Il dilemma del carnefice di Massimo Tivoli

Il dilemma del carnefice
“La vita non è mai stata questione di giustizia. Semmai di fortuna. Puro, ineluttabile caos.”

Il dilemma del carnefice

Recensione di: Alessandra Boschini

TRAMA:

L’Aquila, 2022. Laura Scimia sta rincasando insieme ai due figli, senza sapere che tutto sta per precipitare. Appena apre la porta, infatti, uno sconosciuto mascherato la aggredisce e, dopo una rapida e vana lotta, seda sia lei sia i bambini. Quando si risveglia, capisce di essere scivolata all’inferno. Di fronte a lei ci sono i suoi figli, e il killer senza volto la pone di fronte a una scelta impossibile: salvare solo uno dei due.

Il fatto sconvolge la città, ancora lacerata dalle cicatrici del terremoto del 2009. Anche perché il mostro, subito battezzato dalla stampa Dilemma, torna a colpire: stesso modus operandi, stessa volontà di costringere le vittime a prendere una decisione straziante. A indagare è chiamato l’ispettore Gianni Lovita, che a sua volta si trova in una situazione difficile. La madre è morta all’improvviso e ora lui deve gestire la sorella Pia, autistica, con la quale ha perso da anni ogni contatto.

Pia vive alienata nel suo mondo fatto di silenzi e serie tv poliziesche, che guarda compulsivamente registrando ogni minuzia. Ma quando inizia a riferire al fratello astruse frasi che sembrano tratte dai suoi telefilm, Gianni intuisce una verità sconcertante: con la sua memoria prodigiosa e l’attenzione ai dettagli, Pia sta raccogliendo indizi per ricostruire il folle piano di Dilemma…

RECENSIONE: 

L’esordio nel thriller di Massimo Tivoli, “il dilemma del carnefice”, gli è già valso un posto come finalista al premio Alberto Tedeschi.

Alla voce Dilemma il dizionario cita: “Argomentazione che si presenta come l’alternativa tra due ipotesi, necessità di scegliere tra due soluzioni”. Ed è proprio quello che fa il Carnefice, il protagonista di questa storia: porre le persone di fronte a una scelta orribile e disumana.

Inizia così “Il dilemma del carnefice”, con una madre costretta a decidere, nell’arco di una manciata di minuti, chi salvare tra i due figli, che “sono la stessa carne. Un legame indissolubile che nessuno può scindere”.

Il non scegliere rappresenta un fallimento nel suo disegno perverso”, significa relegare le vittime a una vita fatta di sensi di colpa e dolore. Ma la scelta è più importante della morte.

Il Carnefice pianifica in modo ossessivo, agisce in modo ragionato pur di mettere in atto il suo piano. Ma perché lo fa? Cosa lo spinge? Sono queste le domande che l’ispettore Gianni Lovita si pone.

Lovita sta vivendo un momento complicato: la madre è morta da poco, improvvisamente, e lui si è ritrovato a dover badare alla sorella maggiore, Pia, autistica. Se “prima c’era sua madre a fare da ponte tra il mondo di Pia e il nostro”, ora lui si trova impreparato a gestire da un lato il rapporto con Daniela, la PM, e dall’altro le giornate scandite dai rituali quotidiani e dalle frasi sconnesse della sorella, la sua ineguagliabile dolcezza. Figura tenera e fragile, dalla memoria acuta e selettiva, anche se inconsapevolmente, aiuterà il fratello ad arrivare alla soluzione del caso.

Massimo Tivoli ha creato una storia ad alto impatto emotivo, che scorre veloce, dal ritmo serrato. Nonostante i capitoli piuttosto lunghi, la tensione rimane costante grazie anche ai molti dialoghi, a una scrittura fluida e il far parlare in prima persona l’ispettore Lovita immerge il lettore nelle trama, ne fa respirare la tensione, la rende palpabile e vera.

La scelta dell’ambientazione non è sicuramente casuale, oltre a essere il paese natale dell’autore, l’Aquila porta ancora le ferite del terribile terremoto (Terremoto_dell’Aquila_del_2009) che quel 6 aprile 2009 l’ha sconvolta, ha scosso le persone così come ha fatto tremare la terra. Quel “boato sotterraneo che morde la terra e ti entra nelle viscere come un mostro, un’onda che travolge”.

“Il dilemma del carnefice” pone l’attenzione sulla sofferenza come parte della vita stessa, l’atroce scelta che il killer impone alle vittime sembrerebbe rappresentare un desiderio di espiazione, la ricerca di un perdono, o forse una missione, una vocazione malata: “intervenire per dare ai sofferenti la pace”.

Quello che rimane, una volta terminata la lettura, è la bellissima sensazione di aver conosciuto due personaggi che spero di ritrovare al più presto: l’umanità di Gianni Lovita, mascherata dai modi un po’ burberi, le sue fragilità unite alle sue doti deduttive, ma soprattutto di Pia, inconsapevole detective dal fiuto geniale.

Un esordio col botto per Massimo Tivoli, che è riuscito a dosare molto bene tutti gli ingredienti necessari per un buon thriller: azione, suspense, trama coinvolgente, ambientazione d’effetto, personaggi ben delineati, umani ed empatici, e finale spiazzante perché, come dice lo stesso Massimo Tivoli, “in una storia il finale è tutto”.

EDITORE  Giunti

PAGINE: 324

Anno di pubblicazione: 2025

AUTORE:

Massimo Tivoli

Massimo Tivoli, nato a l’Aquila (1975) è un professore universitario con la passione per la narrativa. Ha vinto il premio Writers Magazine Italia e il premio Termini Book Festival. Ha pubblicato racconti per la rivista Writers Magazine Italia e in appendice al Giallo Mondadori, oltre a un romanzo breve che racconti lunghi in collane e antologie. Il dilemma del carnefice (con il titolo Pia nella bolla) è stato finalista al premio Alberto Tedeschi nel 2024 per il miglior romanzo giallo inedito.

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