Tunnel
La vita di Lena è come l’ha sempre desiderata: lineare, sicura, programmata.
Lavora come penalista in un prestigioso studio di Genova, ed è convinta di seguire le orme del nonno paterno. L’unico fuori programma, fino a quel momento, è stato quando, qualche settimana prima, ha scoperto di essere incinta senza averlo minimamente preventivato.
Sta ancora decidendo cosa fare della sua gravidanza, quando in un parcheggio sotterraneo, viene violentata e aggredita da tre uomini. Perde il bambino e perde la fiducia nella Giustizia che non riesce a trovare i suoi aguzzini.
La sua vita sparisce. Diventa sopravvivenza.
Poi, due anni dopo, l’arrivo di una donna che le lascia la traccia per individuare uno dei tre aguzzini, fa rinascere in lei il desiderio di vendetta. Lena pensa di averlo trovato e, tormentata, lo segue per giorni.
Quando quell’uomo, però, viene ucciso, teme di essere stata lei a colpirlo a morte e di aver rimosso completamente la cosa. Tutti gli indizi sono contro di lei e anche chi la conosce sembra ritenerla colpevole.
Può davvero essersi trasformata in un’assassina? Un thriller psicologico ambientato tra i caruggi di Genova, nel quale, per la protagonista, scoprire la verità sarà solo il primo passo per tornare a vivere.
RECENSIONE
Il punto di partenza di questo romanzo è lo stupro della protagonista in un tunnel.
Veniamo, quindi, catapultati a due anni da questa tragedia e scopriamo che la promettente avvocata Lena Marradi è diventata l’ombra di sé stessa.
Le conseguenze fisiche e psicologiche colpiscono il lettore che non fa fatica ad immedesimarsi nella vittima e a empatizzare con le sue sofferenze.
Perdonandole molto spesso la sua arroganza e il suo classismo.
La chiave di volta del romanzo, arriva con l’entrata in scena di una donna misteriosa che dice a Lena di aver subito il suo stesso supplizio, ma di avere delle tracce da seguire per individuare i colpevoli e questo fa scattare in Lena la voglia di verità.
Perché sapere la verità era sollievo e spesso dolore: la verità era sempre diversa da come la si sperava
E così, in una sorta di romanzo corale, iniziano a manifestarsi vari personaggi.
Dal passato di Lena torna l’imbianchino con cui lei aveva una storia di sesso, il medico che cura la nonna e che offre la sua amicizia a Lena, l’avvocato dello studio, l’altra segretaria dello studio.
L’entrata in scena di questi personaggi fa sì che si crei una sorta di confusione nel lettore, amplificata dai pensieri e dalle azioni di Lena.
Ci ritroviamo in un gioco di specchi in cui l’immagine che ci viene restituita è spesso deformata e non conforme a come la vorremmo.
In un crescendo di paranoie, pedinamenti, solidarietà e nuovi personaggi e sullo sfondo di una Genova assolata, la Masella crea una trama psicologica che spinge il lettore ad andare avanti nella lettura.
Lena ha trovato la sua verità o la verità gliel’hanno costruita addosso?
La bravura della Masella è nel giocare con la metafora del tunnel: infatti, il tunnel non è solo il posto in cui è avvenuto lo stupro, ma diventa soprattutto il (non) luogo da cui Lena cerca di uscire.
Un tunnel che diventa un labirinto pieno di bugie, depistaggi, personaggi ambigui e doppiogiochisti e districarsi in questo groviglio, trovare l’uscita significa non solo capire cosa e perché è successo, ma soprattutto ritrovare la normalità, la voglia di vivere e di tornare a essere Lena Marradi
La protagonista è una sorta di Arianna che non ha un filo da seguire.
Troverà persone, che lei in passato avrebbe snobbato, pronte ad aiutarla a riprendere in mano la sua vita.
Ciò che Lena ha perso è un futuro che avrebbe potuto cambiare la sua vita, che l’avrebbe resa (forse) una persona meno classista e più aperta al dialogo e alla diversità, intesa come diversità sociale.
Quel tunnel, alla fine verrà illuminato con la verità o rimarrà nel buio della menzogna?
Il lettore, quindi, partecipa a questa “escape experience” e deve stare attento a non cadere nei tranelli che sono disseminati nel libro: deve essere vigile e attento come la Lena di un tempo, che però è pronta a risorgere dalle sue ceneri come una fenice.
Editore: La Corte Editore
Pagine: 232
Anno pubblicazione: 2023
AUTORE
Maria Masella, nata a Genova, ha partecipato varie volte al Mystfest di Cattolica vincendo due edizioni (1987 e 1988).
Ha pubblicato una raccolta di racconti – Non son chi fui – con Solfanelli e un’altra – Trappole – con la Clessidra. Sempre con la Clessidra è uscito nel 1999 il romanzo poliziesco Per sapere la verità.
La Giuria del XXVIII Premio “Gran Giallo Città di Cattolica” (edizione 2001) ha segnalato un suo racconto La parabola dei ciechi, inserito successivamente nell’antologia Liguria in giallo e nero (Fratelli Frilli Editori, 2006).
Nel 2015 ottiene il premio “La Vie en Rose”.