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Il pozzo delle anime di Marcello Simoni

Il pozzo delle anime

Il pozzo delle anime

Ferrara 1626. Uno spirito malvagio si aggira per il quartiere ebraico seminando il terrore, molti lo credono un moloch, l’angelo della morte, di sicuro è un assassino che profana i corpi delle vittime in nome di un arcano rituale.

Nella città estense viene mandato l’inquisitore del Santo Uffizio Girolamo Svampa, per indagare sull’omicidio di un cabalista ebreo tra le mura del ghetto e con l’incarico di fare chiarezza su strani fatti accaduti che potrebbero minare la fede cristiana.

Accompagnato come sempre dal fido frate domenicano, suo segretario e compagno di sventure Capiferro, che è uomo di scienza dall’intelligenza acuta e dalla memoria strabiliante, lo Svampa si trova di fronte a due omicidi che colpiscono persone che lui sta cercando per poterle interrogare.

Con il consueto metodo scientifico che lo caratterizza, il frate inquisitore si trova davanti un mondo che lui stesso combatte fatto di sette segrete, cabala, esoterismo e superstizione.

E tutto sembra condurre ad un unico elemento: un libro ebraico, lo “ Sefer Yetzirah”, che conterrebbe la formula per la creazione di un golem, o terafim, un fantoccio automa, composto con ossa umane, in cui poter infondere la vita.

Dare vita alla materia inanimata. Ma non è il solo alla ricerca dell’antico testo, ci sono altre persone insospettabili che ambiscono ad entrarne in possesso.

A dare un grande aiuto ai due frati domenicani giunge anche, da Roma, Margherita Basile, ammaliante donna della corte papalina, l’unica capace di penetrare il duro cuore dello Svampa e di instillargli dubbi sul suo voto di castità.

RECENSIONE

E’ il quarto romanzo della serie incentrata sull’inquisitore Girolamo Svampa, affiancato come sempre dal segretario della Congregazione dell’Indice Francesco Capiferro e dall’amico e fedele Cagnolo Alfieri.

Già dalle prime pagine salta all’occhio il carattere ribelle, anche un po’ attaccabrighe dello Svampa che, in questo modo, riesce ad inimicarsi molte persone, a cominciare dai suoi superiori.

A cominciare dalla sua prima indagine, che vede una Roma gotica e buia come sede della Santa Inquisizione, i personaggi si muovono tra Papi corrotti ed inquisitori bramosi di gettare alle fiamme intere biblioteche, libri messi all’indice e torture su chiunque venga ritenuto sospetto.

Non saranno la luce ed il chiarore del sole a farci uscire dalle tenebre, ma la conoscenza delle cose

Ed è questa sua sete di conoscenza a rendere il personaggio Svampa un inquisitore atipico perché per lui il sapere e  la scienza vengono prima di tutto, anche culture diverse, credo diversi possono arricchire l’intelletto umano.

Bruciare parole, bruciare idee. Il crimine più mostruoso del quale può macchiarsi il genere umano. Perché nell’incommensurabile costellazione del pensiero universale, persino l’idea più aberrante, l’eresia più spaventosa, contribuisce a definire la bellezza nel suo insieme.

Marcello Simoni traccia così un personaggio che fa della cultura e della sapienza il baluardo del suo operato, collocandolo in un periodo storico buio e cupo, dove l’ignoranza prevale sul giudizio.

L’autore ha una grande capacità di trasportare il lettore in un’altra epoca, di fargli respirare e assaporare la storia perché ne coglie i particolari, ne conosce, da studioso qual è, usanze, costumi e pensieri.

Leggendo ogni suo libro si è catturati dalla ricchezza di dettagli che calano il lettore nel passato, in quel momento e contesto storico, costruendo personaggi vivi, muovendoli in una realtà tangibile tanto che sembra di respirare la polvere che alzano le carrozze, pare di sentire il fruscio degli abiti e l’odore delle candele.

Ed è così che ogni suo romanzo risulta piacevole, anche divertente per l’ironia di qualche passo tra le pagine, scorrevole grazie ai capitoli brevi, ed un’arricchimento culturale per la preziosa documentazione storica.

Esitore: Einaudi (collana Stile libero)
Pagine: 312
Anno di pubblicazione: 2023

AUTORE

Classe 1975, Marcello Simoni nasce a Comacchio (FE), laureato in lettere è bibliotecario presso il seminario arcivescovile per nove anni e le sue ricerche sono rivolte soprattutto all’Abbazia di Pomposa.

Il suo primo romanzo,  “Il mercante di libri maledetti”, esce nel 2011 e riceve il premio “giovani talenti per la cultura.

L’anno successivo vince il Premio Bancarella ed il premio Salgari. Nel 2012 pubblica “la biblioteca perduta dell’alchimista” che vede protagonista il mercante di reliquie Ignazio da Toledo, poi,  nello stesso anno, “L’isola dei monaci senza nome”, premio “Lizza d’oro”.

I suoi thriller storici sono quasi sempre ambientati nel Medioevo. Dal 2016 collabora con Einaudi pubblicando per la collana “Stile libero” una saga ambientata nel ‘600 e dedicata alle indagini dell’inquisitore Girolamo Svampa.

Nel tempo libero organizza eventi culturali e dibattiti per promuovere la lettura, anche all’estero. I suoi libri sono tradotti in più di 20 paesi

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