L’angelo di pietra
Recensione di: Barbara Casavecchia
TRAMA:
Nella Ferrara del Seicento si aggira un assassino di donne che sembra spostarsi tra il mondo onirico e la realtà, lasciando dietro di sé solo un profumo di fiori. Per fermarlo ci vuole qualcuno che non sia facile preda della suggestione e dell’inganno. Qualcuno in possesso di una razionalità ferrea. L’orgoglio intellettuale ha sempre procurato problemi a fra’ Girolamo Svampa, fin dai tempi in cui viveva a Roma. E le cose non sono migliorate nell’ex capitale estense, dove da poco è stato nominato inquisitore generale.
Il suo carattere scontroso, incapace di empatia, non accenna a addolcirsi nemmeno davanti alla richiesta d’aiuto di una giovane aristocratica, che giura di essere stata posseduta carnalmente da un incubus. Liquidare la ragazza senza troppi riguardi si rivela però un grave errore. Proprio mentre i suoi nemici ordiscono contro di lui trame ogni volta più pericolose, lo Svampa deve far fronte a delitti che paiono legati a cause sovrannaturali. Ad affrontare insieme a lui queste acque inquiete ci sono la splendida Margherita Basile, amante, artista, spia, Cagnolo Alfieri, coraggioso uomo d’armi, e padre Francesco Capiferro, confratello dalla prodigiosa cultura. Anche se nemmeno degli amici bisogna mai fidarsi troppo.
«Abituato sin dall’infanzia a isolarsi nelle proprie meditazioni, l’inquisitore si accorse all’improvviso che il canto era cessato. E ripensò all’angelo di pietra. La prospettiva di ritrovarselo di fronte gli risultò così sgradevole da infondergli il desiderio di ritornare al piano inferiore per rifugiarsi altrove. Ma dove?, si domandò in un crescendo di malanimo.
La navata maggiore, il chiostro, il refettorio e qualsiasi altro ambiente del convento, in quell’ora della giornata, ospitavano gruppetti di confratelli intenti a pettegolare alla stregua di comari in attesa della cena per poi andare a dormire. Persino la biblioteca delle Crocette l’avrebbe esposto al rischio d’imbattersi in qualche scocciatore. Gli avrebbero forse offerto maggior quiete le prigioni, rise dentro di sé fra’ Girolamo. Infine, rassegnato, raggiunse lo studiolo e richiuse la porta alle proprie spalle, sedendo davanti all’intruso. Ruax, l’angelo vorace».
RECENSIONE:
“L’angelo di pietra” è il nuovo romanzo scritto da Marcello Simoni che ha come protagonista l’inquisitore Girolamo Svampa, di cui vi abbiamo già parlato in occasione dell’ uscita di Il pozzo delle anime.Dopo essere stato allontanato da Roma e trasferitosi a Ferrara, Girolamo Svampa si trova ad i ndagare sulla morte di una giovane ragazza che prima di essere uccisa aveva voluto incontrarlo per chiedere il suo aiuto.
Il caso si rivelerà complicato e legato ad elementi misteriosi e soprannaturali che l’inquisitore farà fatica ad accettare, visto il suo approccio estremamente razionale che non si piega facilmente alle apparenze o alle credenze comuni.
Girolamo Svampa si conferma come un personaggio complesso e sfaccettato che bilancia la sua fede con il suo raziocinio, è un uomo con le sue idiosincrasie e le sue debolezze che porta sulle spalle il peso del passato e il desiderio di vendetta che lo ha spinto a voler diventare un inquisitore del Santo Uffizio.
Fra’ Girolamo è una figura che si evolve significativamente nel corso della serie di romanzi a lui dedicati: da inquisitore zelante, acquisirà sempre maggiore profondità psicologica che gli permetterà di confrontarsi con l’ambiguità della natura umana, portandolo a bilanciare il rigore della legge con una crescente sensibilità per le persone coinvolte nei suoi casi. Successivamente le sue indagini lo porteranno a sfidare non solo il sistema ecclesiastico, ma anche il proprio ruolo all’interno di esso.
La sua crescita personale si riflette anche nella sua capacità di prendere decisioni difficili, spesso in contrasto con le convenzioni della Chiesa, ma in linea con il suo senso di giustizia e con la sua determinazione nel perseguire la verità. In questo nuovo capitolo, con L’ angelo di pietra, troviamo un Girolamo Svampa che si dimostra più empatico, a tratti anche in grado di manifestare le sue fragilità, pur mantenendo sempre salda la sua parte razionale.
Oltre ad altri personaggi già noti che accompagnano l’inquisitore nelle sue indagini, come Margherita Basile, Cagnolo Alfieri e padre Francesco Capiferro, un protagonista del romanzo “L’angelo di pietra” è l’Incubus, un essere demoniaco che durante la notte sembra far visita alla giovane ragazza, trovata poi morta nella sua stanza.
Uno dei maggiori punti di forza di questa trama, come di altre scritte da Marcello Simoni, è l’accuratezza storica e descrittiva del tempo e dei luoghi narrati, oltre a uno stile linguistico perfettamente aderente al periodo narrato.
Altra caratteristica importante è che, “L’angelo di pietra”, pur essendo il quinto volume di una serie, si presenta come un’opera autoconclusiva assolutamente comprensibile anche per chi non avesse già avuto modo di leggere i libri precedenti.
In conclusione, possiamo dire che l’ultima opera di Marcello Simoni si rivela un intrigante thriller storico ambientato nella Ferrara del Seicento e l’autore, ancora una volta, dimostra la sua maestria nel tessere una narrazione avvincente, dove la trama orizzontale, legata alle vicende personali di Fra’ Girolamo, si intreccia magistralmente con la trama verticale, che approfondisce temi e misteri legati all’indagine che il protagonista è chiamato a risolvere.
Nel finale di “L’angelo di pietra” l’autore ci sorprende con un colpo di scena inatteso e offre ai lettori un epilogo che si rivela anche un promettente preludio al futuro romanzo che speriamo di leggere presto!
Editore: Einaudi collana Einaudi. Stile libero big
Pagine: 272
Anno di pubblicazione: 11 febbraio 2025
AUTORE:

Marcello Simoni è un autore italiano, nato a Comacchio nel 1975. Ex archeologo, laureato in Lettere, ha svolto il lavoro di bibliotecario. Ha pubblicato diversi saggi storici, ha partecipato all’antologia 365 racconti horror per un anno, a cura di Franco Forte (2011). Altri suoi racconti sono usciti per la rivista letteraria «Writers Magazine Italia». Con Il mercante di libri maledetti (Newton Compton 2011), il suo primo romanzo, ha vinto il Premio Bancarella.
Nel 2012 sempre con Newton Compton ha pubblicato La biblioteca perduta dell’alchimista, nel 2013 Il labirinto ai confini del mondo e L’isola dei monaci senza nome. Del 2014 è L’abbazia dei cento peccati, e nello stesso anno il suo racconto “La prigione delle anime” appare nell’antologia Delitti di Capodanno, sempre per Newton Compton. Nel 2016 esce per Einaudi Il marchio dell’inquisitore, e nel 2018 Il monastero delle ombre perdute.
Tra le sue recenti pubblicazioni si ricordano: Il lupo nell’abbazia (Mondadori, 2019), La selva degli impiccati (Einaudi, 2020), Angeli e diavoli (Einaudi, 2021), La profezia delle pagine perdute (Newton Compton, 2021), La cattedrale dei morti (Newton Compton, 2022), La taverna degli assassini (Newton Compton, 2023), Morte nel chiostro (La nave di Teseo, 2024), L’enigma del cabalista (Newton Compton, 2024), L’angelo di pietra. Un’indagine dell’inquisitore Girolamo Svampa (Einaudi, 2025).