Intervista a Francisco Lorenzo per “Il manipolatore” un thriller psicologico alla scoperta della mente umana.

Francisco Lorenzo

Il manipolatore

INTERVISTA A CURA DI: Laura Crottini e Alessandra Boschini

SPAZIO A CURA DI: Laura Crottini

Il manipolatore

Buongiorno cari lettori, il graditissimo ospite del nostro spazio interviste di oggi è Francisco Lorenzo con il suo nuovo libro “Il manipolatore” (Newton Compton editori, 2024) letto e recensito dalla nostra Alessandra (QUI)

Francisco Lorenzo, classe 1986, laureato in Pubblicità e Relazioni è sempre stato affascinato dall’arte di creare storie. Nel 2021 lancia sul mercato una escape room narrativa assieme ad un editore di giochi da tavolo. “Il Manipolatore” è il suo romanzo di esordio.

THRILLER LIFE: Il fulcro de “Il manipolatore” è, come dice il titolo, una forma di ossessione che porta l’adolescente Antonio Serván a concepire e ordire un piano studiato per vent’anni; la vendetta che cova come le braci sotto il fuoco, l’assenza di rimorso, il riuscire, tramite ricatto, a volgere a proprio favore il corso degli eventi. Com’è nata un’idea così malvagia per la tua trama?

FRANCISCO LORENZO: l’idea è nata dalla mia attrazione per il funzionamento della mente umana che sto studiano da molti anni soprattutto dal punto di vista del condizionamento. Per esempio, se veniamo esposti per molto tempo ad una determinata espressione è molto probabile che questa diventerà parte del nostro lessico. Naturalmente “Il manipolatore” è un romanzo di fantasia e non intendo generare l’idea (sbagliata) che gli esseri umani siano esatti come può esserlo la matematica. Tuttavia, siamo più prevedibili di quanto spesso crediamo e qualcuno che ci conosce bene, come l’antagonista di questo romanzo conosce Yoel, può prevedere i nostri pensieri e comportamenti.

THRILLER LIFE: Ne “Il manipolatore” il lettore conosce già chi sono vittima e carnefice, sin dai primi capitoli appare chiaramente la mano omicida eppure in tutte le più di trecento pagine sei riuscito a condurre una trama ansiogena, che genera emozioni controverse, hai saputo portare fuori rotta, sviare le idee e manipolare la mente. Come si creano storie come queste?

FRANCISCO LORENZO: sono solito distinguere il concetto di mistero da quello di suspense; secondo me il il concetto di mistero si basa sul “chi”: “chi ha commesso l’omicidio?” e il massimo esempio ne è Agatha Christie. Al contrario la suspense si basa su altri interrogativi, per esempio il “come”, il “cosa” e il “perché”. Da qui la mia intenzione di creare un romanzo basato sulla suspense e non sul mistero.

Proprio per questa ragione ho voluto che si sapesse fin da subito chi era l’assassino, così da permettere di concentrarsi sugli altri interrogativi così che il narratore possa, tramite questo interrogativo, “manipolare” il lettore e sorprenderlo.

THRILLER LIFE: Le donne presenti ne “Il manipolatore” sono inconsapevoli di quello che accade, sembrano vittime a loro volta. Ad iniziare da Carol, della quale un Antonio troppo giovane si innamora perdutamente e che sarà il leit motive della sua ossessione; Angela, ingenua, inconsapevole e superstiziosa fidanzata di Yoel e infine Susan, colei che capisce le sue potenzialità di scrittore e lo sprona a migliorarsi. Che importanza senti di assegnare ad ognuna di loro?

FRANCISCO LORENZO: Non posso rispondere a questa domanda senza fare spoiler; però mi limito a dire che sono personaggi di grande importanza per lo sviluppo della storia. Dal mio punto di vista almeno una di loro gioca un ruolo molto più importante rispetto a quello di semplice personaggio secondario.

THRILLER LIFE: Come ha preso forma “il manipolatore”? C’è stato un momento, un episodio, un fatto che ne ha scaturito la formazione?

FRANCISCO LORENZO: penso che tutte le novelle, libri, film, serie di stampo giallo che ho letto/visto abbiamo giocato un certo ruolo nella mia ispirazione. Alcune mi hanno dato idee, altre mi hanno mostrato come organizzare il mio romanzo; per citarne una delle principali non posso non fare il nome di Sherlock Holmes

THRILLER LIFE: L’aver creato “una storia già scritta” con mille implicazioni psicologiche e ossessive, l’aver dato in pasto ai lettori un finale praticamente scontato, l’aver fatto morire personaggi con tratti da eroe, ti ha generato qualche forma di ansia da prestazione essendo questo il tuo primo romanzo? O è proprio quello che ti ha dato la carica?

FRANCISCO LORENZO: il feedback che sto ricevendo è in gran parte positivo, non mi aspetto che “il manipolatore” piaccia a tutti, ma é bello vedere che ci sia una così grande percentuale di persone a cui è piaciuta la storia e i personaggi, intrattenuti, catturati, manipolati, stupiti e fatti riflettere. E si, questa particolarità del mio romanzo è ciò che mi ha motivato.

THRILLER LIFE: In quanto autore, quali sono 3 libri che per te sono stati fondamentali? Che sia a livello di ispirazione, di emozioni trasmesse o anche solamente come libri de cuore?

FRANCISCO LORENZO: per primo sicuramente “Uno studio in rosso”, primo volume di Sherlock Holmes, personaggio che personalmente mi ha ispirato e insegnato molto.

Secondo “Come conquistare amici ed influenzare le persone” che non è un romanzo bensì insegna come funziona la mente umana e il condizionamento.

Ultimo “il giro del mondo in 80 giorni” mio romanzo preferito nonché – a parer mio – uno dei libri non thriller che meglio usa il concetto di suspense.

THRILLER LIFE: Prima di salutarci, che messaggio vuoi lasciare ai lettori di Thriller Life?

FRANCISCO LORENZO: voglio dire a tutti di non smettere mai di leggere, qualunque sia il tipo di lettura; È una delle abitudini più sane e arricchenti che possiamo avere, che sviluppa maggiormente la nostra immaginazione, che ci aiuta a migliorare la nostra comunicazione e, naturalmente, che ci fa godere di momenti così belli.

La redazione di Thriller Life ringrazia Francisco Lorenzo per la disponibilità

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