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L’ospite perfetta di Nelle Lamarr

L'ospite perfetta, copertina libro
"Le vecchie versioni di noi stessi ci seguono ovunque andiamo"

L’ospite perfetta

Recensione di Claudia Pieri

Da quando la studentessa britannica Tanya si è trasferita negli Stati Uniti a casa dei Merritt per un programma di scambio, Natalie ha l’impressione che la figlia maggiore Anabel sia tornata in vita; a volte riesce quasi a fingere che non sia morta in quel tragico incidente. Tanya è davvero l’ospite perfetta: gentile, educata e sempre felice di aiutare in cucina.

La figlia adolescente più giovane dei Merritt, Paige, però è di tutt’altro avviso: è convinta che Tanya non sia chi dice di essere. Natalie, dal canto suo, ha imparato molto tempo fa che è meglio non fare domande di cui non si vuole conoscere la risposta. E anche se ha il sospetto che la loro ospite nasconda un segreto, è certa che non sia niente in confronto al suo…

RECENSIONE

“Un bambino diventa buono per quello che gli capita e per dove cresce, o alcuni sono destinati al male a prescindere?”
“Il DNA può predisporre una persona ai comportamenti psicopatici e agli atti di violenza, come una sorta di malattia genetica?”
“Natura o cultura?”

Questi sono gli interrogativi che tormentano Natalie, la protagonista de L’ospite perfetta, e che rimbalzano dalle pagine al lettore che non può fare a meno di porsi le stesse domande.

Ambientato nella sfavillante Los Angeles, con i suoi personaggi che si dividono tra dimore lussuose e gala di beneficenza, L’ospite perfetta è un thriller psicologico fondato sulle apparenze.

In questo romanzo, dietro una spessa patina di lusso, ricchezza e perfezione, largamente ostentate, nessuno è come sembra, nessuno è realmente chi vuole far credere di essere.

A cominciare proprio da Natalie, la protagonista, che nasconde più di un segreto:

“Il marito perfetto. Non proprio. Ma neppure io ero la moglie perfetta. Se avesse conosciuto tutta la verità sul mio conto, sarebbe scappato via a gambe levate, ne ero certa

La donna, infatti, ha passato l’intera sua vita a recitare un ruolo non suo per sfuggire a un passato che minaccia di tornare e di presentarle un prezzo altissimo da pagare, perché in fondo

“le vecchie versioni di noi stessi ci seguono ovunque andiamo

Ma anche Tanya, “l’ospite perfetta” che dà il titolo al romanzo, la figlia che ogni madre, e soprattutto Natalie che ha perso la sua primogenita, vorrebbe avere, sembra nascondere qualcosa.

Dov’è suo padre ? Possibile che non abbiano alcun tipo di contatto ? E dov’è finito il suo passaporto ?

La ragazza dice di essere inglese eppure il suo accento, ad un ascoltatore attento, tradisce origini ben diverse.

Costruita su un impianto narrativo semplice, la storia è raccontata in prima persona dai singoli protagonisti che, alternandosi in capitoli brevi, offrono ognuno il proprio punto di vista sugli avvenimenti in corso.

L’espediente letterario ha il duplice scopo di presentare i personaggi, sia sotto il profilo fisico che sotto quello psicologico, e di imprimere al racconto la dose di pathos necessaria al coinvolgimento del lettore.

Il ritmo della narrazione non è univoco e sembra dividere il romanzo in due parti.

Nella prima, ad andamento lento, l’autrice pone al centro della storia l’indagine sui legami familiari e le voci narranti che si alternano sono quelle di  Natalie e di sua figlia Paige, che sin da subito si dimostra ostile verso la nuova arrivata.

La sua però, potrebbe essere semplice gelosia, vista l’assenza di un rapporto con sua madre: 

“ero sempre stata l’altra figlia, e tale ero rimasta

Una volta presentati tutti i personaggi e i legami che intercorrono tra loro, l’autrice impone un’accelerata al ritmo della storia dando vita al thriller vero e proprio.

Innanzitutto cambia l’ambientazione: abbandonata la calda e soleggiata Los Angeles, a fare da sfondo agli eventi è una rinomata località di montagna, sferzata da una vera e propria tormenta di neve.

Le condizioni atmosferiche avverse, unitamente ai colpi di scena disseminati lungo la narrazione hanno l’effetto di aumentare vertiginosamente la tensione e il pathos del lettore, tenendolo incollato alle pagine fino alla fine.

L’ospite perfetta è un buon thriller psicologico, per intreccio e tematiche trattate, che però non raggiunge la perfezione a causa del ritmo iniziale, troppo lento e di alcuni passaggi poco approfonditi.

Anche i personaggi, nonostante un lavoro di caratterizzazione puntuale da parte dell’autrice, non suscitano particolare empatia, risultando a tratti forzati e troppo distanti dalla realtà.

Punti deboli questi, che sicuramente non possono sfuggire all’occhio attento degli appassionati del genere e ai lettori più intransigenti, ma che non intendono comunque scoraggiarne la lettura.

Traduzione: Beatrice Messineo
Editore: Newton Compton                                                    
Pagine: 352                                                 
Anno pubblicazione: 2024

Nelle Lamarr vive a Los Angeles con il marito e le figlie gemelle, circondata da numerosi animali domestici.

Quando non scrive, puoi trovarla a leggere avvincenti thriller dei suoi autori preferiti con una tazza di caffè o un bicchiere di vino.

L’ospite perfetta è il suo primo romanzo pubblicato dalla Newton Compton.

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