Cinzia Bomoll dal red carpet al suo primo romanzo giallo

Cinzia Bomoll

 Cinzia Bomoll classe 1979 nasce a Castel Franco Emilia.

 A Bologna si laurea in materie letterarie e poi parte alla volta di Roma, New York, California, per tornare infine a Bologna.

Regista, produttrice cinematografica, sceneggiatrice e scrittrice. 

Il suo curriculum è ricco di corsi di sceneggiatura e produzione, fino ad un Master del 2019 di Criminologia, studi che la porteranno a diventare un’affermata  regista.

La sua filmografia conta cortometraggi, film e documentari di livello internazionale. Il suo lungometraggio Il segreto di Rahil è distribuito su Amazon Prime.

Cinzia Bomoll- La California

Nel 2022 scrive e dirige La California che partecipa alla 17a Festa del Cinema di Roma nella Sezione Freestyle, una storia di formazione, con elementi thriller, si muove nella provincia emiliana. Il film è una produzione Italia-Cile prodotto da Cinzia Bomoll per Amarcord.

 Nel 1998 pubblica il suo primo racconto – Quello che ho da dirvi – seguiranno diversi racconti e nel 2006 pubblica con Fazi Editore, il suo primo romanzo – Lei che nelle foto non sorrideva, 69 (Fazi, 2011), Cuori a spigoli (Ianieri, 2019).

La ragazza che non c’era , uscito l’11 Ottobre 2022, in concomitanza con la presentazione del suo film La California, a Roma, pubblicato da  Ponte alle Grazie è il suo primo romanzo giallo. 

Una scrittura fluida, un intreccio pieno di azione, mai banale, una serie di particolari che solo una regista come Bomoll poteva cogliere.
Queste le parole di Barbara che ha letto e recensito il libro per Thriller Life QUI


Thriller Life ha partecipato ad un incontro con l’autrice organizzato dalla Casa editrice Ponte alle Grazie 

Cinzia Bomoll ci confida che ha amato da sempre il genere giallo, «ma non mi ero mai cimentata in un romanzo di questo genere. Ho scritto noir, thriller psicologici, ma non ho mai seguito la linea dell’indagine, di quel bisogno di scoprire misteri e segreti propri del giallo» 

Durante i mesi del lock down, ritornata nella sua campagna emiliana, l’autrice ha riscoperto il piacere della scrittura.

Dopo la TV, il cinema si passa al giallo; « è un’esercizio intellettuale che ci voleva. Mi sono concentrata sul romanzo, ho tappezzato la parete di post-it come se dovessi scrivere una sceneggiatura. L’atmosfera noir, la campagna desolata e l’ambientazione cupa del periodo della pandemia è entrata nella trama»

Trama incalzante, Ritmo e Accordo sono il suo obiettivo primario, proprio perchè la sua più grande paura è annoiare il lettore

Cinzia Bomoll ha creato una protagonista priva di maschere, Nives Bonora, schietta, irrisolta, piena di difetti e fragilità, come del resto siamo noi tutti.

« C’è il ritratto di una donna complessa, una protagonista che va al di là del giallo classico.»

Nives è umana, ha un vissuto complesso che le permette di comprendere chi ha sofferto un passato difficile. 

Un’eroina contemporanea che si fa portavoce di una lotta che travalica il concetto di femminismo e si modula in mille tonalità molto più tangibili.

L’ambiente provinciale ancorato alle tradizioni, l’ex ospedale psichiatrico, i quartieri degradati, bastioni di una corruzione morale mai sanata, fanno da sfondo a questa storia avvincente, che ha portato Cinzia Bomoll a ripercorrere, con tristezza e malinconia, i suoi luoghi d’infanzia.

Particolarmente originale il Plot twist utilizzato per destabilizzare il lettore.

«Mi sono documentata, ho fatto diverse stesure, sperimenti, prima di arrivare a quella che è la trama del romanzo. Ho chiesto alle Forze dell’Ordine e ho scoperto che la Sindrome di Lazzaro non è affatto così rara, si sono accertati almeno 6/7 casi all’anno. 

Mi sono divertita mettendomi in gioco. Ho scoperto parti di me che non avevo affrontato. È stato stimolante: un gioco intellettuale nell’indagare sulla linea orizzontale della trama»

Dai personaggi ben definiti, ai paesaggi, fino al dialogato rapido ed immediato, tutto porta ad un romanzo molto visivo.

La domanda che è sorta spontanea alla nostra Roberta è stata la possibilità di vedere una trasposizione cinematografica di La ragazza che non c’era.

« L’indole da sceneggiatrice c’è, mi viene naturale vedere i volti dei personaggi, in realtà “ho bisogno di vedere” mentre scrivo, ma no non ho pensato al film »

Ovviamente è stato comunque divertente immaginare Castellitto o Favino al posto del personaggio di Brandi

 La ragazza che non c’era ha trama particolare con due indagini che si intrecciano, Bomoll riesce perfino nell’impresa ardua, se non impossibile, di conciliare due generi che in comune non hanno nulla: il giallo e la poesia 

Il lato più poetico di Nives ha colpito molto Barbara, che indagando sulla genesi di questa scelta narrativa, ha riscoperto i ricordi adolescenziali della nostra Autrice.

« Ho inserito le poesie nel momento di commozione, quei momenti particolari dell’adolescenza in cui si ha bisogno di scrivere »

Tra le righe c’e tanta vita vissuta, traspare in ogni virgola, in ogni piccolo frame.

E rivedremo presto Nives Bonora alle prese con altre vicende, in una serie di storie a lei dedicate, dove scopriremo molto del suo passato.

Ferrara ci aspetta, questa volta tra le strade più misteriose dei suoi nebbiosi quartieri.

A presto Nives.

A cura di Barbara Terenghi, Roberta Ghirardi e Patty Pici 

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