“Segreto bretone” di Jean-Luc Bannalec

Segreto Bretone
«Brocéliande! Quanta Storia evocata in un solo nome!».

Segreto bretone

Recensione di: Alessandra Colombo

TRAMA:

Brocéliande! Quanta storia, in un solo nome. L’ultimo regno delle fate, il cuore favoloso della Bretagna, la foresta in cui sono nati alcuni fra i miti più duraturi nella storia dell’umanità, la cui origine si perde nelle nebbie del tempo. È qui che sono ambientate le più belle vicende di re Artù, qui che l’ardito Lancillotto rompe l’incantesimo della maga Viviana, ed è sempre qui che il commissario Dupin – unendo l’utile al dilettevole – si reca in visita insieme agli ispettori Riwal e Kadeg e alla preziosa assistente Nolwenn.

Era da tempo che i quattro progettavano una gita insieme, ma Dupin ha colto l’occasione anche per un incarico non ufficiale: raccogliere informazioni su un caso irrisolto per conto della polizia di Parigi. Peccato che l’uomo che Dupin dovrebbe interrogare, Fabien Cadiou, uno dei massimi esperti della leggenda arturiana, viene ritrovato morto in casa sua per un colpo d’arma da fuoco. Ben presto la conta dei cadaveri aumenta e, nonostante le sue resistenze, il caso viene definitivamente affidato a Dupin.

Così, il gruppo investigativo improvvisato – al punto che il commissario è costretto a prendere appunti sul libretto della sua Citroën – si mette all’opera, per scoprire che le vittime avrebbero tutte dovuto partecipare a un convegno presso il Centre de l’Imaginaire Arthurien. E che ognuno degli studiosi del Centro ha un proprio tornaconto, non sempre rispettoso della magia del luogo. Il fascino e l’incanto della foresta si tingono così di una luce oscura, maligna. Ostile.

RECENSIONE:

Grande ritorno di Jean-Luc Bannalec con questo settimo capitolo della serie dedicata alle indagini del commissario Georges Dupin. Anche in “Segreto bretone” gli avvenimenti narrati si svolgono, come di consueto e come indica il titolo, in Bretagna. L’autore canta questa terra in ogni sfumatura di colore, profumo, rumore, sensazione e ci fa percepire in modo più che realistico tutta la magia che scaturisce da questo luogo così mistico, ricco di storia e leggende. Il Commissario Dupin svolge da tempo la sua attività investigativa in questa bella regione francese, presso il commissariato di Concarneau.

Nel corso della sua carriera, Dupin è stato protagonista e brillante risolutore di diversi casi, meravigliosamente raccontati da Jean-Luc Bannalec nei precedenti volumi: Intrigo bretone. Omicidio a Pont-Aven (2020), Risacca bretone. Delitto sulle isole Glénan (2020), Oro bretone. Scomparsa a Guérande (2021), Orgoglio bretone. Morte sul fiume Belon (2022), Marea bretone. Leggende e delitti a Île-de-Sein (2022), Bagliore bretone. Sparizioni sulla costa di granito rosa (2023) – tutti editi da Neri Pozza.

In questa nuova inchiesta, la vera protagonista è la foresta di Brocéliande, culla del mito di Re Artù e di tutta la saga di scritti che sono compresi nel Ciclo Arturiano, reso famoso da Chrétien de Troyes. I luoghi che hanno fatto da sfondo alle gesta di Artù, Merlino, Ginevra e Lancillotto non smettono mai di affascinare i lettori e questa volta si trasformano in scene del delitto che mettono a dura prova Dupin e i suoi colleghi.

Nel suo lavoro il Commissario è affiancato dagli ispettori Riwal, appassionato di storie e leggende e Kadeg, convinto vegano, che ama controbattere su tutto. Ruolo molto importante è anche quello attribuito a Nolwenn, la sua preziosa assistente, attenta, precisa e sempre un passo avanti a tutti.

Dupin e i suoi colleghi si trovano in Bretagna ufficialmente per una “gita d’ufficio” ma il commissario in realtà ha coinvolto la squadra in un viaggio di lavoro per conto della Polizia di Parigi. Infatti, vuole trovare nuovi indizi su un caso da tempo irrisolto. Anche se sta cercando di godersi la vacanza, il commissario sente il peso della promessa fatta al suo amico della polizia parigina, che ha definito il caso “totalmente assurdo”. Sarà veramente solo una gita di piacere? L’indagine prende subito una piega imprevista e il commissario deve destreggiarsi tra manoscritti, reperti, scavi archeologici e un gruppo di presuntuosi studiosi del Circolo Arturiano.

Dupin e la squadra si trovano immersi nella foresta di Brocéliande, dove si svolge gran parte della storia. L’accurata descrizione fatta da Jean-Luc Bannelac la rende viva, percepibile, reale. Durante la lettura di Segreto bretone ci si imbatte spesso in descrizioni meticolose e attente di edifici, luoghi di culto, monumenti e paesaggi. Particolare attenzione è dedicata anche ai numerosi riferimenti storici che riguardano Re Artù e le sue leggende, alla gastronomia locale, al forte attaccamento dei bretoni alla loro terra, all’antica cultura tramandata nelle leggende e alle sue tradizioni.

I protagonisti sono caratterialmente ben identificati, con pregi e difetti e non manca qualche momento divertente. Dupin è diretto, semplice, pratico, intuitivo, risoluto e caparbio. La squadra, sotto la guida del commissario, riesce pian piano a unire tutti gli indizi, fino a portare il lettore verso =un epilogo non così prevedibile.

Le pagine scorrono, la lettura è fluida, coinvolgente e molto piacevole. Con Segreto bretone Jean-Luc Bannelac si riconferma senza dubbio un maestro del giallo.

Traduzione: Chiara Ujka

Editore: Neri Pozza, Collana “I Neri”

Pagine: 368

Anno di pubblicazione: 2024

AUTORE:

Jean-Luc Bannalec

Jean-Luc Bannalec è lo pseudonimo di uno scrittore tedesco che ha ottenuto un clamoroso successo di pubblico e critica in Germania per la serie di gialli con protagonista il commissario Dupin. Vive tra la Germania e la Bretagna. Presso Neri Pozza sono apparsi: Intrigo bretone. Omicidio a Pont-Aven (2020), Risacca bretone. Delitto sulle isole Glénan (2020), Oro bretone. Scomparsa a Guérande (2021), Orgoglio bretone. Morte sul fiume Belon (2022), Marea bretone. Leggende e delitti a Île-de-Sein (2022), Bagliore bretone. Sparizioni sulla costa di granito rosa (2023).

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