Dodici indizi per morire
Recensione di: Barbara Casavecchia
TRAMA:
Negli anni dell’università, otto amici avevano creato un club molto particolare: la Murder Masquerade Society. Insieme risolvevano efferati crimini rigorosamente inventati. Fin quando, all’ultima sfida di Natale, un membro del gruppo era scomparso letteralmente nel nulla. Dodici anni dopo gli ormai ex studenti ricevono un misterioso invito: li aspetta una festa con delitto a tema natalizio in una bellissima e remota casa di campagna in Scozia.
Avranno dodici giorni per risolvere il mistero. Poco dopo l’arrivo, il gioco inizia e a tutti sembra di essere tornati ai vecchi tempi: determinazione, complicità, divertimento. Almeno fino al giorno dopo, quando qualcuno viene trovato impiccato a un pero. Stavolta il gioco è fin troppo reale e rischia di portare a galla segreti a lungo nascosti. Per sopravvivere fino al mattino di Natale, gli amici dovranno affrontare la verità su ciò che accadde quella fatidica notte di dodici anni prima.
RECENSIONE:
“Dodici indizi per morire” di Andreina Cordani è un avvincente romanzo giallo i cui protagonisti sono otto amici che, ai tempi dell’università, avevano formato un club, la Murder Masquerade Society, in cui mettevano in scena crimini inventati per poi cercare di risolverli. Uno dei partecipanti, Karl, scompare misteriosamente durante una delle loro rappresentazioni in costume.
Dodici anni dopo tutti i membri del club ricevono un invito per trascorrere il Natale in una remota casa di campagna in Scozia e per partecipare ad una “festa con delitto”, come erano soliti fare quando erano studenti universitari. Tuttavia, il gioco diventa reale quando uno di loro viene trovato impiccato ad un albero, come recita una famosa canzoncina di Natale . Proprio attraverso i 12 indizi presenti nella filastrocca, i protagonisti devono scoprire chi sta tentando di ucciderli.
Andreina Cordani utilizza una narrazione temporale alternata. La storia si sviluppa infatti su due piani: il passato, durante gli anni universitari dei protagonisti, ad ognuno dei quali viene dedicato un capitolo che ne narra la storia nel giorno della scomparsa di Karl o nei giorni immediatamente precedenti. E il presente, quando gli ex membri del club si riuniscono per festeggiare il Natale, mettendo in scena una cena con delitto che, tragicamente, si trasforma da gioco in realtà.
L’ omicidio è legato alla scomparsa di Karl avvenuta dodici anni prima?
Perché qualcuno ha voluto riunire i membri della Murder Masquerade Society assegnando a ciascuno il nome di una macabra filastrocca?
“Dodici indizi per morire” è chiaramente ispirato ai classici del genere poliziesco e in particolare ai gialli basati sul “mistero della camera chiusa” di Agatha Christie . Numerose sono infatti le similitudini con Dieci piccoli indiani e Assassinio sull’Orient Express.
Come in Dieci piccoli indiani, i personaggi rimangono intrappolati in un luogo desolato e inaccessibile e vengono uccisi uno dopo l’altro. L’ambientazione isolata crea un’atmosfera di tensione e di mistero, una canzoncina scandisce il ritmo dei macabri eventi e sembra suggerire cosa succederà ai protagonisti. Inoltre, i personaggi sono tutti sospettabili perché ognuno ha delle motivazioni nascoste, segreti, rancori, invidie che rendono difficile individuare immediatamente il colpevole.
Invece, con Assassinio sull’ Orient Express c’è una somiglianza nella caratterizzazione e negli atteggiamenti di alcuni personaggi o in determinati elementi della storia come, ad esempio, l’interrogatorio al quale viene sottoposto ciascuno degli ospiti della festa dopo l’omicidio per raccogliere gli indizi utili alla risoluzione del mistero.
Uno degli elementi rilevanti del romanzo è la narrazione su due piani temporali perché questa struttura permette di svelare gradualmente i segreti degli otto amici e le dinamiche relazionali che intercorrono tra loro, mantenendo alta la suspense e l’interesse del lettore. Inoltre, la sovrapposizione dei personaggi con i ruoli da loro stessi interpretati nella festa con delitto, invita il lettore a trovare gli indizi sia nella vita dei protagonisti sia in quella dei personaggi che stanno interpretando.
Altro elemento a favore della lettura di “Dodici indizi per morire” è la presenza di filastrocche e leggende tipiche del folklore che arricchiscono la narrazione, aumentando il senso di inquietudine e rendendo l’atmosfera più suggestiva.
Tuttavia, il libro non è esente da difetti; ricalcando molto lo stile dei classici del giallo, alcuni passaggi della trama sono piuttosto prevedibili, mentre altri sono caratterizzati da un linguaggio semplicistico che rende le situazioni poco naturali.
Nel complesso è un romanzo scorrevole che invoglia il lettore ad arrivare all’ ultima pagina.
La lettura di “Dodici indizi per morire” è consigliabile a chiunque apprezzi i romanzi con enigmi della camera chiusa e a tutti coloro che si divertono a risolvere misteri, partecipando attivamente all’indagine: è adatto agli appassionati di gialli che amano mettersi alla prova.
Nel finale l’autrice inserisce un piccolo omaggio a Dieci piccoli indiani che non voglio svelarvi e che vi invito a scoprire leggendo il libro!
Traduzione: Marialuisa Amodio
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2024
AUTORE:
Andreina Cordani ha sempre amato scrivere. Prima di dedicarsi a tempo pieno alla sua carriera di scrittrice è stata giornalista e ha collaborato con molte importanti testate. Ha lavorato per diverse riviste femminili come That’s Life, Cosmopolitan e Good Housekeeping, specializzandosi in storie di vita reale. Dodici indizi prima di morire è il suo primo romanzo per adulti. Vive nel Dorset.