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Il codice dell’illusionista di Camilla Läckberg & Henrik Fexeus

Il codice dell’illusionista

Il codice dell’illusionista

Recensione di Claudia Pieri

Quando una donna viene trovata morta in una cassa di legno con il corpo trafitto da spade, la polizia di Stoccolma è frastornata: difficile capire se si tratti di un gioco di prestigio finito in tragedia o di un macabro rituale omicida. Le indagini vengono affidate a una squadra speciale: un gruppo eterogeneo di agenti scelti – e allergici alle procedure istituzionali – tra i quali spicca per doti investigative Mina Dabiri. Proprio Mina suggerisce di coinvolgere nel caso Vincent Walder, un famoso mentalista, profondo conoscitore del linguaggio del corpo e del mondo dell’illusionismo. Insieme si mettono sulle tracce del killer, ma la personalità di entrambi, segnata da piccole e grandi ossessioni e da segreti inconfessabili, ingarbuglia la caccia, anche perché il loro stesso passato si rivela connesso in modo inquietante al caso. E prima che la situazione precipiti, l’unica arma a disposizione dei due investigatori per impedire all’assassino di uccidere ancora è anticipare le sue mosse: solo comprendendo a fondo la sua follia, infatti, potranno mettervi fine.

Recensione

L’incontro tra Camilla Läckberg, regina del thriller nordico e maestra indiscussa nel descrivere gli aspetti più oscuri dell’animo umano, e le competenze psicologiche di Henrik Fexeus, uno dei mentalisti più apprezzati al mondo, dà vita ad un romanzo dall’ambientazione suggestiva, il mondo della magia e dell’illusionismo, sul cui sfondo si muovono personaggi destinati ad entrare nel cuore degli appassionati del genere.

Lo stile fluido e la perfetta amalgama raggiunta dai due autori rendono la lettura scorrevole, agevolando così il lettore che si trova alle prese con un romanzo complesso, sia dal punto di vista temporale che da quello dell’intreccio narrato.

Il racconto, infatti, si svolge al presente con ripetuti flashback e dalla storia principale si diramano altre vicende che vedono protagonisti tutti i personaggi coinvolti nell’indagine.

Vere e proprie storie nella storia che accendono i riflettori su diverse tematiche: la famiglia, l’amore, il rapporto  conflittuale tra  genitori e figli, il razzismo.

Ma il vero punto di forza del romanzo, a mio parere, sta tutto nella caratterizzazione dei due protagonisti, Vincent e Mina.

Nel tratteggiare le due personalità, gli autori sono particolarmente attenti ad evidenziarne debolezze e fragilità, tanto da creare due personaggi tutt’altro che perfetti, molto più vicini alle persone comuni che agli eroi, rendendo facile, per chi legge, empatizzare sin da subito con entrambi.

L’attenzione all’aspetto umano si ripete allo stesso modo per tutti i personaggi presenti nella storia, abilmente descritti soprattutto attraverso i loro difetti e le difficoltà che incontrano nel loro vivere quotidiano.

Tutti questi elementi, uniti alla cura quasi maniacale dei dettagli, contribuiscono alla riuscita di un thriller emotivamente e mentalmente coinvolgente, che non manca di impressionare il lettore con il giusto “pizzico” di noir, presente nella descrizione dei crimini particolarmente cruenti ed efferati.

Camilla Läckberg nata e cresciuta a Fjällbacka, vive a Stoccolma con il marito e i quattro figli. Con ventotto milioni di copie vendute in sessanta paesi è l’autrice di crime più seguita degli ultimi vent’anni. I dieci libri
 di Fjällbacka hanno ispirato la serie tv Omicidi tra i fiordi, trasmessa da laeffe. La Läckberg è inoltre autrice dei due romanzi della Storia di Faye, La gabbia dorata (2019) e Ali d’argento (2020), e ha firmato la serie televisiva Hammarvik – Amori e altri omicidi. 

Henrik Fexeus nato a Örebro in Svezia nel 1971, ha studiato psicologia e si è occupato di analisi dei media e di marketing, per poi diventare esperto di comunicazione e speaker motivazionale. I suoi libri, tradotti in più di trenta lingue, hanno ottenuto diversi riconoscimenti e venduto oltre un milione di copie nel mondo. Usa la sua competenza non solo per costruire una trama unica, ma anche per catturare e stregare
 il lettore. L’intera esperienza di lettura diventa quasi l’effetto della simulazione di un mentalista: illusionismo, emozioni, fantasie e immagini che vengono evocati e assorbiti nel momento stesso in cui si apre il libro. 

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