Il test della gallina
Recensione di: Federica Cervini
TRAMA:
In un’assonnata valle lombarda, Pian d’Argento, un omicidio scuote gli animi dei cittadini.
Il caso sembra chiaro come il sole, fino a quando sul luogo del delitto non giungono le telecamere di StudioSei.
Un romanzo per tutti i fan di Astutillo Malgioglio e Debora Rosciani.
RECENSIONE:
Un protagonista anti-eroe, impacciato e pieno di timori, è quello che ci voleva nel mondo del thriller e ce lo propone Alessandro Domenighini nel romanzo “Il test della gallina”, Robin Edizioni.
“Più conosco le persone coinvolte nella vicenda e più rivaluto l’assassino”.
L’ispettore Antonio Belafatti è assolutamente diverso dai clichè ai quali siamo abituati leggendo indagini poliziesche:
“La sua specialità è pareggiare. Potrebbe diventare il campione del mondo dei pareggi”.
È un uomo mite, non ambisce a far carriera, non si trova a proprio agio sotto i riflettori della stampa – ove suo malgrado si trova – e non dimostra un’intelligenza superiore … ma è un gran brav’uomo ed ha intuito e buona volontà.
Facilmente il lettore prova simpatia ed entra in sintonia con Belafatti, che incarna la normalità e ha un animo trasparente che stona con colleghi e superiori carrieristi, spesso scherniti dall’autore con frasi ironiche e spiritose.
È il suo lato umano che colpisce, intenerisce e conquista, così come il suo stile di indagine che procede fra tante imperfezioni, ma che lo porta comunque a scovare il colpevole.
Belafatti non è un eroe, né desidera diventarlo: preferirebbe starsene a lavorare nell’ombra poiché la sua indole è quanto di più lontano dalle luci della ribalta ci sia.
Appena trasferito da Milano alla questura di Brescia, gli viene affidata un’indagine in Val Camonica. In quella provincia trova una mentalità antiquata, razzismo, la mancata integrazione tra residenti e immigrati e quel tessuto di criminalità e spaccio che fanno la fortuna dei malviventi locali.
La trama piacevole, lo stile narrativo di Alessandro Domenighini pervaso da tanta ironia e intelligenza, e la descrizione dei personaggi (in primis l’irresistibile PM Atalia Sozzi “insidiosa come una mantide religiosa, stato civile orgogliosamente libero”) danno vita ad un giallo sui generis che conduce il lettore a porsi parecchie domande: non mancano battute sagaci sul mondo politico, riferimenti al razzismo verso gli immigrati, frecciatine e malignità sul mondo dei media.
E la gallina del titolo cosa c’entra? Bisogna leggere “Il test della gallina” per scoprire che ruolo ha svolto questo animale da cortile nella vicenda, e così comprendere il significato del curioso titolo del romanzo. Stessa cosa vale per Astutillo Malgioglio e Debora Rosciani , che s’intrufolano nella mente del protagonista e nelle pagine del romanzo.
Editore: Robin Edizioni
Pagine: 262
Anno di pubblicazione: 2023
AUTORE:

Alessandro Domenighini è nato e vive in Valcamonica (BS). Ha svolto varie professioni, più o meno connesse con una laurea in Giurisprudenza ed un Master in Economia, finché l’arrivo del figlio Saverio non ha rivoluzionato tutto. Ha pubblicato con Infinito Edizioni una raccolta di racconti dal titolo “Reparto Paternità”. “Il test della gallina” è il suo primo romanzo.

1. Presenta il tuo romanzo spiegandone l’approccio generale, la vicenda (senza fare spoiler), i personaggi e le particolarità che lo rendono unico.
Settembre 2015. Nel paese prealpino di Pian d’Argento un’anziana vedova viene uccisa nel suo appartamento, durante un violento temporale. I principali sospettati sono il figlio della vittima, che trova il cadavere, e un ambulante nigeriano. Le indagini sono affidate all’ispettore capo Antonio Belafatti, che è appena stato promosso alla guida della squadra mobile di Brescia e che gode di una certa notorietà televisiva.
“Il test della gallina” è un classico romanzo poliziesco, in cui gli elementi di investigazione, pur presenti e alla fine risolutivi, lasciano ampio spazio alla descrizione del contesto umano e sociale in cui si sviluppa la vicenda, la valle alpina di Pian d’Argento, nonché all’analisi psicologica del poliziotto protagonista, perennemente dibattuto tra vigliaccheria e coraggio, quieto vivere epicureo e stoico senso del dovere.
2. Parlaci del (o dei) protagonista (isti). Descrivi caratteristiche, aspetti marcanti, punti di forza e difetti.
Il protagonista è l’ispettore capo Antonio Belafatti, che dirige la squadra mobile di Brescia e coordina le indagini dell’omicidio. È sposato e ha tre figli in età scolare. Mite e determinato, eroico e vigliacco, è una sintesi di contraddizioni in cui non trova pace, specie quando è sotto pressione. A differenza di molti suoi “colleghi” dei polizieschi italiani ha una vita privata piena e serena, che è il suo vero punto di forza.
È un uomo “normale” chiamato a fare i conti con le sue debolezze caratteriali. Per sua fortuna, potrà contare sul sostegno di un collega serio e fidato, il maresciallo Omini, comandante della locale caserma dei carabinieri. Cinefilo e latinista, solido come una roccia, senza mai essere aggressivo, Omini spicca soprattutto per la sua commovente umanità, che tanto contrasta col cinismo che lo circonda.
3. Presentati ai nostri lettori: chi sei e qual è il percorso che ti ha portato a scrivere dei romanzi? Perché hai scelto un romanzo thriller/giallo/noir? Quale elemento caratteristico di questo genere letterario ti sembra interessante?
“Il test della gallina” è il mio primo romanzo e fa seguito a una raccolta di racconti intitolata “Reparto Paternità”, pubblicata nel 2020. Per quanto i due libri siano assai diversi, entrambi pescano da un patrimonio comune di temi, che mi interessano molto: l’amore coniugale e le dinamiche familiari; l’influenza nefasta che la vigliaccheria e la paura del fallimento esercitano sulla vita delle persone; il potere dei media, nuova piazza virtuale dove scatenare l’odio; la disabilità e, in particolare, le persone sordocieche.