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La notte più buia dell’anno di Malin Stehn

La notte più buia dell'anno

La notte più buia dell’anno

È l’ultimo dell’anno a Malmö e Nina sta attraversando di malavoglia la città insieme al marito per andare a cena da vecchi amici, Lollo e Max. La donna è sulle spine perché ha concesso a sua figlia Smilla di organizzare un party a casa loro: venti adolescenti senza genitori e senza controllo, tra cui Jennifer, la figlia di Lollo e Max, una ragazza inquieta che non le è mai andata a genio e di cui non si fida.

Anche suo marito Fredrik sembra nervoso, e persino Lollo, tutta sorrisi, non riesce a non pensare a che cosa potrebbe combinare sua figlia. Così, mentre la notte avanza e il cielo si accende di fuochi d’artificio, gli adulti allentano la tensione scolando champagne.

Il mattino dopo Nina ha un gran cerchio alla testa e pochissimi ricordi. Non sa com’è arrivata nel suo letto, non sa che suo marito, la sera prima, si è assentato di soppiatto dalla festa in due momenti diversi. Peggio ancora, Lollo telefona per dire che Jennifer, quella notte, non è tornata a casa e non si sa dove sia.

L’unica cosa certa è che ha lasciato la festa prima che scoccasse la mezzanotte. Il panico morde e la polizia avvia un’indagine che si rivela subito irta di intralci; perché Jennifer sembra nascondere una doppia vita, e chi possiede le tessere fondamentali del puzzle che riguarda la sua scomparsa è deciso a non mostrarle, in questa storia nera dove tutti, genitori e figli, hanno un buon motivo per mentire.

RECENSIONE

Bugie, mezze verità, tradimenti: in un gelido inverno svedese, si consuma una storia di segreti scottanti e di ardenti passioni.

Capodanno, si sa, è la festa dei buoni propositi, delle promesse di cambiamento, dei nuovi inizi.

Ma per i protagonisti di questo thriller, è ‘la notte più buia dell’anno’. La notte in cui sparisce la bella e controversa Jennifer, diciassettenne ambigua, viziata e capricciosa.

La scomparsa della ragazza mette in moto una serie di avvenimenti che, come una sorta di effetto domino, travolge a cascata tutti i personaggi, modificando, sempre in peggio e talvolta definitivamente, le loro esistenze.

Di fronte a questo evento i genitori di Jennifer e i loro amici, infatti, sono costretti a calare la maschera, a confessare certe azioni, ad assumersi determinate responsabilità, squarciando drammaticamente il velo dell’ipocrisia che aveva da sempre caratterizzato i loro rapporti.

Ognuno, inoltre, è obbligato a fare i conti anche con se stesso.

Non scorre sangue tra le pagine di questo libro, non ci sono scene violente né indagini sofisticate.

Eppure serpeggia una grande tensione, uno strisciante senso di disagio, sia nella prima parte (concentrata sulla sparizione di Jennifer), sia nella seconda (focalizzata sulle cause e sulle conseguenze di quella sparizione stessa).

Il finale propone un paio di importanti colpi scena.

La narrazione procede attraverso l’alternanza dei punti di vista di alcuni dei protagonisti; non è una narrazione dal ritmo veloce, anzi, sono numerosi i passaggi sui quali la penna della scrittrice avrebbe potuto indugiare di meno.

Del resto, questa dilatazione del racconto permette un approfondimento importante dei personaggi, che tendono sia a dare voce con attenzione alla propria interiorità, sia a registrare nel dettaglio le azioni altrui.

Il romanzo si può definire corale, per la grande quantità di figure che vi prendono parte. Se non nelle primissime pagine, il lettore non rischia di confonderli: l’approfondimento e l’accuratezza di cui parlavo prima fanno sì che tutti, anche le comparse, possiedano una precisa identità.

E’ vero anche, d’altro canto, che alcuni caratteri risultano essere di troppo, visto che non arricchiscono la narrazione in alcun modo, e potrebbero essere eliminati dal testo, senza correre il pericolo di rovinarlo.

Con uno stile che nella traduzione appare molto fluente e diretto, Stehn affronta tematiche perennemente attuali: non solo l’apparente profondità dei rapporti interpersonali, ma anche la fragilità dei legami familiari; le problematiche dell’adolescenza; le crisi matrimoniali; i danni della mancata comunicazione tra genitori e figli; la difficoltà di compiere le giuste scelte educative.

Traduttore: Laura Cangemi
Editore: Rizzoli
Pagine: 416
Anno pubblicazione: 2023

AUTORE

Nata a Boden (Svezia) nel 1969, Malin Stehnvive nei pressi di Malmö con la sua famiglia.

Ha studiato lettere e ha lavorato per dieci anni come editor e editore autonomo, fino a diventare scrittrice a tempo pieno.

Ha esordito nel panorama letterario nel 2006 e da allora ha pubblicato più di 40 libri per bambini e ragazzi.

Nel 2021 ha pubblicato il suo primo romanzo per adulti, un thriller pubblicato in Italia nel 2023 con Rizzoli, intitolato “La notte più buia dell’anno”.

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