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Un indizio sulla pelle di Stephen Spotswood

Un indizio sulla pelle, copertina
“Il circo è davvero il male assoluto? Oh, non in senso letterale, è più una metafora. Un microcosmo del mondo pensato per sedurre attraverso i sensi”.

Un indizio sulla pelle

Recensione di Alessandra Boschini

New York 1946. Lillian Pentecost, la detective privata più famosa e meno ortodossa in circolazione, e la sua assistente ed ex artista circense Will Parker, ricevono una chiamata direttamente dal passato di quest’ultima. Il circo itinerante Hart and Halloway’s, dove la ragazza è stata accolta dopo essere scappata di casa da adolescente, è sconvolto da un terribile evento: in un vicolo tra il tendone e la roulotte degli artisti, è stato trovato senza vita il corpo di Ruby Donner, l’Incredibile Dona Tatuata.

Una spaventosa ferita le taglia la schiena, attraversando le decine di disegni di cui è costellata. A peggiorare ulteriormente la situazione, tutti i sospetti ricadono su Valentin Kalishenko, il lanciatore di coltelli della compagnia e vecchio mentore di Will, che lo ha ancora molto a cuore.

Decise a scoprire l’identità del vero assassino e salvare Kalishenko da un appuntamento con la sedia elettrica, Pentecost e Parker raggiungono il circo a Stoppard, una sonnolenta cittadina della Virginia, ma si ritrovano presto immerse in un groviglio di vecchi rancori, misteri e bugie.

Nessuno dei membri della compagnia sembra completamente sincero e, a quanto pare, anche Ruby aveva qualcosa da nascondere, un segreto ben custodito da tutto quell’inchiostro. Schiavando risse, proiettili e bombe incendiarie, le due eroine si mettono un’altra volta sulle tracce della verità.

Recensione

Leggendo Un indizio sulla pelle veniamo proiettati direttamente in un’America post bellica, dove le disparità tra bianchi e persone di colore è impressa sui divieti affissi alle vetrine dei negozi, dove l’emancipazione femminile sta lentamente guadagnando terreno e l’eroina, in mano ai gangster, sta spopolando, soprattutto tra i reduci di guerra.

In uno stato come la Virginia vige ancora la pena di morte e alle protagoniste, Lilian Pentecost e Will Parker, urge trovare indizi utili per scagionare l’unico imputato dell’omicidio di Ruby.

Dimentichiamo cellulari e mail, nel ’46 le telefonate si attendono seduti accanto all’apparecchio col filo, quindi tutto va vissuto con un ritmo lento che ci fa godere di ogni pagina, di ogni piccolo indizio raggranellato sul campo a suon di collegamenti scarabocchiati sul taccuino e pensieri incollati tra loro.

E le nostre due detective in gonnella, in pochi giorni, ne fanno di strada.

La signora P è una donna sulla cinquantina che soffre di una malattia degenerativa che avanza, ha un occhio di vetro e una mente acuta.

Veste tailleur severi, si appoggia ad un bastone e non si è mai pentita di aver offerto a Will di diventare sua assistente, in pratica togliendola dalla strada dopo che, a quindici anni, era scappata di casa e si era rifugiata nel circo.

Proprio quel circo che ora chiede loro aiuto per scagionare il loro lanciatore di coltelli.

Accusato di aver ucciso Ruby, “una ragazza in technicolor in un mondo in bianco e nero”, ragazza irrequieta che sul corpo si è fatta disegnare la mappa di ogni sua esperienza.

Conosciamo tutti i personaggi che animano quel microcosmo itinerante, soggetti bizzarri e anticonformisti, strani, “bistrattati dalla vita, alcuni colmi di rabbia profonda”.

Ci sentiamo vicini a questi fenomeni da baraccone, perché uniti da un passato doloroso, ma, soprattutto, da un futuro incerto, hanno lottato per vivere e anche per mangiare, la società li ha relegati fra quelle baracche, eppure formano un insieme eterogeneo e disfunzionale, una famiglia.

Grazie ad una scrittura diretta, fluida e scorrevole Un indizio sulla pelle rappresenta una lettura molto piacevole e movimentata.

Leggendo il romanzo, narrato in prima persona dalla giovane detective Will Parker, godiamo di un ritmo frizzante e cadenzato che ci permette di assaporare la storia, ci immerge in un mondo colorato a tinte vivaci.

Nonostante il dramma dell’omicidio, è un giallo scenografico, zeppo di effetti speciali e degno di una pellicola hollywoodiana: ogni personaggio è così ben delineato e caratterizzato che sembra di averlo davanti in carne ed ossa.

Stephen Spotswood ha confermato il suo talento anche in questo secondo capitolo dedicato alle due investigatrici che speriamo di ritrovare al più presto.

Traduzione: Manuela Faimali
Editore: Mondadori
Pagine: 385
Anno pubblicazione: 2024

Stephen Spotswood è giornalista e sceneggiatore multipremiato, vive a Washington DC con la moglie.

Il suo primo romanzo “La fortuna aiuta il morto” (Mondadori 2021) ha vinto il Premio Nero Wolfe come miglior giallo.

Un indizio sulla pelle è il secondo volume della serie che ha come protagonista le investigatrici Pentecost e Parker.

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