La regola di Nora di Chiara Ingrosso

La regola di Nora
Lei cerca il male, lo studia, vuole capire qual è il punto di svolta che trasforma un onesto cittadino in un assassino.

La regola di Nora

Recensione di Francesca Pica

TRAMA

Nora Lopez ha trentatré anni, un lavoro di quelli che tolgono il fiato, troppi fantasmi nella testa e un’unica regola. Fa l’inviata per una popolare trasmissione di cronaca nera, coltiva un’ossessione per il crimine violento e possiede un fiuto eccezionale con cui riesce a comprendere la psicologia di vittime e carnefici. Soprattutto quella dei carnefici.

Nora, infatti, è un’assassina… almeno in teoria. E nella sua immaginazione ha ucciso migliaia di volte, perdendosi in fantasie tanto vivide da sembrare vere. Per non oltrepassare la linea d’ombra, si è data una regola: conoscere se stessa e non saltare mai gli appuntamenti con la dottoressa Q, la terapista presso cui è in cura. La vita di Nora scorre così, tra la malinconia per una relazione di coppia che si sta esaurendo e l’inquietudine che la tormenta.

Poi, succede qualcosa. A Lecce, nel profondo Sudest, qualcuno ammazza due giovani fidanzati. Per la giornalista, quell’omicidio consumato nella città in cui è cresciuta, è una chiamata.

Questa volta, Nora dovrà vedersela con le ombre del passato e chiudere conti lasciati troppo a lungo in sospeso. Sperimentando l’inedito intreccio di dark comedy e true crime, La regola di Nora ricostruisce uno dei casi di cronaca più inspiegabili degli ultimi anni: il duplice omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, “colpevoli” – secondo il loro assassino – di essere troppo felici. Chiara Ingrosso lascia che l’affabulazione investa la cruda realtà dei fatti, trasfigurandoli nell’esplorazione di un dolore assoluto, di una solitudine senza confini, di una mente che ruota intorno a un unico imperativo: uccidere.

RECENSIONE

“Oltre i dieci centimetri di cartongesso che segnavano il confine tra la camera dei fidanzati e il letto sfatto su cui giaceva, c’era il demone suo nemico: la gioia di vivere … pochi centimetri di cartongesso segnavano per sempre il confine invisibile tra odio e amore, tra solitudine e unione, tra vita e morte”.

Queste poche righe rappresentano il riassunto di “La regola di Nora”, un’analisi dettagliata e approfondita del male che agisce nella sua banalità e nella quotidianità.

Il punto di partenza di questo viaggio è l’omicidio di due fidanzati avvenuto a Lecce nel 2020 ad opera di uno studente ventitreenne. Come in qualsiasi viaggio che si rispetti, vi è una guida e qui l’autrice ha deciso di utilizzare un suo alter ego: Nora Lopez.

Nora Lopez, come la Ingrosso, è inviata di punta di un famoso programma di cronaca nera, ma le differenze con gli altri colleghi emergono già dalle prime pagine.

Crede nell’etica, non si svende e non svende le storie per uno scoop, scava e va a fondo.

Lei cerca il male, lo studia, vuole capire qual è il punto di svolta che trasforma un onesto cittadino in un assassino.

L’omicidio dei due fidanzati diventa così il punto di svolta, sia per la sua vita professionale che per quella personale, perché Nora a Lecce è nata e cresciuta:

“Non era la ragazzina che era andata via per studiare all’università e <<poi chissà che succederà>>. Il tempo era passato e non era mica un giorno”.

La regola di Nora è un noir e allo stesso tempo un true crime dove la storia, ambientata in una Lecce di fine settembre, molte volte resta sullo sfondo, perché ciò che viene raccontato e spicca di più in questo romanzo è il male in tutte le sue forme.

Chiara Ingrosso utilizza una scrittura scorrevole, lineare e senza fronzoli per prendere il lettore per mano e accompagnarlo nel racconto di una vicenda, già conosciuta per sommi capi. Lo aiuta a capire ciò che è successo, come la storia sia stata raccontata e quanto si è tenuto nascosto.

Riesce addirittura a ribaltare la situazione, tant’è che chi legge, ad un certo punto, arriverà ad empatizzare con l’assassino, tanto da mettersi nei suoi panni e chiedersi: “E se fosse successo a me?”

D’altronde a chi non è mai capitato di immaginarsi in una situazione del genere? Chi non ha mai pensato di diventare carnefice e non essere più vittima?

Perché il male è insito nell’essere umano e siamo sempre noi a decidere la proporzione della luce e delle ombre che tratteggiano la nostra vita, o, per dirla meglio, “scegliere se mescolarsi all’onda o farsi scarto a riva sputato dalla risacca”.

Editore: SEM

Pagine: 507

Anno pubblicazione: 2024

AUTORE

Chiara Ingrosso collabora con la trasmissione Quarto Grado e si è occupata di importanti casi di cronaca, tra cui l’omicidio Varani, il giallo di Serena Mollicone e la scomparsa di Liliana Resinovich. Su Sky Crime ha condotto il programma Pagato per uccidere. Ha partecipato alla realizzazione del podcast La città dei vivi, tratto dall’omonimo libro di Nicola Lagioia.

Condividi questo articolo:

Potrebbero interessarti anche: