Tra le pagine
Recensione di Samantha Placucci
«Eccomi qua, infilato in un bagaglio a mano, trasportato per l’aeroporto JFK. La proprietaria è Lena Knecht. Mi porta a casa. Di nuovo a Berlino, la città dove sono stato scritto. Dove quasi cento anni fa sono stato stampato per la prima volta da una piccola casa editrice. La città da cui il mio autore scappò il giorno in cui Hitler salí al potere. Il mio valore di seconda mano è modesto. Sono stato tradotto in tante lingue. Un paio di volte sono stato trasformato in un film. Ma eccomi qua in persona, leggermente sciupato e sbiadito. Leggibile, come sempre».
Il protagonista di questo romanzo è una prima edizione de La ribellione di Joseph Roth, una novella che narra la storia del suonatore di organetto Andreas Pum. Quando nel 1933 la vecchia copia del libro viene tempestivamente salvata dai roghi nazisti a Berlino, la sua vita comincia a intrecciarsi con le esistenze di tante persone: da quella del suo stesso autore, scrittore ebreo-austriaco in fuga, a quella di David Glückstein, professore ebreo di Letteratura tedesca alla Humboldt. Fino alle avventure di una ragazza che trova sul retro del libro una piccola mappa disegnata che la condurrà a Berlino, dove tutto è iniziato.
Recensione
Con questo romanzo, Hamilton ci offre la storia di un romanzo sfuggito ai roghi del regime nazista che è stato poi regalato ad una giovane donna americana da suo padre, con la richiesta di prendersene massima cura; il libro in questione è La ribellione di Joseph Roth ed è proprio il libro la voce narrante di questo romanzo.
Da amante della lettura, la premessa che un libro sia un’entità vivente e che racconti la sua storia, i suoi segreti e i suoi pensieri ha catturato la mia attenzione; il libro come narratore è un’idea originale che nelle prime pagine ho trovato molto interessante, ma che purtroppo non è bastata a risollevare il mio parere su questo romanzo.
Ho trovato la realizzazione di questa storia molto confusa.
Il libro racconta non solo il suo presente ma anche il passato e anche la storia del suo autore e lo fa saltando da un piano temporale all’altro senza nessun preavviso; abbiamo Lena in viaggio in Germania per scoprire il segreto nascosto dietro alla mappa disegnata nelle ultime pagine del libro, abbiamo il nonno della ragazza che sfida il regime fascista pur di proteggerlo e abbiamo la vita di Roth e sua moglie mentre sprofonda nella follia.
Tutti filoni narrativi di per sé interessanti, ad esempio è stato avvincente conoscere qualcosa sulla vita di un autore che non conoscevo, ma che purtroppo non vengono sviluppati a dovere poiché si trovano invischiati in altre storie secondarie che distraggono, tolgono tempo e creano confusione.
Ogni storia porta con sé anche molti personaggi dei quali però otteniamo solo piccoli frammenti di vita, risultando così difficile riuscire ad entrare in empatia con loro; mi sarebbe piaciuto saperne di più su ognuno di loro, sulle loro storie, i loro pensieri e i loro sentimenti, ma questo non è avvenuto.
Anche il punto di vista della narrazione, che tanto avevo apprezzato all’inizio, non aiuta nella caratterizzazione dei personaggi; il libro infatti racconta quello che succede come mero spettatore e questo crea una barriera che rende difficile percepire le emozioni dei protagonisti anche in alcune scene dove il patos è molto alto.
Il finale diventa quasi eccitante, ma oramai si è talmente affaticati dalla lettura che è davvero difficile goderselo e ricordarsi chi fossero i personaggi essenziali per l’epilogo.
Traduzione: Marco Rossari
Editore: Einaudi
Pagine: 280
Anno pubblicazione: 2022
Hugo Hamilton è nato a Dublino nel 1953. Dopo gli studi, è diventato giornalista e scrittore ed è autore di cinque romanzi, una raccolta di racconti e un’opera teatrale originale. È stato insignito dell’Ordine al merito della Repubblica federale di Germania per il suo contributo unico alla letteratura e alla comprensione interculturale.