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Che fine ha fatto Janice Gantry? di John D. MacDonald

Janice

Che fine ha fatto Janice Gantry?

Una donna è scomparsa. Una serie di ricatti e di omicidi colpisce le Florida Keys. Con il personaggio di Sam Brice, ex giocatore di football determinato a far luce sul mistero che ha sconvolto la sua vita, John D. MacDonald ci riporta nei paesaggi tropicali della Florida.Con il suo viso danneggiato da ben undici stagioni da giocatore di football, Sam Brice è coinvolto in una relazione sentimentale con una giovane vedova di nome Janice Gantry. Quando Janice svanisce nel nulla, si lascia dietro una scia di ricatti e omicidi, e un uomo costretto a confrontarsi con il suo senso del dovere. Sam è troppo curioso per tenersi alla larga dalle misteriose scomparse che sembrano colpire inesorabilmente le Florida Keys; troppo testardo per evitare di diventare il principale nemico di un abile criminale e assassino. E forse è troppo arrabbiato per fare ciò che sa che dovrà fare per salvare la donna che ama: diventare freddo, distaccato e letale come lo stesso omicida.

Questo Crime è una lunga storia personale fatta prima di solitudine, poi di un sentimento travolgente.

John D. MacDonald ha trasformato un romance in un giallo con un protagonista affascinante, che però non vuole assolutamente apparire tale.

Un uomo che sta dietro le quinte; duro, ma con un’enorme sensibilità; solo e che ha ancora nel cuore rimpianti e la sua ex moglie.

Parliamo di un solitario che si racconta e che però diventerà colui che, a tutti i costi, deve risolvere la situazione.

I personaggi che ruotano attorno al protagonista di Che fine ha fatto Janice Gantry? sono ben equilibrati.

Il fuggitivo ha una personalità schiva e che confonde il lettore (ai fini del racconto), mentre l’ex amante di Sam Brice è una donna buona che salva, ma che dovrà essere salvata.

Brice si racconta da solo: capitolo dopo capitolo ne apprendiamo il passato attraverso i fatti del presente, ed è questo che incuriosisce molto. In generale i personaggi hanno delle caratteristiche semplici ma non banali

L’incontro che cambia le sorti di tutta la faccenda è inaspettato, anche se un tantino frettoloso. I due si innamorano senza troppi sforzi senza lotte interiori, né esteriori.

Tuttavia suppongo questo poteva essere il tentativo di non far passare la scomparsa di Janice Gantry in secondo piano, ma così non è stato.

Il protagonista, ex sportivo noto ai più e caduto in una sorta di disgrazia, e la bella giovane vedova sono rapiti l’uno dall’altra.

Si perdono in lunghe conversazioni botta e risposta molto leggere, se pensiamo alle mire della fabula, ma devo dire che, nonostante questa pausa smielata, l’autore è stato bravo a catturare la totale attenzione facendo sì che le pagine venissero divorate.

Direi che nel complesso è un’opera equilibrata, esotica, e che non ha grandi colpi di scena, ma andando verso l’epilogo mette un po’ in ansia il lettore per via delle dinamiche in mare aperto.

Obbiettivo raggiunto.

Se parliamo di intreccio, non sembrano esserci troppe carte in tavola, tuttavia la storia appare originale, con pochissime lacune.

L’ambientazione è il fattore che rende la storia originale.

Siamo nelle Keys, in Florida.

Il caldo è umido e gli insetti tentano di divorare chiunque.

Per il resto le barche sono un normale mezzo di locomozione e vivere dietro una zanzariera non sembra essere una cosa strana.

Traduzione: Nicola Manuppeli
Editore: Mattioli 1885
Pagine: 256
Anno pubblicazione: 2023

John Dann MacDonald è stato uno scrittore di romanzi gialli e di suspense ambientati principalmente in Florida.

Nel 1958 ha pubblicato Cape Fear – Il promontorio della paura, da cui sono stati tratti i due film Il promontorio della paura (1962) e Cape Fear (1991), diretto da Martin Scorsese.

Unico scrittore di thriller ad aver vinto il National Book Award, Mac Donald è considerato da Kurt Vonnegut e Stephen King uno dei più grandi autori della letteratura americana, maestro del genere.

Tra i suoi titoli pubblicati in Italia si ricordano Il pianeta dei vigilanti (Nord, 1999), Grida forte, grida ora (Robin, 2002), Un posto per morire (Mondadori, 2013) e Il termine della notte (Mattioli, 2018).

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