comuni, momenti di lotta interiore in cui ciascun lettore può ritrovarsi.
Grande spazio viene dato anche all’amicizia e a quanto, a volte, le piccole incomprensioni possono rovinare i rapporti.
Il romanzo – Le colpe dei padri – si apre con la scoperta di due cadaveri: un uomo famoso, un pugile, e un uomo spregevole, abbandonato dalla sua stessa famiglia.
Il primo è un cadavere “vecchio” che viene trovato in un congelatore, il secondo sembra apparentemente morto per cause naturali.
Cosa lega queste due vicende?
E che ruolo ha Rebecka che, nel frattempo, deve affrontare le beghe del lavoro da ufficio?
Il nostro procuratore si trova invischiata nella vicenda, non soltanto dal punto di vista lavorativo, ma anche da quello umano.
Finalmente può arrivare a capire tante cose del suo passato, le scelte delle persone attorno a lei, il motivo di tanto dolore.
Non mancano i colpi di scena all’interno del romanzo.
Arrivare alla fine è un lunghissimo viaggio. Non cercate di mettere insieme gli indizi da soli, però, rimarreste delusi.
Bisogna lasciare guidare dall’autrice e dalla sua penna per mettere insieme le tessere del puzzle e capire cosa sia realmente accaduto in due momenti storici differenti.
In complesso quasi 600 pagine che si leggono davvero tutto d’un fiato.
Traduzione: Katia De Marco
Editore: Marsilio
Pagine: 592
Anno pubblicazione: 2022
AUTORE
Avvocato fiscalista di professione, Åsa Larsson ha iniziato nel 2003 a esercitare anche il mestiere di scrittrice.
La fortunata serie di gialli che l’ha resa famosa è stata tradotta anche in italiano, pubblicata dalla casa editrice Marsilio e vede come protagonista l’avvocatessa Rebecka Martinsson.
Il primo libro dell’autrice Tempesta solare ha vinto nel 2003 il Premio dell’Accademia Svedese nella sezione miglior giallo d’esordio. Nel 2004, invece, ha conquistato con la seconda opera, Il sangue versato, il Premio svedese per la letteratura gialla nella sezione miglior romanzo, impresa ripetuta nel 2012 con Sacrificio a Moloch.