Il mistero di Tavolara
TRAMA:
«Elena è stata la prima». «La prima?» «La prima a morire… anzi no… a…», fece una pausa, poi un respiro. «A essere ammazzata». Con queste parole pronunciate su un letto d’ospedale, inizia il drammatico racconto di Sole, unica sopravvissuta del gruppo di amici che aveva deciso di trascorrere, in pieno inverno, una settimana sull’isola di Tavolara.
Aggrappata a una boa di segnalazione, Sole ha rischiato di morire di ipotermia per sfuggire allo spietato killer che li stava sterminando uno dopo l’altro. Partendo dai suoi ricordi, il commissario Angelo Rianni e la collega Patrizia Tosi cercheranno di capire cosa è accaduto su quel lembo di terra che si affaccia sul mar Tirreno. Per dare un volto all’assassino dovranno trovare le tessere e ricomporre un mosaico complicato, dove mistero, leggenda e superstizioni si uniscono in una matassa apparentemente inestricabile.
RECENSIONE:
Un ospedale.
Un brusco risveglio.
L’improvvisa presa di coscienza di essere l’unica.
Mariasole detta Sole, come lei preferisce essere chiamata, è l’unica superstite di un massacro avvenuto a Tavolara, un’isola che si trova nella parte Nord Orientale della Sardegna, un luogo continuamente sferzato dal maestrale e ricco di storie e leggende come quella del “Re di Tavolara” .
Questo è il luogo in cui lei, insieme ad altri otto ragazzi, ha passato una settimana al termine del loro corso di “Conversazione emozionale guidata”, su suggerimento del loro guru, Giuliano.
Dal suo letto d’ospedale, Sole inizia a descrivere quell’assurda vicenda all’assistente capo della Polizia, Patrizia Tosi. Il racconto risulta difficoltoso da capire e da riferire, considerate le condizioni della ragazza che, per sfuggire all’assassino, è reduce da una notte passata nell’acqua gelida, in un mese di marzo altrettanto freddo.
Da quella testimonianza a ritroso e dalle informazioni reperite sul luogo dal sostituto commissario Angelo Rianni, inizia la caccia alla verità. Tutto però è molto confuso e poco chiaro: la storia di Sole, che risulta incompleta perché non ricorda una parte di ciò che è successo, uno dei ragazzi manca all’appello dei corpi ritrovati, e il famoso guru Giuliano è sparito nel nulla, dopo aver disertato la gita a Tavolara all’ultimo minuto.
Le indagini si concentrano su uno dei membri del corso, Matteo, il bello del gruppo e a volte intimo con qualcuna delle ragazze, assente dalla gita per problemi con la moglie gelosa. I sospetti ricadono anche su quest’ultima perché, nel tempo, potrebbe aver maturato la sua acredine nei confronti di tutti i membri del corso, visto che hanno tenuto lontano Matteo dalla famiglia.
“Il mistero di Tavolara” sembrerebbe concludersi proprio con l’arresto di Matteo, date alcune prove trovate a suo carico e l’assenza di alibi proprio nei giorni della disgrazia.
Ma… Sì, c’è un ma in questa storia così assurda e incompleta, a partire dal movente di quella insensata mattanza. Perché Matteo avrebbe dovuto uccidere tutti? E, soprattutto, quando è arrivato sull’isola? Dove si è nascosto?
Nonostante il caso venga passato al commissario Antonino Cassese, Rianni decide di proseguire le indagini per conto suo.
Pezzo dopo pezzo, come un puzzle molto difficile, il commissario Rianni arriverà alla verità, affrontando faccia a faccia l’assassino e dimostrando, soprattutto a sé stesso, di essere in fin dei conti davvero un buon poliziotto.
Paolo Pinna Parpaglia ci regala con “Il mistero di Tavolara” uno spaccato della malvagità umana che si muove seguendo il filo di una ragione (se di ragione si può parlare) che va al di là di ogni possibile ipotesi.
L’ambientazione in cui si dipanano le vicende di questa storia è già di base parecchio suggestiva. Se poi si aggiungono una presunta maledizione, un fatto che si svolge in modo agghiacciante, nonché la magistrale capacità narrativa di Paolo Pinna Parpaglia, questo racconto rasenta davvero la perfezione.
“Il mistero di Tavolara” sembra riportarci alla storia dei conosciutissimi Dieci piccoli indiani, soprattutto perché i personaggi coinvolti non si conoscono, se non pochissimo e, per di più, muoiono uno dopo l’altro, proprio come nel famoso romanzo di Agatha Christie. La differenza sta in un movente che mai nessuno avrebbe potuto immaginare.
Di Paolo Pinna Parpaglia, segnaliamo anche il bellissimo romanzo La morte si chiama Madame di cui potete leggere la recensione di Thrillerlife QUI .
Editore: New Compton Editori
Pagine: 416
Anno di pubblicazione: 2024
AUTORE:
Paolo Pinna Parpaglia è nato nel 1974 e vive a Cagliari. Laureato in giurisprudenza, svolge la professione forense dal 2005. La Newton Compton ha pubblicato le prime indagini dell’investigatore Antony Depin, Chi ha ucciso Desiré Bellanova? e La morte si chiama Madame, oltre ai romanzi Quasi colpevole, Quasi innocente, Vendetta privata, Inviato a giudizio, Il quarto testimone e Il mistero di Tavolara.